Stabilizzazione LSU e LPU, USB proclama lo stato di agitazione
Il 31 maggio è l’ennesima scadenza che pende sulla testa degli LSU/LPU, sottoposti da vent’anni ad uno stillicidio insopportabile per chi, come loro, chiede solo di lavorare dignitosamente.
Il 31 maggio scadrà il termine per le stabilizzazioni faticosamente conquistate a forza di lotte e molti, moltissimi LSU/LPU ancora non sono stati stabilizzati, perché gli enti utilizzatori non vogliono o non possono, oppure sono stati stabilizzati a 12/14 ore perché gli enti non hanno investito neanche un euro su questi lavoratori che sfruttano da anni e hanno utilizzato esclusivamente le risorse stanziate dallo Stato.
Non si può lavorare per vent’anni con un sussidio in luogo del salario e tremare ad ogni 31 dicembre in attesa del rinnovo della convenzione!
Non si può essere stabilizzati con un salario di neanche 400 euro al mese, inferiore al reddito di cittadinanza!
Non ci si può avvicinare alla pensione con la prospettiva di prendere quella sociale dopo aver lavorato una vita!
La legge di stabilizzazione rischia di trasformarsi in una beffa per questi lavoratori. Una beffa che rischia di trasformarsi in dramma in un momento di straordinaria difficoltà per il Paese.
Per questo USB Pubblico Impiego ha proclamato lo stato di agitazione di tutti gli LSU/LPU e gli ex LSU/LPU.
Siamo stati convocati giovedì 20 per le procedure di raffreddamento dove verificheremo se il Governo Draghi, particolarmente sensibile di fronte alle rivendicazioni di esercenti e ristoratori, intenda intervenire per far giungere questa ventennale vertenza ad una felice conclusione oppure abbia deciso di abbandonare questi lavoratori al loro destino.
In assenza di risposte, sarà inevitabilmente sciopero!
USB Pubblico Impiego
18-5-2021