Stabilizzazione LSU e LPU, nulla di fatto al tavolo per le procedure di raffreddamento, sarà sciopero!
Venerdì si è concluso 4 giugno il tentativo di conciliazione per la proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori LSU/LPU ed ex LSU/LPU. Dal confronto avuto in questi due tavoli di raffreddamento è emersa chiara l’esigenza di un intervento del legislatore per risolvere i nodi che impediscono di fatto di far sì che la stabilizzazione si realizzi compiutamente e rappresenti un reale miglioramento delle condizioni dei lavoratori. L’assenza di alcuni protagonisti istituzionali della vertenza, su tutti il Ministero del Lavoro, e la mancanza dell’apertura di un tavolo politico così come richiesto nel primo incontro del 20 maggio, ci impongono di andare avanti con la proclamazione dello sciopero.
Ancora troppi sono gli LSU/LPU che non sono stati stabilizzati. Dei pochi stabilizzati, la maggior parte percepisce un salario inferiore all’indennità da LSU o al salario a TD da ex LPU. Tantissimi lavoratori sono stati stabilizzati, utilizzando esclusivamente il contributo statale, a 12 ore settimanali a meno di 400 euro al mese! Non era questo l’obbiettivo della stabilizzazione, non è per questo che abbiamo lottato per anni!
È questa la nuova Pubblica Amministrazione di Brunetta? Come si combattono le disuguaglianze della società se la stessa PA le alimenta al proprio interno?
Il ministro Orlando vuole essere il Ministro del Lavoro che ha fatto fallire la stabilizzazione degli LSU/LPU?
Le regioni Campania e Calabria e i comuni utilizzatori, vogliono prorogare lo stato di sfruttamento nel quale hanno lasciato per vent’anni lavoratori essenziali per l’erogazione dei servizi? O addirittura pensano di privarsene, privando di fatto i cittadini dei servizi?
Governo nazionale e governi locali sono egualmente responsabili di quanto sta accadendo!
Senza segnali di inversione di tendenza USB andrà alla proclamazione dello sciopero con iniziative territoriali e nazionali.
Unione Sindacale di Base – Pubblico Impiego