Riprende la discussione sul ddl 1167 e viene "accantonato" l'art.7 ammazzastabilizzazioni.Poi viene abolito. Che fine fanno le norme delle finanziarie 2007 e 2008 non cancellate dall'art.17 legge 102/09?
IL ddl 1167 contenente l'art 7 , continua il suo iter. Il Ministro Brunetta chiede prima l'accantonamento della discussione sugli emendamenti all'art.7 ammazzastabilizazioni, mentre il Relatore riformula il suo emendamento prevedendo l'abolizione delle norme delle finanziarie 2007 e 2008 che non sono state abrogate dall'art.17 della legge 102/09. Poi viene accolto l'ennesimo emendamento del Relatore che abolisce l'art.7 tout court!
Il mantenimento delle norme di stabilizzazione delle vecchie finanziarie rappresenta un fatto importante per tutti i precari perchè lascia aperta la possibilità di interpretazioni che consentano di continuare ad avvalersi delle vecchie norme anzicchè delle nuove, ancora più restrittive.
Cosa succederà ora? Chiederemo chiarimenti alla Funzione Pubblica!!!
Riportiamo lo stenografico dell'ultima seduta delle commissioni congiunte 1° e 11° riunite che stabilisce l'accantonamento e vi teniamo aggiornati sugli sviluppi in questa sezione:
Legislatura 16º - Commissioni 1° e 11° riunite - Resoconto sommario n. 21 del 29/10/2009
Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 21 ottobre scorso.
Il senatore SALTAMARTINI () osserva che le disposizioni contenute nell'articolo 7 sono già contenute nella legislazione vigente. Ritiene pertanto necessaria la loro soppressione. Posti ai voti con il parere favorevole del rappresentante del Governo, sono quindi accolti gli identici emendamenti 7.200, 7.1 e 7.2 integralmente soppressivi dell'articolo. Risultano pertanto preclusi tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 7.
La senatrice CARLINO (), nell'illustrare l'emendamento 7.0.1, segnala l'importanza della norma, volta a stabilizzare i lavoratori impiegati in attività socialmente utili.
Posto ai voti con il parere contrario del relatore Saltamartini e del Governo, l'emendamento 7.0.1 risulta respinto, mentre l'emendamento 7.0.4 è dichiarato improponibile.
Vengono quindi accantonati gli emendamenti 7.0.6 (testo 2), 7.0.7 (testo 2), 7.0.8 (testo 2) e 7.0.9 (testo 2), in attesa di una riformulazione che ne aggiorni la copertura finanziaria.
L'emendamento 7.0.10 è dichiarato improponibile, mentre, l'emendamento 7.0.11, posto ai voti con il parere contrario del relatore Saltamartini e del rappresentante del Governo, risulta respinto.
Legislatura 16º - Commissioni 1° e 11° riunite - Resoconto sommario n. 19 del 14/10/2009:
Il PRESIDENTE comunica che alla scadenza del termine fissato nella seduta precedente sono stati presentati tre subemendamenti, pubblicati in allegato. Inoltre avverte che il relatore Saltamartini ha presentato i nuovi emendamenti 17.100, 19.100 (nuovo testo), 20.200, 6.100, 7.200, 8.100, 10.100, 15.100 e 16.200, pubblicati in allegato al resoconto: il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti è fissato per domani alle ore 12. Informa, infine, che il senatore Treu ha presentato una riformulazione dell'emendamento 23.5, pubblicato in allegato al resoconto, 23.5 (testo 2).
7.200
SALTAMARTINI, RELATORE
Sopprimere l'articolo.
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Legislatura 16º - Commissioni 1° e 11° riunite - Resoconto sommario n. 18 del 07/10/2009:
Il PRESIDENTE comunica che alla scadenza del termine è stato presentato il subemendamento 8.0.1001 (testo 2)/1, pubblicato in allegato al resoconto. Inoltre, il relatore Saltamartini ha presentato gli emendamenti 7.100 (testo 2), 8.0.102 e 20.100 (testo 2), pubblicati in allegato al resoconto, in relazione ai quali il termine per la presentazione dei subemendamenti e fissato alle ore 13 di domani, giovedì 8 ottobre.
Il ministro BRUNETTA chiede che sia accantonato l'esame degli articoli 6, 7, 8, 10, 12, 14, 15, 16, 19 e 20, in quanto sono stati approvati atti normativi che vertono sulle stesse materie. In particolare, le disposizioni degli articoli 7, 16 e 20 sono state già inserite nel decreto-legge cosiddetto "anticrisi" approvato prima della pausa estiva (decreto-legge n. 78 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 102 del 2009); le disposizioni degli articoli 6, 8, 10 e 19 sono contenute nello schema di decreto legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, che il Consiglio dei ministri sta per approvare in via definitiva; l’articolo 15 è già vigente, in quanto contenuto nella legge n. 69 del 2009, collegata alla legge finanziaria, in materia di semplificazione.
Sottolinea l'opportunità di coordinare il contenuto normativo del disegno di legge in esame con gli atti sopra richiamati.
Non facendosi osservazioni, la richiesta di accantonamento si intende accolta.
Il Relatore presenta un'altra versione dell'emendamento che prevede l'abrogazione delle norme delle finanziarie precedenti:
EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE N. 1167 N.B.
7.100 (testo 2)SALTAMARTINI, RELATORE
Sostituire l'articolo con il seguente:
«Art. 7.
(Intervento in materia di lavoro flessibile nella pubblica amministrazione)
1. Nel triennio 2010-2012, le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, nel rispetto della programmazione triennale del fabbisogno e, per le amministrazioni interessate, previo espletamento della procedura di cui all'articolo 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, possono bandire concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato con una riserva di posti, non superiore al 40 per cento dei posti messi a concorso, per il personale non dirigenziale in servizio alla data del 1° gennaio 2007 con contratto di lavoro a tempo determinato da almeno tre anni, anche non continuativi, o che consegua tale requisito in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 29 settembre 2006, o che sia stato in servizio per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio anteriore al 1° gennaio 2007, e per il personale non dirigenziale in servizio alla data del 1° gennaio 2008 con contratto di lavoro a tempo determinato che consegua i tre anni di anzianità di servizio in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 28 settembre 2007. Le assunzioni possono essere effettuate nel rispetto dei vincoli finanziari previsti dalla normativa vigente in materia di assunzioni e di contenimento della spesa di personale, nonché nel rispetto dei regimi limitativi fissati dalla normativa in materia di finanza pubblica.
2. Nel triennio 2010-2012, le amministrazioni di cui al comma 1, nel rispetto della programmazione triennale del fabbisogno e, per le amminstrazioni interessate, previo espletamento della procedura di cui all'articolo 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, possono altresì bandire concorsi pubblici per titoli ed esami, finalizzati a valorizzare con apposito punteggio l'esperienza professionale maturata dal personale di cui al comma 1 del presente articolo nonché dal personale che ha prestato attività lavorativa presso le pubbliche amministrazioni per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio antecedente al 28 settembre 2007, in virtù di contratti di collaborazione coordinata e continuativa stipulati anterioremente a tale data. Le assunzioni possono essere effettuate nel rispetto dei vincoli finanziari previsti dalla normativa vigente in materia di assunzioni e di contenimento della spesa di personale, nonché nel rispetto dei regimi limitativi fissati dalla normativa in materia di finanza pubblica.
3. Per il triennio 2010-2012, le amministrazioni di cui al comma 1, nel rispetto dei vincoli finanziari previsti in materia di assunzioni, possono assumere, limitatamente alle qualifiche di cui all'articolo 16 della legge 28 febbraio 1987, n. 56, e successive modificazioni, il personale in possesso dei requisiti di anzianità previsti dal comma 1 del presente articolo maturati nelle medesime qualifiche e nella stessa amministrazione. Sono a tal fine predisposte da ciascuna amministrazione apposite graduatorie, previa prova di idoneità ove non già svolta all'atto dell'assunzione. Le predette graduatorie hanno efficacia non oltre il 31 dicembre 2012.
4. Fermo restando quanto previsto dai commi precedenti, a decorrere dal 1° gennaio 2010 le amministrazioni di cui al comma 1 possono effettuare, nel rispetto dei vincoli finanziari previsti dalla normativa vigente, assunzioni di personale mediante reclutamento esclusivamente con le precedure di cui all'articolo 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni. Per il triennio 2010-2012 le stesse amministrazioni possono destinare il 40 per cento delle risorse finanziarie previste dalla legge per le assunzioni dei vincitori delle procedure concorsuali bandite ai sensi dei commi precedenti. Le assunzioni possono essere effettuate nel rispetto dei vincoli finanziari previsti dalla normativa vigente in materia di assunzioni e di contenimento della spesa di personale, nonché nel rispetto dei regimi limitativi fissati dalla normativa in materia di finanza pubblica.
5. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge le amministrazioni di cui al comma 1 sono obbligate a tramettere alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica l'elenco del personale assunto con contratti di lavoro a tempo determinato e avente i requisiti di cui al comma 1 e del personale avente i requisiti di cui al comma 2. Le amministrazioni indicano per ciascuna unità di personale la qualifica posseduta, la data di inizio del relativo rapporto, specificando le date delle eventuali proroghe e rinnovi, le modalità delle procedure concorsuali svolte, nonché l'esigenza di proseguire il rapporto di lavoro ed ogni altra informazione prevista nelle istruzioni che il predetto Dipartimento fornirà ai fini del presente monitoraggio. Le amministrazioni che non risponderanno saranno considerate prive di personale aventi i reqisiti di cui ai commi precedenti. Il Dipartimento della Funzione pubblica si riserva di effettuare ispezioni su un campione di amministrazioni volte a verificare la corretta individuazione del personale segnalato nel monitoraggio e la regolare applicazione di quanto previsto dal comma 6. Eventuali responsabilità di erronea compilazione dei dati o di irregolare attuazione del comma 6, dovute a dolo o colpa grave, sono sanzionate con la mancata attribuzione della retribuzione di risultato ai dirigenti responsabili.
6. Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, le amminstrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, effettuano una ricognizione del personale con contratti di lavoro flessibile individuando il personale in possesso dei requisiti di cui ai commi 1 e 2. Per il personale in possesso di detti requisiti e già inserito nella programmazione triennale del fabbisogno adottata secondo i criteri di cui all'articolo 3, comma 94, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 le medesime amministrazioni valutano, entro il medesimo termine, in relazione al proprio effettivo e necessario fabbisogno ed alle risorse finanziarie disponibili, se continuare ad avvalersi del suddetto personale continuando i relativi rapporti di lavoro, anche in deroga all'articolo 36 ed all'articolo 7, comma 6, del medesimo decreto legislativo n. 165 del 2001, fino alla conclusione delle procedure concorsuali del presente articolo e comunque per un termine finale non superiore al 31 dicembre 2012. Quest'ultimo termine massimo si applica anche ai contratti privi di un termine finale prorogati ai sensi dell'articolo 1, comma 519, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e dell'articolo 3, commi 92 e 95, della legge 24 dicembre 2007, n. 244. La proroga dei contratti a tempo determinato può avvenire entro il limite delle risorse finanziarie destinabili a tali tipologie contrattuali ai sensi della normativa vigente.
7. Nella programmazione triennale del fabbisogno rideterminata ai sensi del presente articolo, le amministrazioni di cui al comma 1 prevedono le procedure di mobilità, i concorsi da bandire e le assunzioni da effettuare compatibilmente con i vincoli finanziari scaturenti dal regime delle assunzioni e con quelli relativi al contenimento della spesa per il personale.
8. Il comma 96 dell'articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 è abrogato.
9. L'articolo 3, comma 97, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 è sostituito dal seguente:
"97. Il Fondo di cui all'articolo 1, comma 417, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, è incrementato della somma di 20 milioni di euro a decorrere dall'anno 2008".».
IN ALLEGATO GLI EMENDAMENTI PRESENTATI, compreso l'emendamento del Relatore che riprende i contenuti della norma già approvata nel decreto legge n.78/09
(1167) , approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito dell'esame e rinvio)
Prosegue l'esame, sospeso nella seduta di ieri.
Riprende la trattazione degli ordini del giorno e degli emendamenti, pubblicati in allegato al resoconto della seduta dell'11 marzo 2009.
Il PRESIDENTE informa che il Governo ha presentato l'emendamento 1.0.1000 e ha riformulato in un testo corretto l'emendamento 8.0.1000. Inoltre, avverte che il senatore Valditara ha riformulato l'emendamento 6.0.2 (6.0.2 testo 2) e che la senatrice Ghedini ha riformulato l'emendamento 2.0.101/3 (2.0.101/3 testo 2). Tali nuovi testi sono pubblicati in allegato al resoconto; resta ferma la scadenza del termine per la presentazione dei subemendamenti alle ore 16 di domani 9 luglio.
........................
(1167) , approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito dell'esame e rinvio)
Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 6 maggio.
Il presidente GIULIANO avverte che il senatore Tomassini ha ritirato gli emendamenti 2.0.5 e 6.0.1 e che il Governo e il relatore hanno presentato i nuovi emendamenti 4.0.1001, 6.0.1002, 6.0.1003, 6.0.1004, 24.100, 7.0.100, 7.100, 14.0.103, 16.1000 (testo 2), 19.100, pubblicati in allegato al resoconto. Il termine per la presentazione dei relativi subemendamenti è fissato alle ore 16 di giovedì 9 luglio.
Comunica che gli emendamenti 4.0.1, 4.0.3, 7.37, 7.64, 7.73, 7.75, 7.76, 7.0.6, 7.0.7, 7.0.8, 7.0.9, 14.2, 17.7, 26.7, 27.7, 27.0.4 e il subemendamento 25.100/1 sono stati riformulati in nuovi testi, pubblicati in allegato al resoconto.
Informa che la Commissione bilancio ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione sugli emendamenti: 1.1, 1.4, 1.0.1, 1.0.100, 2.0.1, 2.0.2, 2.0.3 (testo 2), 2.0.4, 2.0.6, 4.0.1, 4.0.2, 4.0.3, 6.15, 6.0.3, 7.37, 7.64, 7.73, 7.74, 7.75, 7.76, 7.0.2, 7.0.3, 7.0.5, 7.0.6, 7.0.7, 7.0.8, 7.0.9, 7.0.100, 8.6, 8.7, 8.8, 8.9, 8.0.1, 8.0.2, 8.0.3, 8.0.4, 8.0.1001, 8.0.1001/1, 8.0.1001/2, 10.0.1, 10.0.2, 14.1, 14.2, 14.0.1, 14.0.2, 14.0.100, 14.0.101, 15.0.1, 16.101/4, 17.7, 18.11, 18.0.100, 19.0.1, 22.0.102, 24.1, 26.7, 27.2, 27.3, 27.4, 27.7, 27.100, 27.0.4, 27.0.11, 27.0.15 (testo 2), 27.0.102/1, 27.0.104, 27.0.105, 27.0.106 (testo 2), 27.0.107, 27.0.109, 27.0.109/1, 28.0.3, 28.0.102 (testo 2) e 28.0.105. Il parere della Commissione bilancio è contrario sugli emendamenti 2.0.101, limitatamente al comma 1, lettera ), e 27.0.2. Sull'emendamento 16.1000 (testo2) è stato espresso parere non ostativo, a condizione che sia introdotta una clausola di invarianza degli oneri. Sull'emendamento 20.100 la Commissione bilancio ha espresso parere non ostativo, a condizione che al comma 2 le parole: "5 milioni di euro per l'anno 2008 e 9,1 milioni di euro" siano sostituite dalle altre "14,1 milioni di euro" e siano soppresse le parole: "per l'anno 2008 mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa prevista dall'articolo 3, comma 133, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e". Infine, sull'emendamento 22.1000 il parere è non ostativo, a condizione che al comma 1-,prima delle parole "1-", siano soppresse le altre: "1-, 1-, 1- e". Rimane sospeso il parere sugli emendamenti: 5.4, 5.9, 7.100, 8.0.1000, 14.0.103, 16.100, 16.101, 16.0.1, 19.100, 27.0.7 e 28.0.1.
Considerato il numero esiguo degli emendamenti sui quali l'esame della Commissione bilancio è sospeso, propone di procedere all'esame e alla votazione degli ordini del giorno e delle proposte di modifica dell'articolo 1, in riferimento al quale non sono stati presentati nuovi emendamenti o riformulazioni.
Il senatore ROILO () chiede che, in considerazione del numero elevato di nuovi emendamenti e riformulazioni, sia fissato un termine più ampio per la presentazione di subemendamenti.
Il presidente GIULIANO osserva che le nuove proposte di modifica non sono numerose: il termine di due giorni per la presentazione dei subemendamenti appare pertanto congruo.
Resoconto sommario n. 11 del 06/05/2009
(1167) , approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito dell'esame e rinvio)
Riprende l’esame, sospeso nella seduta del 29 aprile scorso.
Il presidente GIULIANO comunica che è in distribuzione il fascicolo aggiornato degli ultimi emendamenti e dei subemendamenti, pubblicati in allegato al resoconto.
Riferisce, peraltro, di aver sollecitato la Commissione bilancio per l'espressione del parere sul testo e sugli emendamenti e di aver ricevuto assicurazioni sui tempi di esame.
Interviene sull'ordine dei lavori il senatore BIANCO (), il quale censura il ritardo con il quale la Commissione bilancio esprime i propri pareri, dilatando così i tempi di esame dei provvedimenti da parte delle Commissioni e dell'Assemblea, ed anticipa che porrà la questione all'attenzione della Presidenza del Senato. Pur consapevole del carico di lavoro che grava su tale Commissione, soprattutto per l'esame di disegni di legge collegati alla manovra economica, ritiene necessario intervenire per assicurare una migliore organizzazione dei lavori parlamentari.
Quanto all'esame del disegno di legge in titolo, constata che, al di là di generiche affermazioni di principio, il Governo e la maggioranza non sembrano realmente intenzionati ad accogliere le proposte che l'opposizione aveva formulato sui profili ritenuti più critici, in particolare in materia di arbitrato e di stabilizzazione del lavoro precario.
In proposito, esprime vivo disappunto per quanto recentemente affermato dal ministro Brunetta in riferimento al fenomeno del precariato. Ritiene che espressioni offensive nei confronti di quanti vivono in un drammatico stato di insicurezza lavorativa e sociale non contribuiscano all'instaurazione di un clima collaborativo in Parlamento.
Il sottosegretario VIESPOLI, dopo aver ribadito la disponibilità del Governo ad un confronto costruttivo su alcune delle questioni sollevate dall'opposizione, in particolare in materia di arbitrato, ritiene che, al di là delle espressioni utilizzate, le parole del ministro Brunetta non siano state interpretate correttamente, in quanto, ben lungi, a suo avviso, dall'intento di offendere una categoria sociale, erano rivolte esclusivamente all'uso ideologico di alcuni fenomeni sociali e alle possibili strumentalizzazioni.
Il senatore CASTRO () reputa che via sia stata un'interpretazione impropria delle dichiarazioni del ministro Brunetta, le quali avevano ad oggetto esclusivamente il rischio di strumentalizzazioni di categorie sociali da parte di alcune forze politiche ancora legate alle mitologie culturali novecentesche.
Quanto alle osservazioni del senatore Bianco sulla mancata convergenza rispetto ad alcuni profili particolarmente critici del disegno di legge in esame, ribadisce la disponibilità della maggioranza ad un confronto sereno; al contempo, ritiene tuttavia fisiologico che alcune questioni non trovino composizione nella dialettica parlamentare, in quanto le posizioni di partenza appaiono fortemente diversificate, soprattutto in materia di lavoro privato. Reputa, pertanto, arduo pensare di riprodurre in questa sede lo spirito che ha caratterizzato l'esame del disegno di legge delega sulla produttività del lavoro pubblico, sul quale era stato più agevole pervenire ad orientamenti convergenti.
Il presidente della 1a Commissione VIZZINI ritiene che, in assenza del ministro Brunetta, non sia opportuno introdurre un dibattito sulle dichiarazioni da lui rese. Reputa istituzionalmente più corretto che le censure alle affermazioni di un rappresentante del Governo siano formulate nelle sedi proprie, attraverso gli strumenti previsti dal Regolamento.
Quanto ai rilievi del senatore Bianco sul ritardo nell'espressione dei pareri da parte della Commissione bilancio, pur condividendo la necessità di rappresentare la questione alla Presidenza del Senato, nota altresì che la Commissione bilancio sta esaminando numerosi disegni di legge collegati alla manovra economica, alcuni dei quali hanno assunto un carattere di priorità in ragione della loro calendarizzazione in Assemblea. Ritiene, in ogni caso, opportuno individuare strumenti adeguati per assicurare uno svolgimento più efficiente dei lavori parlamentari.
Il presidente GIULIANO ribadisce che sarà sua cura sollecitare nuovamente la Commissione bilancio, affinché esamini quanto prima il disegno di legge e i relativi emendamenti. Anche per evidenti ragioni di economia dei lavori, si riserva, d'intesa con il presidente Vizzini, di pronunciarsi sull'ammissibilità e la proponibilità degli emendamenti una volta acquisito tale parere.
Interviene il senatore BIANCO (), il quale ribadisce l'intenzione di rappresentare alla Presidenza del Senato la questione da lui sollevata in riferimento al ritardo nell'espressione dei pareri da parte della Commissione bilancio.
Quanto alle dichiarazioni del ministro Brunetta, ritiene che sia un diritto dei parlamentari esprimere nelle sedi istituzionali le proprie valutazioni circa affermazioni peraltro riferite a questioni strettamente connesse al disegno di legge in esame.
Il senatore NEROZZI () chiede che il ministro Brunetta intervenga alla prossima seduta delle Commissioni riunite per chiarire il senso delle sue affermazioni sul precariato. Sarebbe opportuno, a suo avviso, che fornisse anche chiarimenti circa i dati trasmessi sul numero dei lavoratori flessibili, dal momento che appaiono difformi rispetto a quelli forniti dal Ministero dell'economia e delle finanze.
Il presidente GIULIANO assicura che, d'intesa con il presidente Vizzini, rappresenterà tale richiesta al ministro Brunetta, il quale, peraltro, ha già anticipato alla Presidenza la trasmissione di una lettera indirizzata al senatore Nerozzi in riferimento alle questioni da lui sollevate.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 16,30.
Legislatura 16º - Commissioni 1° e 11° riunite - Resoconto sommario n. 10 del 29/04/2009
Resoconto sommario n.10 della seduta del 29/04/2009 con l'audizione del Ministro Brunetta
(1167) , approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito dell'esame e rinvio)
Riprende l’esame, sospeso nella seduta del 22 aprile scorso.
Il presidente GIULIANO comunica che è presente il ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione Brunetta e che è in distribuzione il materiale informativo da lui fornito.
Il ministro BRUNETTA riferisce sull'attività di monitoraggio dei contratti di lavoro flessibile nelle pubbliche amministrazioni, i cui esiti sono riprodotti in una documentazione rilasciata alle Commissioni riunite. L'operazione di censimento del lavoro flessibile rappresenta uno strumento essenziale per individuare adeguati percorsi di regolarizzazione della normativa in materia e per porre conseguentemente termine alle situazioni di incertezza che gravano sui rapporti di lavoro pubblico a contratto.
Nel prendere atto con rammarico che il disegno di legge in titolo, pur essendo collegato alla legge finanziaria per il 2009, è ancora in una fase non avanzata dell'esame parlamentare, ritiene nondimeno necessario procedere ad una ricognizione dello stato del lavoro precario nelle pubbliche amministrazioni, con l'auspicio che sia possibile risolvere in tempi adeguati, attraverso un razionale procedimento di stabilizzazione, i molteplici problemi connessi. Precisa inoltre che l'indagine compiuta dai suoi uffici è stata particolarmente complessa, poiché negli ultimi tre anni non è stato effettuato alcun tipo di monitoraggio del fenomeno. Al fine di ottenere i dati, sono stati inviati alle amministrazioni questionari che sono stati compilati , accedendo ad uno specifico , idoneo a fornire anche informazioni e assistenza a chi ne faceva richiesta.
Le amministrazioni che hanno comunicato i propri dati rappresentano in termini di popolazione di riferimento oltre il 90 per cento per Regioni, aziende sanitarie, Comuni capoluogo, nonché per tutti i maggiori enti di ricerca. La rilevazione ha interessato oltre il 90 per cento del personale in possesso dei requisiti per la regolarizzazione.
Osserva quindi che, nella grande maggioranza dei casi, le amministrazioni con personale regolarizzabile hanno risorse economiche adeguate e posti in pianta organica sufficienti per procedere alla regolarizzazione e che le amministrazioni hanno dichiarato un interesse elevato, seppur non totale, all'assunzione di quanti sono in possesso dei requisiti.
Riferisce quindi sugli esiti di tale operazione ricognitiva, rilevando in primo luogo che i dati confermano una tendenziale maggiore rilevanza del fenomeno nelle regioni del Sud e che il dato della Sicilia si presenta particolarmente anomalo, dal momento che i lavoratori siciliani rappresentano da soli oltre il 54 per cento del personale che viene dichiarato regolarizzabile, a fronte di una disponibilità in dotazione organica di molto inferiore. Osserva, peraltro, che i dati delle amministrazioni siciliane sono state elaborati separatamente da quelli complessivi, per ragioni connesse ai diversi requisiti previsti da specifiche leggi regionali.
Rileva in secondo luogo che, escludendo il settore della scuola, che non è stato preso in esame dalla ricerca, la maggioranza del personale in possesso dei requisiti opera presso i Comuni e, in misura di poco inferiore, presso le aziende sanitarie.
In conclusione, pur ritenendo che il problema del precariato non è di carattere legislativo, quanto piuttosto di carattere organizzativo, auspica che in tempi congrui il Parlamento possa comunque regolare il fenomeno.
Il senatore NEROZZI (), premesso di essere in possesso di dati che forniscono indicazioni molto diverse rispetto a quelle comunicate dal Ministro, ritiene opportuno attendere quelli che a breve verranno resi pubblici dalla Ragioneria generale dello Stato.
Il senatore ICHINO () coglie l'occasione per invitare il ministro Brunetta a rispondere ad alcune interrogazioni presentate, chiedendogli anche di attivarsi perché il Governo risponda con maggiore sollecitudine agli atti di sindacato ispettivo.
Il presidente GIULIANO, ringraziato il Ministro per il suo intervento presso le Commissioni riunite, in considerazione del fatto che i relatori hanno presentato ulteriori emendamenti, propone di riaprire il termine per la presentazione dei subemendamenti, fissandolo a martedì 5 maggio alle ore 16.
Comunica che è comunque in distribuzione il fascicolo aggiornato degli ultimi emendamenti presentati e dei subemendamenti già pervenuti () e che sono stati ritirati gli emendamenti 2.0.2, 16.1, 26.0.1.
Propone, infine, che le Commissioni tornino a riunirsi mercoledì 6 maggio alle ore 15,45.
Le Commissioni riunite prendono atto.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
RESOCONTO SOMMARIO N.9 DEL 22/04/2009
(1167) , approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito dell'esame e rinvio)
Riprende l’esame, sospeso nella seduta del 1° aprile scorso.
Il presidente GIULIANO comunica che sono stati presentati nuovi emendamenti da parte del relatore e del Governo, nonché riformulazioni di emendamenti già presentati, che saranno pubblicati in allegato al resoconto della seduta odierna.
Il sottosegretario VIESPOLI manifesta la disponibilità del Governo ad un confronto sul merito delle questioni avanzate dai senatori dell'opposizione, in particolare per quanto attiene alla stabilizzazione dei precari, alla riforma dell'arbitrato e alla questione del lavoro sommerso.
Interviene il senatore TREU (), il quale chiede se il Governo, al di là di una generale disponibilità al confronto, intenda accogliere alcune delle proposte dell'opposizione, formalizzate in emendamenti, in particolare per quanto attiene alla natura dell'arbitrato e agli aspetti ad esso connessi.
Il sottosegretario VIESPOLI, nel ribadire l'intenzione dell'Esecutivo di instaurare un dialogo fecondo con l'opposizione per giungere a soluzioni condivise, assicura la disponibilità del Governo a valutare l'ipotesi di accoglimento di alcuni emendamenti presentati dall'opposizione.
Il presidente GIULIANO, nell'esprimere l'auspicio che possa istaurarsi un confronto sereno fra maggioranza e opposizione per giungere a soluzioni il più possibile condivise, propone di fissare il termine per la presentazione dei subemendamenti alle ore 18 di martedì 28 aprile.
Le Commissioni riunite convengono.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
seduta del 1 aprile IN SEDE REFERENTE
(Seguito dell'esame e rinvio)
Riprende l’esame, sospeso nella seduta dell'11 marzo scorso.
Il presidente GIULIANO ricorda che nella seduta precedente il rappresentante di Governo si era reso disponibile a valutare la possibilità di accogliere alcune proposte emendative presentate dall'opposizione. Comunica altresì che sono stati presentati nuovi emendamenti da parte del relatore e del Governo e che talune proposte emendative già presentate sono state riformulate (vedi allegato).
Il sottosegretario VIESPOLI conferma la disponibilità del Governo a proseguire il confronto per la ricerca di un'ampia convergenza. A tal fine, sottolinea l'esigenza di un ulteriore approfondimento giuridico-politico, con particolare riguardo a una delle questioni avanzate dai Gruppi dell'opposizione.
Il presidente GIULIANO fa presente la necessità di evitare una eccessiva dilatazione dei tempi di esame del provvedimento. Avverte altresì di aver ricevuto dal Presidente della Commissione giustizia una lettera nella quale, con riferimento alle disposizioni del disegno di legge che attengono al regime del processo del lavoro, di cui si evidenzia la competenza, si chiede di voler ammettere proposte di stralcio degli articoli a ciò riferiti e si raccomanda di non procedere all'esame degli emendamenti in materia prima che tale Commissione abbia dato il suo parere. Nella sua risposta, d'intesa col presidente della 1a Commissione Vizzini, ha sottolineato che le Commissioni riunite procederanno all'esame degli articoli riguardanti le controversie di lavoro ed i relativi emendamenti alla luce del parere della Commissione giustizia, di cui ha auspicato la tempestiva espressione, assicurando altresì che eventuali proposte di stralcio degli articoli in questione saranno oggetto di discussione e deliberazione da parte delle Commissioni stesse.
Il senatore CASTRO (), nel ritenere tardivo ogni riferimento a stralci di norme, reputa il disegno di legge in esame pienamente idoneo a governare l'attuale grande crisi, in ragione dei molti strumenti cruciali ivi contenuti, e sui quali è comprensibile che maggioranza e opposizione esprimano valutazioni non convergenti, che esigono un lavoro di composizione complesso e articolato. In ogni caso, occorrerà a un certo punto confrontarsi sulle scelte concrete, e a questo scopo confida nella saggezza del rappresentante del Governo.
Il relatore per la Commissione affari costituzionali SALTAMARTINI () condivide la sollecitazione a proseguire nell', tenendo conto che la disciplina in esame incide direttamente sulla contrattazione collettiva e consente di dare certezza di diritto ai rapporti di lavoro, in particolare a quelli con la pubblica amministrazione.
Il senatore ROILO (), nel prendere atto dell'esigenza di un ulteriore tempo di riflessione manifestata dal Governo, osserva che nel contempo sia l'Esecutivo che i due relatori stanno presentando ulteriori emendamenti al testo. Coglie pertanto l'occasione per segnalare l'opportunità che vengano nel frattempo lasciati aperti i termini per la presentazione di eventuali subemendamenti.
Il sottosegretario VIESPOLI osserva che l'approfondimento delle questioni su cui è auspicabile una convergenza con i Gruppi dell'opposizione, sebbene richieda intanto una pausa di riflessione, farà guadagnare tempo al procedimento legislativo.
Il presidente GIULIANO, nel ritenere equilibrate e di buon senso le considerazioni del rappresentante del Governo, auspica che nella prossima seduta ogni nodo problematico venga sciolto in via definitiva.
Il senatore VIZZINI, presidente della Commissione affari costituzionali, esprime apprezzamento per la disponibilità del Governo a proseguire il confronto sui punti ancora controversi. Tuttavia, ritiene opportuno prevedere che alla ripresa dei lavori parlamentari, dopo la pausa nella settimana successiva alla Pasqua, si proceda a un confronto effettivo in vista dell'esame e della votazione degli emendamenti, che comunque allora dovrà essere intrapresa, secondo la procedura regolamentare.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
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- Resoconto sommario n. 7 del 11/03/2009
(Seguito dell'esame e rinvio)
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 5 marzo scorso.
Il presidente GIULIANO ricorda che nella seduta precedente è stata chiusa la discussione generale con repliche dei relatori e del Governo. Informa quindi degli esiti dell'Ufficio di Presidenza delle Commissioni riunite testé conclusosi, nel corso del quale si è convenuto sulla necessità di approfondire i contenuti e la portata dei numerosi emendamenti presentati (pubblicati in allegato al resoconto della seduta odierna). Si è pertanto concordato di sconvocare la seduta delle Commissioni riunite, già prevista per domani, alle ore 14,30, procedendo nella giornata di martedì prossimo ad un vaglio puntuale delle proposte emendative in un incontro ristretto a carattere informale.
Il senatore CASTRO () presenta delle nuove proposte emendative (2.100, 4.0.100, 5.100, 15.0.100, 17.0.100, 26.0.100, 27.100, 27.0.100, 27.0.101, 27.0.102, 27.0.103, 27.0.104, 27.0.105, 27.0.106, 28.100, 28.0.100, 28.0.101, 28.0.102, 28.0.103, 28.0.104, 28.0.105) evidenziandone la comune direttrice logica, risultando tutte finalizzate al potenziamento della cosiddetta legge Biagi in ordine alla capacità di governo della grave crisi economica ed occupazionale registrata a partire dalla seconda metà dello scorso anno e funzionali alla intensificazione dell'attività amministrativa indispensabile in tale contesto.
il sottosegretario VIESPOLI presenta ulteriori emendamenti (4.1000, 4.0.1000, 16.1000, 18.1000, 24.1000, 25.1000, 27.0.1000, 27.0.1001, 27.0.1002) dei quali dà ragione.
Il senatore BIANCO () osserva che la presentazione dopo il termine della discussione generale di emendamenti che incidono profondamente sul testo di fatto vanifica il dibattito svolto nella prima fase dell'esame. A nome del suo Gruppo si riserva di valutare con la dovuta attenzione le proposte presentate dal relatore e dal rappresentante del Governo e invita il Presidente a fissare un termine congruo per la presentazione dei subemendamenti.
Il relatore per la Commissione affari costituzionali SALTAMARTINI () auspica che durante il seguito dell'esame possa partecipare ai lavori delle Commissioni riunite anche il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione.
Il presidente GIULIANO conviene con le considerazioni del senatore Bianco, confermando l'opportunità di disporre di un congruo tempo per poter adeguatamente valutare la portata delle proposte emendative, alcune delle quali appaiono di non lieve momento.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
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Legislatura 16º - Commissioni 1° e 11° riunite - Resoconto sommario n. 6 del 05/03/2009
(1167) , approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito dell'esame e rinvio)
Riportiamo lo stenografico della riunione di Giovedì 5/3
Riprende l’esame, sospeso nella seduta del 26 febbraio scorso.
Intervenendo per la replica, il relatore per la Commissione affari costituzionali SALTAMARTINI () si riserva di svolgere una valutazione approfondita dei numerosi emendamenti presentati. Ricorda gli interventi in discussione generale che hanno sottolineato l'esigenza di rafforzare gli strumenti normativi a favore delle persone disabili, che trovano fondamento anche in alcune disposizioni costituzionali. Si sofferma anche sulla questione della coerenza e della qualità dei testi normativi, segnalando la necessità di un coordinamento, in particolare, con il disegno di legge n. 847 (produttività del lavoro pubblico).
Per quanto riguarda la stabilizzazione del personale pubblico, ricorda le disposizioni introdotte relativamente al comparto delle forze armate e della sicurezza; rammenta anche le modifiche apportate alla disciplina dell'assenza per malattia dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
Infine, per quanto riguarda l'ipotesi di privilegiare il reclutamento interno rispetto a quello esterno alla pubblica amministrazione, sottolinea che l'accesso agli uffici pubblici, ai sensi degli articoli 51 e 97 della Costituzione, deve avvenire per pubblico concorso, salva la possibilità di riservare una quota al personale interno.
Il relatore per l'11a Commissione permanente, senatore CASTRO (), premessa piena condivisione delle osservazioni avanzate dal relatore per la Commissione affari costituzionali, senatore Saltamartini, evidenzia che gli interventi dell'opposizione, assai ampi ed articolati, si sono essenzialmente incentrati su tre profili. Il primo è a suo giudizio di tenore metodologico e si sostanzia in una richiesta forte di disponibilità a cooperare per il miglioramento del testo del disegno di legge n. 1167, avanzata nei confronti del Governo e della maggioranza. Il secondo attiene invece ad una critica in ordine alla funzionalità del provvedimento a rispondere alla grave crisi che l'Italia sta attraversando. In questo quadro, una differenza marcata riguarda l'approccio al tema degli ammortizzatori sociali. Sull'argomento la maggioranza ritiene infatti non si debba seguire una logica di indirizzi pianificatori, che rischierebbe di dar luogo ad interventi che potrebbero rivelarsi disallineati rispetto alla situazione attuale. Il terzo aspetto concerne infine talune eccezioni critiche nei confronti del provvedimento, con specifico riferimento alla semplificazione normativa, alle misure contro il lavoro sommerso ed ai meccanismi di conciliazione ed arbitrato. A questo proposito, egli auspica una disponibilità del Governo a recepire una parte degli emendamenti dell'opposizione, laddove si rivelino finalizzati a garantire una maggior efficacia di intervento. Si seguirebbe per tal via una modalità operativa già felicemente sperimentata nel corso dell'esame del Senato del disegno di legge n. 847, laddove la paziente opera svolta da parte del presidente della Commissione affari costituzionali, senatore Vizzini, ha consentito di pervenire all'approvazione di un testo più incisivo di quello originario, con una conclusione quasi . Un metodo analogo sarebbe auspicabile anche per l'esame del disegno di legge n. 1167, a condizione che ci si concentri sui contenuti normativi delle proposte emendative, superando il rischio di contestualizzazioni tattiche, e che si eviti di sdrucciolare su pregiudiziali che non potrebbero evidentemente essere accolte dalla maggioranza e dall'Esecutivo. Se davvero si intende conseguire un miglioramento delle norme relative alle controversie di lavoro ricomprese nel provvedimento in esame, si potrà a suo avviso operare con maggior profitto evitando che nel dibattito trovino eco opposizioni alla riforma di stampo novecentesco. Auspica conclusivamente che, con queste premesse, l'esame da parte delle Commissioni riunite possa svilupparsi in un clima di massima disponibilità ed ascolto, nonché di capacità di proposta da parte del Governo.
Il sottosegretario VIESPOLI condivide le osservazioni svolte in replica dai relatori e auspica che la capacità di dialogo fra le parti politiche si concretizzi in occasione dell'esame delle proposte emendative. Ricorda come il provvedimento abbia avuto inizialmente un incerto, mentre successivamente si è determinata una convergenza tra le forze politiche anche su profili di rilievo critico (ad esempio per quanto attiene alle modifiche alla disciplina in materia di permessi per l'assistenza ai portatori di ).
Il Governo accoglie con favore l'invito del relatore per la 1a Commissione permanente Saltamartini a utilizzare l'esame del disegno di legge per armonizzare le disposizioni in materia di lavoro pubblico introdotte recentemente, in modo da eliminare sovrapposizioni e incongruenze, e condivide l'auspicio del relatore per la Commissione lavoro Castro affinché si realizzi un confronto con i Gruppi dell'opposizione con particolare riguardo alle modifiche della disciplina del processo civile.
Ricorda gli interventi di stabilizzazione del personale dipendente di alcuni istituti pubblici (in particolare l'ISFOL), che hanno anticipato alcune delle norme contenute nel provvedimento in esame. L'esito positivo di quella vicenda a suo avviso dimostra la necessità di valutare il dimensionamento delle piante organiche caso per caso in ogni singolo ambito. Il provvedimento in esame in alcune sue parti risulta superato per la circostanza che è nel frattempo intervenuta una crisi economica eccezionale, a cui si è dovuto fare fronte con ben altri sforzi e interventi di protezione. Pertanto, il testo potrebbe essere ridimensionato, anche in base ad alcuni emendamenti presentati dal Governo.
Il presidente GIULIANO ritiene che le considerazioni avanzate dai due relatori e dal Rappresentante del Governo diano luogo a un panorama incoraggiante, nel quale si ravvisa una complessiva disponibilità al colloquio ed allo snellimento del provvedimento in esame, in relazione alle circostanze oggettive nel frattempo intervenute ed alle norme già adottate. Plaude pertanto a questa ottica di complessiva collaborazione, in direzione della quale gli pare che le Commissioni riunite si stiano indirizzando.
Il presidente della Commissione affari costituzionali VIZZINI invita i Gruppi a indicare le proposte emendative di maggiore rilievo, in modo da rendere possibile una illustrazione efficace nelle prossime sedute, lasciando il tempo per consultazioni di carattere informale.
La senatrice ADAMO () sollecita la convocazione di un Ufficio di presidenza delle Commissioni riunite per la programmazione dell'esame successivo del disegno di legge.
Appoggia tale richiesta la senatrice GHEDINI (), la quale ritiene la sede dell'Ufficio di presidenza inderogabile ai fini della definizione del metodo di esame del disegno di legge, che è un testo unico, collegato alla manovra di finanza pubblica, ai sensi dell'articolo 126- del Regolamento, e per il quale non può pertanto a suo avviso adottarsi il metodo di esame seguito per il disegno di legge n. 847. Nel segnalare che componenti del suo Gruppo hanno presentato iniziative legislative specifiche su aspetti parzialmente coincidenti con il disegno di legge n. 1167, refluite, ove possibile, nelle proposte emendative presentate, ritiene che la stessa entità del provvedimento escluda la possibilità di fare ricorso a confronti a carattere informale. Si riporta quindi alle considerazioni di merito da lei avanzate nel corso della precedente seduta in materia di ammortizzatori sociali, ribadendo la richiesta al Governo di chiarimenti puntuali in ordine ai profili di copertura finanziaria.
Il presidente GIULIANO, nell'assicurare alla senatrice Ghedini che il Governo si farà carico di dare risposte specifiche riferite ai singoli profili di criticità segnalati dagli intervenuti nel corso del dibattito, prende atto della richiesta di una convocazione dell'Ufficio di presidenza delle Commissioni riunite, destinato a chiarire metodo e tempi dell'esame successivo, precisando che la riunione potrà svolgersi mercoledì 11 marzo, alle ore 14. Le Commissioni riunite potranno proseguire l'esame del disegno di legge nella prossima settimana in due sedute, mercoledì 11 e giovedì 12 marzo, alle ore 14,30.
Prendono atto le Commissioni riunite.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
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Nella riunione di giovedì 26 / 2 è proseguito l'esame, sospeso nella seduta del 19 febbraio. Il presidente VIZZINI ha ricordato che il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato alle ore 12 di martedì prossimo, 3 marzo, si è continuato con la discussione generale. Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
resoconto della riunione, parti di interesse:
La senatrice CARLINO () osserva che il disegno di legge all'esame tocca molteplici aspetti relativi al lavoro pubblico e al lavoro privato. In particolare contiene norme sugli ammortizzatori sociali, modifiche alla disciplina sui permessi di lavoro per chi assiste i disabili, ritocchi al processo del lavoro e blocco alla stabilizzazione dei precari.
Esprime quindi la sua contrarietà all'articolo 7, in materia di stabilizzazione dei precari. Osserva che il precedente Governo aveva avviato una procedura di stabilizzazione graduale dei precari delle pubbliche amministrazioni. Con le abrogazioni previste all'articolo 7, anche considerando il divieto di utilizzare il lavoratore con più contratti per un periodo superiore a tre anni, si determinerebbe, a suo avviso, l'effetto del licenziamento, entro un anno, di circa 120.000 lavoratori.
Auspica che nel corso dell'esame presso le Commissioni riunite sia possibile migliorare almeno in parte il contenuto del disegno di legge.
La senatrice BLAZINA (): (...)
Ricorda che il disegno di legge originario è stato già profondamente modificato dalla Camera dei deputati, osserva che tuttavia non ne è stato migliorato l’impianto complessivo, ad eccezione del principio di territorializzazione delle procedure concorsuali per il reclutamento del personale pubblico; preannuncia, quindi, che la sua parte politica intende presentare proposte di modifica volte a migliorare i profili critici emersi, auspicando che su di esse vi sia un reale confronto con la maggioranza al fine di pervenire all’elaborazione di soluzioni condivise.
Passando alla disamina dei contenuti normativi del disegno di legge, osserva (...) A sua volta l’articolo 7, in materia di stabilizzazione del personale a tempo determinato, investe una platea molto ampia di soggetti e di enti pubblici, con il rischio di un ulteriore aumento dei disoccupati. Al riguardo, osserva che si dovrebbe assicurare maggiore tutela alle aspettative del personale assunto a tempo determinato, in favore del quale era stata prevista la stabilizzazione del rapporto di lavoro dalle leggi finanziarie per il 2007 e il 2008. La restrizione normativa sulle procedure di stabilizzazione potrebbe danneggiare, inoltre, anche gli enti pubblici interessati, costretti a rinunciare al personale, attualmente in servizio, che ha nel frattempo maturato importanti competenze. In proposito auspica quindi un adeguato approfondimento.
Conclude il proprio intervento, ribadendo il giudizio critico della sua parte politica sul complesso del disegno di legge e auspicando che la maggioranza sia disponibile ad accogliere le proposte di modifica più qualificanti, allo scopo di migliorare il testo.
Il presidente VIZZINI ricorda in proposito che la parte prevalente del disegno di legge sulla produttività del lavoro pubblico e sulla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni (Atto Senato n. 847), approvato dal Senato, è stata il frutto di un lavoro e di uno sforzo comuni, che hanno impegnato la maggioranza e l’opposizione in un’ottica di miglioramento del testo durante l’esame in 1a Commissione. Auspica che tale spirito di collaborazione possa essere preservato anche nella prosecuzione dell’esame del disegno di legge in titolo, che investe rilevanti settori della normativa lavoristica.
La senatrice GHEDINI (), nell'esprimere alcune critiche sul carattere eterogeneo del disegno di legge all'esame delle Commissioni riunite, ritiene che alcune materie dovrebbero essere trattate autonomamente anche al fine di facilitare la comprensione delle norme da parte dei cittadini cui sono destinate.
Rileva quindi con rammarico l'assenza del rappresentante del Governo, al quale avrebbe voluto chiedere chiarimenti su alcuni aspetti del disegno di legge, con particolare riferimento alla materia degli ammortizzatori sociali. Benché infatti il Governo abbia assicurato che le risorse del fondo previsto per gli ammortizzatori sociali sarebbero sufficienti a coprire tutti gli interventi che in materia sono stati realizzati in diversi provvedimenti, ritiene in ogni caso opportuno che siano chiariti i profili di copertura finanziaria necessari per la concreta attuazione di tutte le misure di ammortizzazione. Osserva inoltre che, soprattutto in un contesto economico particolarmente critico, sarebbe stata opportuna una riforma organica del sistema degli ammortizzatori sociali, piuttosto che interventi frammentari distribuiti in provvedimenti fra loro diversi per finalità e contenuti.
Il PRESIDENTE, non essendovi altri senatori iscritti a parlare, dichiara chiusa la discussione generale e avverte che la replica dei relatori e del rappresentante del Governo avrà luogo in altra seduta. Assicura che, d'intesa con il Presidente Giuliano solleciterà, eventualmente anche attraverso una comunicazione formale, la presenza del rappresentante del Governo nella successiva fase dell'esame del disegno di legge.
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Legislatura 16º - Commissioni 1° e 11° riunite - Resoconto sommario n. 4 del 19/02/2009
Riprende l’esame, sospeso nella seduta del 13 novembre scorso.
Il presidente GIULIANO ricorda che, dopo le illustrazioni dei senatori Saltamartini e Castro, relatori, rispettivamente, per la 1a e per la 11a Commissione permanente, l'Ufficio di Presidenza allargato ai rappresentanti dei Gruppi delle Commissioni riunite ha proceduto a una serie di audizioni informali, al fine di approfondire i contenuti del provvedimento. Dichiara quindi aperta la discussione generale.
Il senatore ROILO () evidenzia che il disegno di legge, che affronta una pluralità di profili, contiene numerose modifiche all'attuale assetto normativo, sulle quali egli esprime diffuse perplessità. In particolare, formula dubbi sul contenuto del comma 3 dell'articolo 23, che sostanzialmente mette in discussione, sia pur indirettamente, i contenuti dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, in quanto interviene sugli elementi del contratto di lavoro cui il giudice deve riferirsi nel contenzioso relativo ai licenziamenti individuali. Analoghe perplessità egli esprime con riferimento all'articolo 24, in quanto sancisce l'obbligatorietà del ricorso all'arbitrato, nonché all'attenuazione delle misure contro il lavoro sommerso e di quelle destinate a reprimere le violazioni delle disposizioni riguardanti la disciplina dell'orario di lavoro, disposta dagli articoli 4 e 5 del disegno di legge. Profili di criticità sono a suo avviso presenti anche nell'articolo 7, in materia di stabilizzazione, che determinerà la perdita del lavoro per circa 260 mila lavoratori precari, in assenza di ammortizzatori sociali. Forti critiche egli formula anche con riferimento agli articoli 17 e 18, da cui conseguirà una riduzione dei permessi spettanti ai lavoratori dipendenti per l'assistenza ai disabili, nonché all'articolo 27, in tema di ammortizzatori sociali, disposizione che a suo avviso andrebbe armonizzata con i provvedimenti normativi intervenuti nelle more dell'esame parlamentare del disegno di legge n. 1167. Questi rilievi motivano una valutazione negativa del provvedimento, in ragione della quale il Gruppo PD presenterà emendamenti finalizzati a promuovere una modifica del testo nei punti più significativi.
Condivide tale giudizio negativo la senatrice BIONDELLI (), la quale segnala forti perplessità innanzitutto con riferimento all'articolo 1. A tale proposito, ella evidenzia l'opportunità di considerare all'interno della delega ivi prevista per la revisione della disciplina in tema di lavori usuranti anche la normativa riferita al lavoro espletato dagli operatori del Servizio sanitario nazionale, le cui prestazioni, a contatto con ammalati in reparti di terapia intensiva, semintensiva e degenza, si presentano ugualmente usuranti e gravose. Elementi di criticità presenta a suo giudizio anche l'articolo 17, che delega il Governo al riordino della normativa in materia di congedi, aspettative e permessi fruibili dai lavoratori dipendenti. Particolare delicatezza riveste a suo giudizio l'articolo 18, che novella in senso restrittivo la disciplina in materia di permessi per l'assistenza a portatori di . Pur riconoscendo che possano essersi verificati eccessi nell'utilizzo di tali permessi, ella ritiene comunque fondamentale favorire chi si prende cura di portatori di gravi, soggetti che peraltro dovrebbero essere altrimenti assistiti a carico del bilancio pubblico, con oneri più consistenti e con un livello qualitativo di assistenza certamente diverso da quello assicurato da un familiare. Occorrerebbe semmai perseguire gli abusi con controlli più stringenti ed efficaci, evitando di adottare misure genericamente penalizzanti. Nell'auspicare che i relatori e il Governo vogliano farsi carico di queste osservazioni e nell'anticipare la presentazione di emendamenti finalizzati a correggere tali profili, si riserva ulteriori considerazioni nel prosieguo del dibattito.
il presidente GIULIANO, accedendo ad una richiesta del senatore ROILO (), avverte che la discussione generale verrà chiusa nella prossima seduta, che avrà luogo nella giornata di giovedì 26 febbraio.
Il presidente GIULIANO propone quindi di fissare a martedì 3 marzo, alle ore 12, il termine per la presentazione di emendamenti
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
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Commissioni 1° e 11° riunite - Resoconto sommario n. 3 del 29/01/2009:
SUI LAVORI DELLE COMMISSIONI Comunicazioni della Presidenza
Il presidente GIULIANO dà conto delle determinazioni cui si è pervenuti nel corso della riunione dell’Ufficio di Presidenza delle Commissioni riunite, allargato ai rappresentanti dei Gruppi, testé conclusosi e riguardante il seguito dell’esame del disegno di legge n. 1167.
Annuncia conseguentemente che giovedì 5 febbraio, alle ore 14,30, dinanzi all’Ufficio di Presidenza delle Commissioni riunite, si svolgeranno le audizioni dei rappresentanti delle principali associazioni per l’assistenza ai disabili (FISH e FAND), della FLEPAR – Associazione legali INAIL, della Conferenza dei rettori e della Conferenza delle regioni e delle province autonome. Le ulteriori richieste di audizione potranno essere soddisfatte attraverso la predisposizione di memorie scritte contenenti i rispettivi rilievi e osservazioni riguardanti il disegno di legge.
Le Commissioni riunite prendono atto. La seduta termina alle ore 9,25.
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in allegato i ddl 1167:
di seguito il testo dell'art.7:
Ddl 1167
Art. 7.
(Disposizioni in materia di stabilizzazione)
1. A decorrere dal 1º luglio 2009 sono abrogati i commi 417, 418, 419, 420, 519, 529, 558, 560 e 644 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e i commi 90, 92, 94, 95, 96 e 97 dell’articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, fatte salve, fino al 31 dicembre 2009, le disposizioni speciali contenute nella normativa abrogata riferite al personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e a quello di cui all’articolo 23, comma 1, del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, e successive modificazioni. Fermo restando quanto previsto dai commi 3 e 4 del presente articolo, sono in ogni caso fatte salve le procedure di stabilizzazione in corso, per le quali si sia proceduto all’espletamento delle relative prove selettive alla data di entrata in vigore della presente legge. Tali procedure di stabilizzazione devono in ogni caso concludersi entro il 30 giugno 2009.
2. A decorrere dal 1º luglio 2009, alla data di scadenza dei relativi contratti, le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, non possono in alcun caso proseguire i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e quelli di lavoro subordinato a tempo determinato in contrasto con la disciplina di cui agli articoli 7, comma 6, e 36 del medesimo decreto legislativo n. 165 del 2001, e successive modificazioni. Il divieto di cui al presente comma si applica, con la medesima decorrenza, anche ai contratti prorogati ai sensi dell’articolo 1, comma 519, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e dell’articolo 3, commi 92 e 95, della legge 24 dicembre 2007, n. 244; tali contratti sono risolti alla data di scadenza oppure, ove manchi il termine finale del contratto, il 30 giugno 2009.
3. Nel triennio 2009-2011, le amministrazioni di cui al comma 2, nel rispetto della programmazione triennale del fabbisogno e previo espletamento della procedura di cui all’articolo 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, possono bandire concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato con una riserva di posti non superiore al 40 per cento dei posti messi a concorso per il personale non dirigenziale in servizio alla data del 1º gennaio 2007 con contratto di lavoro a tempo determinato da almeno tre anni, anche non continuativi, o che consegua tale requisito in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 29 settembre 2006, o che sia stato in servizio per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio anteriore al 1º gennaio 2007, e per il personale non dirigenziale in servizio alla data del 1º gennaio 2008 con contratto di lavoro a tempo determinato che consegua i tre anni di anzianità di servizio in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 28 settembre 2007.
4. Nel triennio 2009-2011, le amministrazioni di cui al comma 2, nel rispetto della programmazione triennale del fabbisogno e previo espletamento della procedura di cui all’articolo 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, possono altresì bandire concorsi pubblici per titoli ed esami, finalizzati a valorizzare con apposito punteggio l’esperienza professionale maturata dal personale di cui al comma 3 del presente articolo nonché dal personale che ha prestato attività lavorativa presso le pubbliche amministrazioni per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio antecedente al 28 settembre 2007, in virtù di contratti di collaborazione coordinata e continuativa stipulati anteriormente a tale data.
5. Per il triennio 2009-2011, le amministrazioni di cui al comma 2, nel rispetto dei vincoli finanziari previsti in materia di assunzioni, possono assumere, limitatamente alle qualifiche di cui all’articolo 16 della legge 28 febbraio 1987, n. 56, e successive modificazioni, il personale in possesso dei requisiti di anzianità previsti dal comma 3 del presente articolo maturati nelle medesime qualifiche e nella stessa amministrazione. Sono a tal fine predisposte da ciascuna amministrazione apposite graduatorie, previa prova di idoneità ove non già svolta all’atto dell’assunzione. Le predette graduatorie hanno efficacia non oltre il 31 dicembre 2011.
6. Nella programmazione triennale del fabbisogno rideterminata ai sensi del presente articolo e delle norme in materia di organici recate dal decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, le amministrazioni di cui al comma 2 prevedono le procedure di mobilità, i concorsi da bandire e le assunzioni da effettuare compatibilmente con i vincoli finanziari scaturenti dal regime delle assunzioni e con quelli relativi al contenimento della spesa per il personale.
7. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, le amministrazioni di cui al comma 2 trasmettono alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica l’elenco del personale, in servizio alla medesima data di entrata in vigore, assunto con contratti di lavoro a tempo determinato e avente i requisiti di cui al comma 3. Le amministrazioni indicano per ciascuna unità di personale la qualifica posseduta, la data di inizio del relativo rapporto, specificando le date delle eventuali proroghe e rinnovi, le modalità delle procedure concorsuali svolte, nonché l’esigenza di proseguire il rapporto di lavoro. Le stesse amministrazioni comunicano altresì il numero delle graduatorie ancora vigenti, indicando le qualifiche cui esse si riferiscono, la data di approvazione delle graduatorie stesse e il numero dei vincitori eventualmente ancora da assumere. I vincitori di concorsi appartenenti alle suddette graduatorie hanno priorità per l’assunzione rispetto al personale assunto a tempo determinato.
8. Entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e sentiti i Ministri interessati, sono stabiliti i criteri e le modalità in base ai quali le amministrazioni possono proseguire, anche in deroga al comma 2 e comunque non oltre l’espletamento delle procedure concorsuali di cui al comma 3, i rapporti di lavoro a tempo determinato del personale di cui al comma 7, nel rispetto dei vincoli finanziari e di bilancio previsti dalla legislazione vigente.
9. Le disposizioni dei commi 7 e 8 non si applicano per il personale di cui al comma 5.
Relatori: sen. SALTAMARTINI per la 1a Commissione e sen. CASTRO per l’11a Commissione.