Regioni, Provincie e Comuni dicono la loro sul monitoraggio e chiedono un incontro a Brunetta: famose' a capì!
In allegato la lettera inviata a Brunetta da Regioni, Upi e Anci sulla questione monitoraggio.
Gli Enti locali sono quelli in cui il numero dei precari è il più elevato e forti sono i ritardi nell'applicazione delle norme di stabilizzazione. Fa capo alle Regioni, inoltre dare direttive sulle stabilizzazioni e le autorizzazioni anche per le ASL, altro bacino storico di precariato strutturale.
Chiaramente il punto è e resta: i precari ci sono e sono tanti ma soprattutto sono indispensabili al funzionamento di serivzi pubblici essenziali. Il punto è che fine devono fare. Su questo comune è la responsabilità e la capacità di assumere iniziative dei Governi Centrale e Locali. E nè il licenziamento nè la semplice proroga sono la soluzione per i lavoratori; bisogna solo continuare e allargare le stabilizzazioni.
I lavoratori precari devono mantenere alto il livello della mobilitazione per evitare che chi ha la possibilità di decidere sul loro futuro non decida di scaricare i costi della crisi proprio sui precari, licenziandoli o comunque precludendone la stabilizzazione.