Rassegna Stampa Il Quotidiano

1 dicembre 2006

Lamezia Terme -

Denuncia della RdB/CUB.

All’Asi si cercano due unità tramite un bando senza pensare alla riserva Lsu e Lpu.

 

SI FANNO I CONCORSI SNOBBANDO I PRECARI

“Non si po’ assumere senza tener conto della legge regionale 7 del 2006”

 

 

In questi giorni, tra l’incertezza sulle sorti della Giunta regionale, si sta affrontando la discussione sul futuro degli enti strumentali della Regione, come evidenziato dalla Corte dei Conti, che ne denuncia l’assoluta mancanza di efficienza, mentre nel frattempo all’Asi di lamezia Terme si bandisce un concorso a tempo indeterminato per due unità senza pensare alla riserva degli LSU-LPU.

Che senso ha allora la discussione sulla riforma degli enti strumentali nella seduta di giunta in cui manca proprio l’assessore al ramo? Oppure bandire dei pubblici concorsi all’Arpacal (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria) per l’assunzione a tempo indeterminato di varie figure professionali?

Si chiede la direzione regionale del sindacato RdB/Cub pubblico impiego.

Occorre chiarire che l’indizione dei concorsi va conto lo spirito della legge regionale n. 20 del 2003, che aveva l’obiettivo di stabilizzare i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità entro il 2007 e, al tal fine, stabiliva una riserva del 30% dei posti per i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità per le assunzioni negli Enti strumentali della Regione. Lo stesso principio viene ribadito ribadito anche nell’art. 26 della legge regionale n. 7 agosto 2006, in cui “… si vieta l’assunzione di personale a qualsiasi titolo negli enti sub regionali, e per casi eccezionali [bisogna] attingere dai bacini lsu/lpu”.

Non si può assumere, ribadisce la RdB/Cub, ma se lo si fa, si devono stabilizzare gli Lsu-Lpu; invece, puntualmente appaiono  bandi di concorso come quello all’Arpacal o “… l’assunzione a tempo pieno ed indeterminato di due dirigenti e di un geometra presso il Consorzio per lo sviluppo industriale di Lamezia Terme”: e la riserva di posti del 30% e il divieto di assunzione se non lpu e lsu che fine hanno fatto?

Nessun concorso finora indetto, neanche quelli banditi dalla Regione, in un primo tempo sotto la giunta Chiaravalloti, e “ribanditi“ poi, per presunti vizi di forma, dalla giunta Loiero subito dopo il suo insediamento, ha mai tenuto conto di questa riserva, osserva il sindcato RdB-CUB che dichiara tutto ciò inammissibile.

La nostra Regione paradossalmente da una parte tiene in piedi una commissione per l’emersione del lavoro nero, dall’altra mantiene, da più di 10 anni, migliaia di lavoratori in una situazione di precarietà, senza le minime garanzie previdenziali e assistenziali, attuando un vero e proprio  lavoro in nero per conto dello Stato!

Perciò le RdB/CUB, che da anni denunciano queste contraddizioni, ribadiscono che è arrivato il momento di dare certezze a questi lavoratori che da dieci anni vivono una vita fatta di precarietà e che, di conseguenza, non possono nemmeno pianificare il futuro familiare.

Il ritardo rappresenta anche una mancanza di rispetto verso gli elettori di Loiero e della sua squadra e che speravano in un cambiamento, ricordando che la lotta alla mafia non è uno slogan vuoto, ma che il ripristino della legalità passa anche e soprattutto attraverso il rispetto della legge: se in Calabria la legge non riesce a rispettarla nemmeno chi la emette, la situazione allora diventa davvero senza via di uscita.