PRODI INDIETROTUTTA???: PRECARI INPIAZZATUTTI!!!!!!!!

Nazionale -

20 marzo 2007 - Comunicati RdB CUB Pubblico Impiego

 

Le RdB-CUB P.I. definiscono scandaloso l’atteggiamento del Governo, che in materia di stabilizzazione dei precari del Pubblico Impiego mira a restringere ulteriormente le già scarse risorse previste in Finanziaria.
Le RdB denunciano inoltre il metodo scelto dal Governo per le relazioni sindacali: "Siamo stati convocati alla "grande adunata" del tavolo di domani sul precariato, che però è stato preceduto da un "tavolo ristretto" e "riservato" con CGIL CISL UIL e Regioni che, evidentemente, è quello da cui si generano le scelte vere", dichiara Stefano Del Medico della Direzione nazionale RdB-CUB P.I..
"Non ci stiamo a fare le comparse – prosegue Del Medico - Risponderemo intanto con una folta delegazione che attuerà un determinato presidio davanti al Ministero della Funzione Pubblica, in preannuncio dello sciopero generale del Pubblico Impiego indetto il prossimo 30 marzo, e per l’occasione chiederemo di incontrare Prodi per discutere di memorandum, precariato e relazioni sindacali", conclude l’esponente RdB.

TAVOLO PRECARI P.I. :DAL GOVERNO PRETENDIAMO SCELTE VEREPresidio di protesta davanti il Ministero della Funzione Pubblicamercoledì 21 marzo ore 9.00

 

Al tavolo con CGIL,CISL e UIL e al Parlamento il Ministro Nicolais studia le forme per limitare al massimo i già insignificanti effetti della finanziaria per la stabilizzazione del precariato.

 Le RdB/CUB rilanciano la mobilitazione del 30 Marzo.

Il 21 saremo al tavolo sul precariato nel pubblico impiego con la precisa richiesta di sanatoria programmata e generalizzata del precariato e di reinternalizzazione dei servizi, condizioni per noi centrali in un programma di rilancio della Pubblica Amministrazione. Il progetto del Governo evidentemente è un altro, precarizzazione della P.A. e  smantellamento dello stato sociale, cioè precarietà nel lavoro e nella vita. La migliore risposta a questo progetto il Governo l’avrà il 30 marzo quando scenderanno in piazza i lavoratori “stabili” e precari per la stabilizzazione e per la difesa del servizio pubblico