PRECARIATO IN LOTTA

Roma -

3 febbraio 2009 - Il Centro

Sanità, sindacati di base e precari nuova protesta contro la giunta

PESCARA - Settimana di proteste sindacali per i precari della sanità. A tornare in piazza sono le Rappresentazne sindacali di base del settore della sanità che annunciano presidi, volantinaggi e una nuova richiesta di incontro con il presidente della giunta regionale Gianni Chiodi. «La RdB», si legge in una nota del segretario Mario Frittelli, «dopo le auto convocazioni del 22 e del 29 Gennaio 2009 al Palazzo di giunta a Pescara con il presidente Chiodi, ha avuto risposte negative».
«Tenuto conto», scrive Frittelli, «delle inaccettabili dichiarazioni fatte dal commissario di Governo, Gino Redigolo e dall’assessore regionale alla sanità, nella assemblea del 30 Gennaio tenutasi presso la Asl di Pescara è stata ribadita la volontà dei precari: di proclamare lo stato di agitazione e di indire uno sciopero; di avere un incontro con il direttore generale della Asl di Pescara; di richiedere nuovamente un incontro urgente con il presidente Chiodi, considerato l’appuntamento concesso per il 13 Febbraio troppo lontano e... troppo vicino alla perdita del posto di lavoro».
Per Frittelli quindi è necessario rilanciare la vertenza «e avviare un presidio di protesta all’ingresso dell’ospedale di Pescara con una raccolta firme e distribuzione di volantini al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e gli stessi lavoratori della Asl; di organizzare ulteriori iniziative con tavoli raccolta firme in vari punti della città e presidi di protesta presso i palazzi della Regione Abruzzo».
Oggi alle ore 11 inoltre il sindaco di base e il Comitato dei precari terrà una conferenza stampa per chiarire i punti più controversi del mancato accordo sulla stabilizzazione dei lavoratori Asl.

30 gennaio 2009 - Il Centro

Sit-in dei precari delle Asl «Bloccheremo tutti i servizi»

PESCARA - Una delegazione di precari delle Asl di Pescara e Chieti ha manifestato ieri mattina davanti alla sede della Regione per chiedere la stabilizzazione e un incontro con il governatore Gianni Chiodi. Dopo 5 ore di sit-in, l’appuntamento è stato fissato per il 13 febbraio. «Troppo tardi: 100 contratti scadono nello stesso mese», dicono i lavoratori.
I quali hanno proclamato lo stato di agitazione «fino ad un eventuale blocco dei servizi» per richiamare l’attenzione pubblica sul loro dramma e sui tagli che rischiano di non garantire più i livelli essenziali di assistenza. Sono 700 i precari nella sanità abruzzese: a Pescara hanno già perso il posto in 200, a Chieti in 126. «E altri 150 contratti scadono a giugno» è il grido d’allarme del comitato di precari e delle rappresentanze sindacali di base Rdb-Cub. «Rifiutiamo in blocco l’analisi dell’assessore Venturoni, che ha definito i precari un errore amministrativo» dice Mario Frittelli (Rdb-Cub). Lo spauracchio più grande è «il decreto Brunetta, pronto a tagliare le gambe alle norme sulla stabilizzazione» sottolinea Fiorella Rolandi, Rdb. Dito puntato anche contro «il silenzio tombale dei sindacati». Questa mattina assemblea nell’ospedale di Pescara. (m.d.p.)

 


30 gennaio 2009 - Il Messaggero

PESCARA. Protesta dei precari della sanità...
di LUCIANO TROIANO

PESCARA - Protesta dei precari della sanità davanti la sede della regione in viale Bovio. E’ il primo effetto della lettera di commissariamento dei manager delle Asl, recapitata ieri, firmata dall’assessore regionale alla sanità Lanfranco Venturoni e dal commissario governativo Gino Redigolo.
«In 700 rischiano di rimanere senza lavoro tra tempo determinato e Co.co.co - attacca Mario Frittelli della Rappresentanza sindacale di base che ieri ha guidato la protesta -. Ci siamo autoconvocati in Regione per chiedere un incontro urgente con il presidente Gianni Chiodi: hanno fissato l’appuntamento per il 13 febbraio. Per quella data ci sarà ben poco da fare visto che i contratti scadono il 28 febbraio». Il disappunto è dovuto al decreto Brunetta, attualmente in commissione parlamentare, che prevede la cancellazione di tutte le norme previste per la stabilizzazione dei precari, colpa anche di un’amministrazione regionale che oltre ai lavoratori delle Asl voleva dare un lavoro a tempo indeterminato anche ad una cinquantina di portaborse.
I precari stanno decidendo cosa fare, oggi alle 14 si svolgerà, nella biblioteca dell’ospedale Santo Spirito, la loro assemblea organizzativa. «L’incontro serve per proclamare lo stato di agitazione del personale precario - aggiunge Frittelli - e non escludiamo anche la proclamazione di uno sciopero e del blocco di tutti i servizi». Per alcuni ospedali, tra cui quello di Pescara, sarebbe la vera e propria paralisi visti gli 80 infermieri in scadenza, i 40 operatori amministrativi ed i 36 tecnici di laboratorio che, quotidianamente, fanno andare avanti la macchina. «L’incontro con Chiodi deve essere urgente - prosegue Frittelli - sennò sarà troppo tardi per qualsiasi iniziativa». La lettera dal manager dell’azienda pescarere, Antonio Balestrino, indirizzata a Chiodi e Venturoni, chiedeva proprio lumi sul da farsi con i precari. L’impressione è che i contratti siano destinati a scadere ed il personale, in servizio da anni, costretto a tornarsene a casa: una vera e propria disfatta della sanità pubblica.
«Noi siamo per il dialogo - conclude Mario Frittelli - ma è anche vero che siamo esasperati: il tempo stringe e vediamo scomparire, ogni giorno di più, quello che è un diritto ed un obiettivo di ogni lavoratore, ovvero la certezza del proprio posto ed uno stipendio che assicuri un’esistenza dignitosa alle famiglie. Se così non dovesse essere, allora, siamo pronti a tutte le forme di protesta, non si possono sprecare anni di professionalità in questo modo».

29 gennaio 2009 - Dire

AMBIENTE. RDB ISPRA: SENZA I PRECARI LA RICERCA E' A RISCHIO
DOMANI 'MARE NERO', PRESIDIO DI PROTESTA AL MINISTERO AMBIENTE

(DIRE) Roma, 29 gen. - "Senza il personale precario non potremmo far fronte ai progetti di ricerca gia' avviati, con pesanti ripercussioni sulle nostre attivita'". E' l'allarme che lancia Emma Persia, coordinatrice dell'Usi-RdB dell'Ispra, l'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Nell'Ispra, spiega Persia, "lavorano piu' di 600 precari, che grazie alle loro mobilitazioni hanno ottenuto un provvedimento legislativo ad hoc in cui si consentono i prolungamenti contrattuali, le stabilizzazioni ed un piano di concorsi". Cio' nonostante "l'amministrazione, contravvenendo l'obbligo normativo, non ha rinnovato 28 contratti atipici, di cui ben 21 afferenti all'ex Icram" (l'ente di ricerca sul mare confluito nell'Ispra)". In questo modo, lamenta Persia, "si indeboliscono fortemente gli studi e i risultati necessari per la salvaguardia del nostro mare, danneggiando cosi' tutta la comunita'". Per questo, annuncia, "domani mattina alle 11 saremo davanti al ministero dell'Ambiente, dove metteremo in scena il 'mare nero', una performance che mostra cosa puo' accadere al nostro mare e alle nostre coste se non si difende la ricerca pubblica. Terremo inoltre lezioni all'aperto e proietteremo documentari sul nostre attivita' in mare". Al ministro, conclude Persia, "chiediamo di dare un segnale di responsabilita' e chiarezza sul futuro dell'Ispra. La riassunzione dei 28 precari sarebbe un passo importante per dimostrare l'attenzione del ministro per il settore".

30 gennaio 2009 - Il Manifesto

In AGENDA

Roma - AMBIENTE «Senza precari è a rischio la ricerca», presidio-performance davanti al Ministero dell'Ambiente, l'Usi-Rdb mette in scena Il mare nero. Via Cristoforo Colombo 44, ore 11.


AGRICOLTURA:RICERCA;USI-RDB, SOLUZIONE VICINA SU PRECARI CRA

(ANSA) - ROMA, 23 GEN - Si va profilando una soluzione positiva per i precari licenziati dal Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (Cra): dopo il diretto interessamento del ministro per le Politiche Agricole, Luca Zaia, è stata infatti riaperta la trattativa con l'Ente di ricerca. Lo riferisce il Sindacato di base dei lavoratori della ricerca (Usi-Rdb), ricordando che il Cra aveva licenziato il 30% del personale precario. «È stato ottenuto un importante risultato» ha detto con soddisfazione Salvatore Vitale, responsabile del precariato per l'Usi-Rdb Ricerca. «L'incontro di ieri con il Direttore Generale dell'Ente - ha precisato - ha gettato le basi per la riassunzioni. Come Usi-Rdb abbiamo chiesto che il Cra si adegui alle modalità seguite dagli altri Enti di Ricerca, dove si stanno mantenendo in servizio i precari attraverso nuove selezioni, ed abbiamo evidenziato che i precari licenziati al Cra hanno già superato selezioni a Co.co.co, Tempo Determinato e Tempo indeterminato. Abbiamo inoltre chiesto di aprire una trattava urgente sulla conversione a Tempo determinato del personale con contatto atipico e la predisposizione di un piano di assunzioni triennale». Il sindacato, che grazie a questo passo avanti nella soluzione del problema, ha interrotto le agitazioni dei giorni scorsi, ha fatto però sapere di «essere pronto a mobilitarsi nuovamente qualora il processo risolutivo dovesse arenarsi».

18 gennaio 2009 - L'Arena

Precari, dopo la protesta si apre uno spiraglio TAGLI. I lavoratori a termine del Comune di Verona hanno atteso invano il ministro, che doveva inaugurare un master. Brunetta non si presenta. Consegnata una lettera alla senatrice Bonfrisco, che promette un provvedimento

Verona - Si apre uno spiraglio per i lavoratori precari del Comune di Verona, che ieri hanno manifestato davanti alla facoltà di Giurisprudenza dell'università scaligera, dove era atteso il ministro della pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta, che però ha dato forfait per impegni di Governo. Al posto del ministro è arrivata la senatrice del Pdl, Cinzia Bonfrisco, che si è impegnata a far incontrare una loro delegazione con Brunetta. Inoltre, ha parlato della possibilità di concordare con gli altri parlamentari veronesi un emendamento a favore dei precari di Palazzo Barbieri.
In via Montanari dietro allo striscione «Caro Brunetta non siamo tutti fannulloni», c'erano un'ottantina di questi lavoratori, mischiati ad un gruppetto di «studentesse pensanti» della facoltà di Lingue - protestavano contro la proposta di alzare l'età pensionabile delle lavoratrici «poiché la parità non si basa sull'età» - e ad alcuni rappresentanti del personale dell'ateneo. In tutto, i precari del Comune che rischiano di perdere il posto di lavoro sono circa 250 e alcune decine di loro dal primo dicembre è già disoccupata.
A Brunetta, che avrebbe dovuto inaugurare il master universitario in direzione di aziende pubbliche, i rappresentanti sindacali volevano consegnare una lettera per invitarlo ad un'iniziativa pubblica nella quale, scrivono, «i precari-disoccupati dell'amministrazione comunale di Verona e di altre realtà del territorio veronese, le faranno conoscere le conseguenze reali dei suoi provvedimenti legislativi».
La lettera aperta è stata invece consegnata alla senatrice Cinzia Bonfrisco che, al termine di un incontro con Maurizio Framba della Nidl Cgil in una saletta messa a disposizione dal rettore Alessandro Mazzucco, si è impegnata a recapitarla al ministro. La parlamentare veronese ha fatto sapere che il ministro Brunetta è al corrente della vicenda dei precari veronesi e che nei prossimi giorni, a Venezia o a Roma, riceverà una loro delegazione. «Il rammarico più grande», ha aggiunto, «è che l'amministrazione comunale veronese negli anni scorsi avrebbe dovuto tenere un atteggiamento più responsabile, mentre ora dobbiamo trovare un percorso nelle pieghe della normativa». Facendosi interprete anche degli altri parlamentari veronesi, la senatrice Bonfrisco ha fatto sapere che la strada potrebbe essere quella della presentazione di un emendamento interpretativo sulle norme delle legge Finanziaria che riguardano i lavoratori a tempo determinato degli enti pubblici. «Il sindacato parla di percorsi di stabilizzazione, noi preferiamo parlare di concorsi trasparenti», sottolinea l'esponente del Pdl, «che mettano nelle condizioni chi è bravo e capace di essere assorbito dall'amministrazione pubblica, sulla base delle reali necessità di personale nell'ottica di mantenere la qualità e la quantità dei servizi, dal momento che non si può dilatare all'infinito la spesa pubblica».
Framba, da parte sua, ha ringraziato la senatrice veronese per la sua mediazione. «Ci ha assicurato che farà del suo meglio anche per ottenere un incontro con tutti i parlamentari veronesi», ha detto al termine del colloquio. «Le persone che stanno manifestando», ha poi ricordato, «da anni lavorano con forme di contratto atipico-precario per il Comune di Verona e a causa della legge che porta il nome del ministro Brunetta hanno perso, o lo perderanno entro il 30 giugno, il loro lavoro. Dall'inizio dell'anno per tutti quelli che hanno maturato 36 mesi di rapporto di lavoro negli ultimi cinque anni, più di 80 persone, la condizione è cambiata da precario a disoccupato e per un'altra ottantina la scadenza sarà fine giugno, quindi, dalla speranza di passare da un lavoro precario ad un lavoro stabile si è passati alla frustrazione di passare dalla precarietà alla disoccupazione».
A farsi portavoce dei dipendenti tecnici amministrativi dell'università «maltrattati e denigrati dal ministro Brunetta» c'erano anche Sonia Giorietto della Flc-Cgil e Vincenzo Laschera di Rdb-Cub. «Se c'è un fannullone», esclamano, «questo è il ministro che non si è fatto vedere, mentre noi a protestare ci siamo...».(E.S.)
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7 gennaio 2009 - Corriere del Mezzogiorno

I 560 dipendenti chiedono il rispetto dei contratti e l'ingresso negli organici dell'Asl. In piazza il 16
Stabilizzazione, scioperano i lavoratori della Cascina
di Nazareno Dinoi

Taranto - Si rischia la paralisi di alcuni servizi fondamentali nella Asl di Taranto dove i 560 dipendenti della «Cascina Spa» sono alle prese con una vertenza che li contrappone alla direzione dell'ente pubblico e alla società da cui dipendono. Per questo la segreteria provinciale del sindacato Rappresentanze sindacali di Base dei Cobas (fortemente rappresentato nella categoria), ha indetto per il prossimo 16 gennaio una giornata di sciopero con un sit-in davanti alla sede della direzione generale della Asl jonica.
Il conflitto riguarda la mancata applicazione dei contratti, i ritardi con cui sono corrisposti gli stipendi (la tredicesima è stata pagata tre giorni dopo Natale), ma anche il più importante tema della stabilizzazione dei lavoratori attraverso l'internalizzazione dei servizi attualmente affidati alle imprese private. Quest'ultima ipotesi che permetterebbe l'ingresso nell'organico pubblico di circa 800 lavoratori attualmente alle dipendenze di società aggiudicatarie di appalti, è stata anche caldeggiata dalla giunta regionale che lo scorso dicembre aveva invitato la direzione della Asl a congelare i bandi per il rinnovo dei servizi di ausiliariato, pulizia e guardiania. Possibilità presa in considerazione dal manager dell'azienda sanitaria jonica, Angelo Domenico Colasanto, che aveva anche costituito una commissione tecnica incaricata di valutare le ricadute in termini economici e burocratici di tale scelta.
«Considerato che nulla è mutato né è stata avviata la concertazione - scrive il segretario del Rdb-Sanità, Maurizio Palazzo - siamo nell'obbligo di riattivare la procedura di conciliazione stante la circostanza che, in attesa del fantomatico tavolo di verifica, nel frattempo sono trascorsi i tempi di legge per cui si proclama lo stato di agitazione del personale del comparto Asl Ta/1 e, con la presente, avvia le procedure di conciliazione».
Altro elemento di scontro, tra i lavoratori e il management (oggetto anche questo di astensione dal lavoro), è la nuova articolazione dell'orario di lavoro la cui modifica, sostiene il sindacato autonomo, «non implica alcun miglioramento alla fruibilità del servizio da parte dei cittadini malati e crea disagi ai dipendenti».

 CRI: GRAN GALA’ PRECARIO CON PANE E MORTADELLA

10 dicembre - Roma, Complesso Monumentale di Borgo Santo Spirito in Saxia - ore 19.00

Anche quest’anno la Croce Rossa Italiana organizza il Gran Galà di Natale per raccogliere fondi da destinare ad iniziative di solidarietà. In questa occasione la RdB-CUB CRI ha preparato un galà alternativo a base di pane e mortadella, a cui ha invitato tutti i precari dell’Ente. L’appuntamento è domani a Roma, davanti  al Complesso Monumentale di Borgo Santo Spirito in Saxia, dalle ore 1900.

Pur mantenendo distinti i piani tra le grandi tragedie umanitarie che sconvolgono il pianeta e quella dei precari ai quali viene negato ogni futuro – prosegue Gesmini - ci sembra però assurdo che i vertici CRI siano totalmente insensibili a questa vicenda e non intervengano concretamente per assicurare a migliaia di famiglie una vita dignitosa. Inoltre ricordiamo che senza i precari difficilmente la CRI potrà continuare a svolgere tutte le sue attività. Facciamo pertanto nostre le parole di Ludovica Lucifero, Commissario del Comitato Nazionale Femminile CRI, quando dichiara che la crisi del Paese si rispecchia più facilmente nelle persone vulnerabili: i precari della CRI rischiano di aggiungersi all’elenco dei nuovi poveri prodotti dalle storture di questo sistema

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RICERCA: I PRECARI VANNO A CONSEGNARE I LORO CURRICULA A BRUNETTA 

GIOVEDÌ 27 NOVEMBRE PRESIDIO DAVANTI AL MINISTERO

DELLA FUNZIONE PUBBLICA

Roma, Corso Vittorio Emanuele 116 - dalle ore 11.30

Domani, 27 novembre, i precari degli Enti di Ricerca si sono dati appuntamento a Roma davanti al Ministero della Funzione Pubblica per il presidio indetto da Usi-RdB. Nel corso della manifestazione i ricercatori intendono consegnare al Ministro Brunetta i loro curricula e le pubblicazioni scientifiche prodotte in tanti anni di precariato, a testimonianza del grande patrimonio di professionalità presente negli Enti.

“I concorsi non sono una soluzione accettabile per i precari, che meritano di essere assunti a tempo indeterminato”, dichiara Claudio Argentini dell’USI RdB Ricerca. “Se lo sono meritato con anni di lavoro sfruttato e sottopagato, anni in cui sono stati continuamente sottoposti a verifica ed hanno consentito agli Enti di Ricerca di funzionare e di svolgere la propria missione istituzionale”.

Continua il dirigente sindacale: “Inoltre l’esperienza e le numerose indagini della magistratura ci hanno insegnato come il sistema concorsuale nel settore della ricerca e dell’università rappresenti un raffinato escamotage per favorire clientele e nepotismo. Ma il dettato costituzionale richiama anche la necessità che ad essere assunto nell’Amministrazione Pubblica sia il cittadino che meglio supporti la funzione dell’Amministrazione stessa. E nella ricerca pubblica il meglio sono i precari, che da anni costruiscono il futuro del paese”.

“Per questo giovedì andremo da Brunetta - conclude Argentini  - e gli consegneremo un bel po’ di curricula di coloro che il Ministro non calcola o definisce capitani di ventura. Ed il 5 dicembre chiameremo i precari allo sciopero, su una piattaforma che prevede anche un’iniziativa di legge per mettere mano seriamente all’organizzazione del lavoro e al reclutamento negli Enti di Ricerca”.

Roma, 26 novembre 2008

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16 novembre 2008 - Corriere di Rieti

Niente soldi, 160 ex lsu a rischioSi tratta dei lavoratori dei consorzi che gestiscono i servizi per le scuole reatine. Il Governo non ha garantito la copertura per rinnovare gli appalti.di Paolo Di Basilio

Rieti - Nel Reatino sono 160 gli ex Lsu in ansia per il loro posto di lavoro nelle scuole. Il ministero dell’Economia infatti, non ha ancora garantito la copertura finanziaria per la prosecuzione degli appalti con i consorzi per i quali lavorano queste persone che perciò, dal 1° gennaio prossimo, rischiano di restare a casa. I sindacati di base Rdb-Cub, Cobas e Sdl si stanno perciò mobilitando in tutta Italia per avere garanzie certe per il futuro. Nel 2000 sembrava fatta. Dopo anni di precariato con lo status di lsu (lavoratori socialmente utili), per loro una speranza si era aperta. O meglio sembrava essersi aperta. Gran parte di quelli che operavano nelle scuole, infatti, furono assunti dai consorzi privati a cui vennero affidati vari servizi nelle scuole (dalle pulizie fino alla segreteria). Solo che, alla fin fine, la situazione di precariato non è mai cambiata. I contratti vengono rinnovati anno per anno e tra l’altro sono per la stragrande maggioranza part-time. I tagli - a detta dei sindacati di base - sono previsti nella legge Finanziaria in discussione in Parlamento e in tutto "mettono a rischio 15mila ex lsu e 3mila co.co.co. che operano nelle segreterie per i quali sono state già avviate le procedure di licenziamento collettivo". I consorzi infatti, non avendo la garanzia della copertura finanziaria, hanno avviato tutte le procedure per la mobilità mettendo in conto il mancato rinnovo degli appalti e perciò l’allontanamento dei lavoratori. Lavoratori - specialmente gli lsu - che a quel punto difficilmente potrebbe "ridiventare" lavoratori socialmente utili perché sono usciti dai progetti all’epoca in cui furono assunti dagli stessi consorzi. In questa situazione a Rieti - secondo i dati forniti dalla Rdb - verserebbero circa 160 lavoratori. "Chiediamo al Governo di coprire immediatamente gli appalti per il prossimo anno - dice Elisabetta Callari, referente della Rdb per il Reatino - anzi, noi come sindacato autonomo siamo andati sempre oltre chiedendo che questi servizi non vengano più esternalizzati. Costerebbe molto meno assumere queste persone, che svolgono compiti fondamentali nella scuola, piuttosto che continuare con gli appalti esterni, costosi e che soprattutto non danno garanzie ai lavoratori". Per venerdì prossimo è stata organizzata una giornata di sciopero dei lavoratori che si trovano in questa situazione. Mobilitazione quella degli ex Lsu della scuola che si incrocia, manco a farlo apposta, con quelle degli ex "colleghi" lsu che per tutta la prossima settimana si asterranno dal lavoro, timbrando comunque il cartellino per poi convocare assemblee sindacali permanenti nei luoghi di lavoro. Nel contempo partirà una petizione di solidarietà. Firme che saranno poi consegnate ai vari Prefetti - compreso quello di Rieti - venerdì prossimo. Il motivo della mobilitazione degli lsu - lavoratori senza contratto e senza contributi (nelle imprese sarebbero considerati in nero) - è la mancanza di garanzie rispetto alla proroga semestrale del progetto. Ad oggi non ci sarebbero i fondi governativi - secondo la Rdb - per attuarla. Inoltre i lavoratori socialmente utili protestano anche contro l’eliminazione di quelle misure che garantivano e facilitavano in qualche modo la stabilizzazione e che invece sarebbero state congelate dall’attuale Governo fino al prossimo g


16 novembre 2008 - Il Messaggero

Si annuncia una settimana di fuoco nei Comuni del Reatino...

Rieti - Si annuncia una settimana di fuoco nei Comuni del Reatino. I tantissimi lavoratori socialmente utili che garantiscono il funzionamento degli Enti locali della provincia di Rieti, da domani al 21 novembre, attueranno lo sciopero bianco. Spegneranno i computer, scenderanno dagli scuolabus, appenderanno i grembiuli, poseranno scope e piumini ed entreranno in assemblea straordinaria permanente per una settimana, con l’obiettivo di raccogliere le firme che il 21 novembre saranno consegnate al prefetto di Rieti, Silvana Riccio.
Il loro futuro è a rischio, ma non hanno più voglia di aspettare e hanno deciso di protestare. Forse, è solo ingessando le attività amministrative che sarà possibile, a loro avviso, far capire l’essenzialità di un lavoro pagato 500 euro al mese e che non garantisce i contributi per la pensione. La mobilitazione, organizzata dalle rappresentanze sindacali di base riguarderà tantissimi Comuni reatini: da Antrodoco a Borgorose a Borbona fino alla Sabina. Qui incroceranno le braccia gli lsu di Forano, Collevecchio, Selci, Magliano e Fara Sabina. Ed è in questi ultimi due Comuni, due fra i tre più grandi della Bassa Sabina, che la protesta dei lavoratori si vedrà maggiormente.
Magliano Sabina Si fermeranno 34 lsu su 38. Tradotto in prestazioni amministrative, vuol dire che per tutta la settimana nel centro sabino non sarà garantito il servizio scuolabus, perché le assistenti di viaggio sono lsu. E così la mensa, tenuta in piedi dai socialmente utili. Stessa situazione per gli impiegati dei servizi sociali, di raccolta, culturali, di manutenzione e delle pulizie.
Fara Sabina Sono 33 gli lsu e sciopereranno in massa. Si fermano quindi l’ufficio servizi sociali, il protocollo, l’ufficio affissioni, il museo, il servizio pulizie, e l’ufficio relazioni col pubblico. Rallentano la farmacia comunale, la segreteria, e il servizio manutenzione.
«Per il 2009 non c’è alcuna disposizione che permetta agli enti di proseguire le attività lsu o di stabilizzare il personale lsu con assunzioni in deroga al patto di stabilità e al limite di spesa - si legge nella nota diffusa dalle rappresentanze sindacali di base -. La mobilitazione ha lo scopo di sollecitare gli amministratori locali e regionali a chiedere l’intervento del prefetto sul governo per ottenere garanzie sulla proroga delle attività lsu e disposizioni finanziate dallo Stato che consentano ai Comuni di stabilizzarci». Si scusano «per i disagi inevitabili della protesta», ma decidono di lottare per il posto di lavoro e per il futuro delle loro famiglie. E pensare che lo scorso anno la stabilizzazione degli lsu (fascia A e B) dei piccoli Comuni aveva fatto ben sperare. Inutilmente.
Perché la maggior parte dei lavoratori socialmente utili delle Comunità montane, delle Unioni e dei Comuni più grandi ancora aspettano risposte. A questo punto, stanchi di assicurare servizi a costo zero, provano a far sentire il peso del loro lavoro. Non lavorando.

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USI/RdB Ricerca conferma lo sciopero indetto per il 5 dicembre. Lo sciopero verrà preceduto da un presidio dei lavoratori della Ricerca, che si svolgerà giovedì 13 ottobre alle ore 16.00 davanti al Ministero della Funzione Pubblica, in occasione della riunione fra Presidenti degli Enti e il Ministro Brunetta.

PRECARI RICERCA: RESTITUIRE DIRITTI E DIGNITÀ AI LAVORATORI

VENERDÌ 7 NOVEMBRE PRESIDIO DAVANTI ALL’ISS

Viale Regina Elena 299  - ore 11.00

 

La mobilitazione dei precari della ricerca ha indotto il Ministro Brunetta a costituire una commissione  composta da cinque Presidenti degli Enti di Ricerca a cui è stato affidato il compito di approfondire le peculiarità del lavoro precario nel mondo della ricerca.

 

“Le notizie che ci arrivano sui lavori di questa Commissione sono tutt’altro che rassicuranti” riferisce Cristiano Fiorentini della Direzione Nazionale di RdB-CUB Pubblico Impiego. “Per coloro che hanno i requisiti per la stabilizzazione si parla di concorsi, e noi riteniamo intollerabile ed offensivo che questi lavoratori che hanno già superato una selezione pubblica e lavorano negli Enti in media da 10 anni debbano sottoporsi ad un nuovo concorso. Inoltre - prosegue Fiorentini  - si continua ad ignorare la stragrande maggioranza dei precari della ricerca, che ha contratti di varia natura, dai Co.co.co agli assegnisti fino agli esternalizzati. Tutte forme contrattuali che nascondono un rapporto di lavoro subordinato e che sono escluse dai processi di stabilizzazione.”

 

USI/RdB Ricerca ha pertanto organizzato un presidio di tutti i precari della ricerca per domani, 7 novembre, davanti all’ISS dalle ore 11.00, e chiede il confronto su questi temi con il Prof. Garaci, Presidente del Comitato di Settore degli Enti di Ricerca nonché membro della commissione istituita da Brunetta.

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RICERCA:RDB, OGGI CATENA UMANA

'ANTI-BRUNETTÀ PRECARI ISS

(ANSA) - ROMA, 29 OTT - Una catena umana per resistere all«ondata Brunetta». È quella promossa per domani (OGGI 30) dal sindacato Usi-Rdb a sostegno dei precari dell'Istituto superiore di sanità (Iss). A sostegno della vertenza dei precari ISS, l'Usi-RdB ha infatti organizzato per domani, dalle ore 11.00, una catena umana che partirà dalla sede dell'Istituto e raggiungerà la Direzione Provinciale del Lavoro di Roma, dove si terrà un presidio dei lavoratori. La protesta, spiega il sindacato, è «contro tutti i provvedimenti del ministro Brunetta, che bloccano le stabilizzazioni e licenziano i precari della ricerca, per arrivare alla stabilizzazione di tutti i precari degli Enti di Ricerca, qualsiasi sia la forma contrattuale loro applicata». E proprio per domani, rende noto il sindacato, «presso gli uffici della Direzione Provinciale del Lavoro di Roma, si svolgerà il tentativo di conciliazione tra l'Iss e circa 300 precari, che chiedono venga loro riconosciuta la qualità di lavoro subordinato per il servizio svolto con contratti Co.co.co ed altre forme atipiche». L'ISS, sottolinea l'Usi-Rdb, «si avvale ormai da anni di questi lavoratori che, contrariamente a quanto previsto dai loro contratti, sono perfettamente interni all'organizzazione del lavoro dell'Istituto e svolgono le normali attività al pari dei loro colleghi di ruolo. Grazie a questi lavoratori l'ISS è infatti in grado di affrontare i compiti previsti dalla sua missione, comprese le attività istituzionali: dal controllo dei vaccini al controllo ambientale, le emergenze sanitarie e le ricerche di rilievo internazionale». Questi lavoratori, conclude il sindacato, «sono a pieno titolo dipendenti dell'ISS e devono pertanto avere un contratto che li restituisca alla legalità e garantisca i loro diritti finora negati».

Sabato presidio in fiera contro il ministro Brunetta

Bologna - IL ministro Brunetta a Bologna? E subito scatta la mobilitazione. Ad annunciarlo sono i sindacati di base che hanno indetto un presidio-manifestazione sabato, alle ore 15, in piazza della Costituzione, in concomitanza con un convegno organizzato da Forza Italia. Le Rdb/Cub pubblico impiego ieri hanno diffuso un volantino nei luoghi di lavoro, tra i dipendenti pubblici:
«Brunetta viene a Bologna per illustrare a un convegno i significativi risultati conseguiti dal suo dicastero. Ci saremo anche noi e saranno presenti i lavoratori del parastato, degli enti locali, fra i quali i precari della provincia e le precarie degli asili nido, i lavoratori della scuola e dei ministeri, delle agenzie fiscali e della sanità». Con la Gelmini, anche il ministro Brunetta è al centro delle proteste di questi giorni. Gli stessi enti di ricerca sono in stato di agitazione e uno dei motivi riguarda un emendamento proposto dal ministro (emendamento all´articolo 37 del ddl 1441) che blocca il processo di «stabilizzazione», che avrebbe dovuto portare all´assunzione di almeno per una parte dei ricercatori precari. Nel volantino le Rdb/Cub indicano il ministro Brunetta, con i suoi atti legislativi e «le sue esternazioni» come «il capofila del violento attacco alla pubblica amministrazione e ai suoi lavoratori». «Ci saremo, non possiamo mancare all´appuntamento - si legge - per difendere la pubblica amministrazione e i suoi dipendenti, per chiedere l´assunzione dei precari, per difendere i diritti conquistati con anni e anni di lotta, per difendere il contratto nazionale e il diritto di sciopero».

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OCCUPATA SEDE CENTRALE DELLA CRI, CHIUSO SIMBOLICAMENTE L’ISS

 CONTRO LA MANCANZA DI RISPOSTE AL PROBLEMA PRECARIATO IN CROCE ROSSA E CONTRO I TAGLI ALLA PIANTE ORGANICHE DEGLI ENTI PUBBLICI DI RICERCA

 Un gruppo di 50 precari della Croce Rossa Italiana insieme alla RdB-CUB ha da poco occupato simbolicamente la Sala del Consiglio del Comitato Centrale della CRI, in Via Toscana 12 a Roma, dove si stava svolgendo una trattativa sindacale.

La RdB, che aveva richiesto di porre come tema prioritario della trattativa il problema dei circa 1900 precari della CRI, a fronte di un ordine del giorno che ignorava la questione precarietà ha abbandonato il tavolo ed occupato la sala con i precari che contemporaneamente stavano presidiando la sede di via Toscana.

 La RdB-CUB Croce Rossa richiede urgenti risposte sul problema da parte dell’Amministrazione, anche in vista del paventato commissariamento dell’Ente, e preannuncia che se non giungerà una urgente convocazione in materia è disposta a bloccare nuovamente i lavori del tavolo sindacale.

 Intanto, in occasione del C.d.A. dell’Istituto Superiore di Sanità, che si è riunito per sancire il taglio della pianta organica di ben 171 posti, i precari dell’Istituto con USI/RdB hanno chiuso simbolicamente l’Istituto e affisso sul portone principale lo striscione “ISS CHIUSO PER CARENZA DI PERSONALE. NO AL TAGLIO DELLA PIANTA ORGANICA, PRECARI ASSUNTI SUBITO!”.

 La già insufficiente pianta organica dell’Istituto Superiore di Sanità sarà portata a 1698 unità. Con questi numeri l’ISS non sarebbe in grado di assolvere i propri compiti istituzionali e di ricerca, che oggi assolve grazie ad un organico di fatto di oltre 2500 lavoratori, dei quali circa mille precari  con contratti CoCoCo, assegni di ricerca e rapporti di lavoro esternalizzati.

USI/RdB continuerà la mobilitazione fino a quando non si affronterà in maniera seria il problema del precariato nella Ricerca e il futuro della Ricerca Pubblica, due temi fra loro sono strettamente legati.

 

Ricerca/ Domani sciopero nazionale contro il precariato
Proclamato da USI/RdB Ricerca e RdB/CUB

Milano, 4 dic. (Apcom) - USI/RdB Ricerca e RdB/CUB hanno proclamato per domani, venerdì 5 dicembre, uno sciopero nazionale degli Enti di Ricerca: al centro della piattaforma proprio il superamento della precarietà. "La precarietà nella Ricerca Pubblica italiana rimane il problema dei problemi" dichiara Cristiano Fiorentini della Direzione Nazionale RdB/CUB Pubblico Impiego. "Non ci sono dubbi - aggiunge - che affrontando seriamente la questione precariato, anche con investimenti adeguati, si potrebbe innescare un percorso virtuoso del quale beneficerebbe tutto il sistema ricerca. È questo che andremo a proporre alle forze politiche con lo sciopero ed il presidio di domani davanti al Parlamento. Stiamo inoltre elaborando una proposta di legge mirata a riformare l'organizzazione del lavoro e dei metodi di reclutamento del sistema ricerca, partendo dalla valorizzazione del patrimonio di professionalità che già lavora negli Enti". USI/RdB Ricerca e RdB/CUB valutano insufficienti le misure adottate dal governo di concerto con i Presidenti degli Enti. "Sono misure sicuramente importanti, ma non sufficienti - prosegue Fiorentini - perché nella migliore delle ipotesi servono solamente a mantenere la precarietà, mentre noi crediamo fermamente che questa vada superata per poter dare certezze ai lavoratori e nuova linfa alla Ricerca Pubblica. Anche gli stanziamenti che il MIUR ha sbloccato proprio in questi giorni riguardano solo alcuni enti, con il rischio che si crei una ricerca di serie A ed una di serie B". "Il 5 dicembre chiamiamo dunque i lavoratori allo sciopero su una piattaforma molto chiara che chiede il completamento delle stabilizzazioni, investimenti finalizzati ad un percorso di stabilizzazione per tutte le altre forme di precariato, con conseguente liberazione dei fondi dei progetti che finalmente potrebbero essere usati per fare ricerca e non per pagare i precari. Insomma - conclude il dirigente sindacale - chiediamo di superare la precarietà per rilanciare la Ricerca".