Precari Pubblica amministrazione Torino: la concertazione tra Comune, sindacati collaborazionisti e agenzie interinali lascia a casa 500 lavoratori
Nonostante la Pubblica Amministrazione di Torino continui ad essere strutturalmente sottorganico, oltre 500 lavoratori precari assunti dal Comune tramite agenzie interinali ed impiegati nei servizi pubblici, verranno lasciati a casa a causa del contratto in scadenza e rimpiazzati da altrettanti precari. Tra questi anche gli stessi lavoratori e lavoratrici delle anagrafi che hanno permesso di smaltire le migliaia di pratiche arretrate, dopo che al Comune non è riuscito di sfruttare gratuitamente i percettori di reddito di cittadinanza per quella mansione.
Come Unione Sindacale di Base denunciamo con forza il continuo ricorso nella PA ad agenzie del lavoro private e il dirottamento di risorse pubbliche verso enti privati che sono tra i primi a sfruttare i lavoratori, comprimere i salari e garantire zero diritti.
Una tendenza presente in tutto il Paese che abbiamo contestato anche il 14 marzo davanti ai Centri per l'Impiego per la giornata di mobilitazione nazionale “Uniti per il reddito”, per pretendere, tra le varie cose, che i miliardi del PNRR destinati al programma GOL - Garanzia di Occupabilità del Lavoratori - non finissero in mano alle agenzie private di collocamento, ma rimanessero alla Pubblica Amministrazione per stabilizzazioni e potenziamento dell'organico, attraverso nuove assunzioni stabili.
Pretendiamo che il Comune di Torino si assuma le proprie responsabilità politiche di fronte a questi lavoratori che rischiano il posto e non si nasconda dietro vincoli di bilancio o concorsi pubblici indipendenti dalle proprie volontà. Di strade per questi lavoratori ce ne è solo una: l'internalizzazione attraverso un nuovo ulteriore bando. È evidente infatti che i recenti bandi di 55 posti come responsabile amministrativo e di 8 come educatore professionale sono assolutamente insufficienti a coprire le necessità di organico.
Rispediamo perciò al mittente le dichiarazioni di Cgil Cisl Uil che, complici e fautori del massacro sociale del precariato di questo Paese (non solo a Torino), propongono coerentemente una “terza strada” a questi lavoratori non più impiegabili per via dei contratti e degli accordi firmati dalle loro stesse sigle sindacali: cioè la loro assunzione a tempo indeterminato dalle agenzie interinali e la ripresa dell'impiego all'interno del Comune. Un’ulteriore conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, che queste organizzazioni sindacali hanno definitivamente abbandonato la difesa dei diritti sociali e dei lavoratori, e sono tra i primi ad alimentare meccanismi di precarietà e sfruttamento.
Mentre le differenze tra l’organizzazione del lavoro del modello Amazon - fatto di lavoratori usa e getta esternalizzati, interinali e in subappalto - e quelle della Pubblica Amministrazione continuano ad assottigliarsi sempre più, come USB crediamo al contrario che si debba rimettere subito al centro invece la funzione dello Stato e del pubblico quale ambito primario di occupazione stabile e la condizione contrattuale, unica via per aumentare i salari e per fare uscire le classi popolari dal massacro che concertativi e alcune amministrazioni pubbliche stanno portando avanti.
Solo l’impiego pubblico, a pieno servizio e pieno salario, può restituire alle istituzioni la capacità di incidere in maniera positiva sulla qualità di vita delle persone, con servizi adeguati e rispetto per i lavoratori che quei servizi devono garantire. Un circolo virtuoso che è al centro delle rivendicazioni di Usb e che animerà le nostre lotte a Torino come in tutto il Paese.
Uniti per il reddito: casa, lavoro, diritti!
Federazione del Sociale USB Torino
USB Pubblico Impiego Torino