la sentenza del TAR sui call center....
prima TAR…icatto, poi TAR…ovino
Il TAR ha deciso, sul piano formale, per la << vicenda >> Atesia: la disposizione degli ispettori del lavoro è sospesa, in attesa di soluzioni governative sulla figura dei cocopro. Il gruppo COS, proprietario di Atesia, canta vittoria: il rischio chiusura ( !? ) è rimosso. La CGIL tira un sospiro di sollievo.
Quale sarà la soluzione? Centinaia di contratti d’apprendistato Quale sarà la soluzione? Centinaia di contratti d’apprendistato.
Non un’ipotesi, è già accaduto.
La " stabilizzazione", passerà quindi attraverso contratti precari a tempo determinato ( quindi non rinnovabili ), in cui è prevista la possibilità di instaurare rapporti di lavoro con due livelli inferiori. Saranno validi, anche se rivolti a persone, che hanno 3/4 anni di esperienza lavorativa? Il Sindacato, ripeterà l’oscenità di assecondare manovre, che prevedono l’assunzione di lavoratori qualificati con rapporti d’apprendistato? I Centri per l’impiego, verificheranno quelle assunzioni ( come non hanno fatto ), che coinvolgono lavoratori di fatto specializzati ( per poi attivare gli organi ispettivi ) o mostreranno la loro inefficacia ed incompetenza, non adempiendo alle proprie prerogative?
Noi diciamo basta al ricatto della perdita del posto di lavoro.
Atesia ha guadagnato miliardi sulla pelle dei lavoratori precari e la minaccia di chiudere, implica l’ammissione di aver usato manodopera sottopagata.
Sindacati e Amministrazioni pubbliche sono state a guardare, ognuno per le sue (in)competenze.
Le ambiguità del Governo e dei suoi alleati devono finire.
Vogliamo siano fatte delle scelte di classe…
quella dei lavoratori