Da una prima lettura della Legge Finanziaria approvata dal Consiglio dei Ministri emerge che in relazione alla problematica dei Lavoratori precari i provvedimenti che il Governo intende prendere per i precari sono assolutamente insufficienti sia perché coinvolgerebbero un numero limitato di Lavoratori (solo il 2,5%) rispetto al numero complessivo attuale , se si prendono a riferimenti i dati ufficiali del 2004, sia perché escluderebbero intere tipologie di contratti precari oggi i più diffusi e meno tutelati.
Infatti, visto che la finanziaria parla solo di Lavoratori che abbiano prestato servizio “a tempo determinato” per almeno tre anni complessivamente e che siano stati assunti con “procedure selettive di natura concorsuale o previste da norme di legge” e di Lavoratori con Contratti di Formazione Lavoro cioè di una platea di poco più di 120.000 unità sulle oltre 260.000 attualmente in servizio con contratti precari a vario titolo e escludendo completamente le tipologie contrattuali più diffuse e numericamente significative e cioè Interinali, Lavoratori socialmente utili e Co.Co.Co. cioè oltre 150.000 lavoratori. Ma anche all’interno della platea dei “fortunati” ci potrebbero essere degli esclusi se si considera che la possibilità concrete di assunzioni sono limitate per il 2007 ad una spesa che non può superare il 20% delle disponibilità di due fondi che complessivamente hanno una disponibilità di circa 235 milioni di euro che divisi per un costo medio di 40.000 euro per una unità neoassunta di medio livello viene fuori che le assunzioni possibili per il 2007 rispetto alle risorse stanziate sono pari a circa 6.000 unità!!!!!! Cioè sui 260.000 precari in servizio nel 2004 ( e nel 2005, 2006 i numeri sono in aumento) un misero 2,5% e il 5% del totale degli aspiranti (tempo determinato e CFL). Meno di quelle che si ventilava venissero assunte con i concorsi banditi dal precedente Governo!!!E negli anni successivi il trend verrebbe confermato: infatti, per il 2008/2009 dove si prevede la possibilità di assunzioni di precari nel limite del 40% del risparmio della spesa delle cessazioni degli anni prima ( 1 precario su tre pensionati).