In occasione della giornata di mobilitazione del sindacalismo di base, venerdì 20 giugno u.s., una delegazione di RdB/CUB P.I. ha incontrato il Capo dipartimento e il responsabile delle relazioni sindacali del Ministero della Funzione Pubblica

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in allegato il report completo dell'incontro e dl

In occasione della giornata di mobilitazione del sindacalismo di base, venerdì 20 giugno in seguito al presidio di oltre un migliaio di lavoratori del pubblico impiego, una delegazione di RdB/CUB P.I. ha incontrato il Capo dipartimento e il responsabile delle relazioni sindacali del Ministero della Funzione Pubblica.

Il precariato è stato al centro del confronto che si è prolungato per quasi due ore e la nostra delegazione ha evidenziato una serie di punti e di contraddizioni messe in essere dagli ultimi provvedimenti del Governo Prodi e dai primi del Governo Berlusconi.

Abbiamo inoltre sollevato la questione della stabilizzazione dei CoCoCo e della definizione ed emanazione del DPCM per l’individuazione delle procedure di stabilizzazione delle altre figure contrattuali, diverse dai Td, e dei CoCoCo. Per quanto riguarda i CoCoCo sembra che la norma che cassava il provvedimento per la stabilizzazione sia stata tolta dal Decreto legge approvato dal CdM del 18 u.s., ma la situazione è molto in movimento e quindi conviene aspettare la versione ufficiale per capire meglio. Per le altre figure contrattuali è chiaro che viene considerata una questione pericolosa politicamente perché aumenterebbe la platea di coloro che rivendicano la stabilizzazione.

E’ emerso che vi è un grosso “ostacolo politico” che ritarda, probabilmente sine die,  l’uscita del DPCM che dovrebbe regolamentare queste stabilizzazioni e, al di là dei tecnicismi, quello che è apparso evidente è che la questione precarietà questo Governo non intende minimamente affrontarla per risolverla, anzi!, e che procederà nella direzione di ridurre le possibilità di stabilizzazione e limitare l’efficacia delle leggi attualmente in vigore.

Tuttavia un’altro dato è emerso chiaramente: la consapevolezza da parte governativa che con questo tipo di politica ( eliminare i precari senza eliminare il precariato) rischiano di scoppiare tutte le contraddizioni, grosse e difficilmente risolvibili, legate alla condizione di precarietà di circa il 10% degli occupati nel pubblico impiego, con tutti i risvolti sociali che questo comporterebbe, anche in termini di consenso. Le aspettative che si sono create sono molte, tutte legittime, e disattenderle significherebbe dare corpo ad un malessere sociale già in procinto di esplodere.

Come RdB abbiamo chiesto il ritiro delle disposizioni “ammazzaprecari” e “ammazzastabilizzazioni”, l’emanazione di un DPCM  che preveda l’individuazione di procedure riservate per l’assunzione a tempo indeterminato per tutte le tipologie di lavoro precario e l’apertura di un tavolo permanente per la definizione di tutte le problematiche relative all’interpretazione delle norme esistenti nonché alla predisposizione di ulteriori soluzioni nell’ambito di una vera riqualificazione e difesa del servizio e del lavoro pubblico, sottolineando che siamo pronti a chiamare i precari alla mobilitazione per difendere il diritto alla stabilizzazione.

E’ necessario che i precari escano dall’anonimato dei propri posti di lavoro, dal circolo vizioso delle estenuanti trattative con le singole amministrazioni, dalla morsa delle continue minacce e dall’illusione delle solite promesse.

RITORNIAMO IN PIAZZA NUMEROSI E COMPATTI!!

PER CHIEDERE ANCORA UNA VOLTA E CON FORZA:

ASSUNTI TUTTI - ASSUNTIDAVVERO