E io pago! Una vita di lavoro precario da lsu e la beffa dei contributi evasi dallo Stato accollati ai lavoratori
Quanto costa il contributo figurativo? Il furto di futuro comincia dal passato: provocatoriamente un nostro delegato di Frosinone ha fatto la richiesta di riscatto del contributo figurativo per l’intero periodo in attività socialmente utile, nessuna sorpresa ma solo la conferma di quanto avevamo ipotizzato:
per 641 settimane del periodo in lsu (25.08.97 al 31.12.2009) l’importo è pari a 60.033,11 € pagabili in un’unica soluzione o in comode 60 rate mensili di 1.026,07.
Se alla scadenza della 1° rata a novembre 2010, il nostro lsu non pagherà sarà considerato rinunciatario alla domanda di riscatto: all’’Inps non interessa sapere come un lsu a 530 € possa pagare tale somma o quale organo del corpo dovrà “donare”.
Non è uno scherzo ma l’amara verità: non solo lavoro in nero, senza garanzie e diritti, ma pura la beffa dei contributi a carico del lavoratore!
E questo non solo per chi è ancora lsu. Un altro esempio: il lavoratore ex lsu stabilizzato presso ente pubblico che sceglie la pensione Inpdap non avrà riconosciuto neppure il contributo figurativo ai fini del raggiungimento del requisito degli anni se non lo paga interamente.
La forte offensiva contro i lavoratori non viene solo nel privato, vedi gli accordi in Fiat, ma anche dal Governo che sta affamando i lavoratori precari e mantiene in piedi la pubblica amministrazione e i servizi pubblici con il lavoro nero storico e con le nuove attività dei cassintegrati negli uffici della Giustizia e nei Tribunali, rinnovali ogni 6 mesi.
LA PRECARIETA’ CONTINUA e lo sfruttamento aumenta, il Governo fa profitto oggi e anche in futuro, pagando pensioni di sopravvivenza ai lavoratori e azzerando la previdenza pubblica.
C’e’ bisogno e necessità quindi di un’azione comune e forte di tutti i lavoratori, organizzati, per imporre nell’agenda del Governo e dell’Inps la revisione delle attuali disposizioni per ottenere per legge, a carico dello Stato, il contributo utile alla pensione, non solo sulla carta ma dentro il portafoglio.
In prospettiva di un’adeguata mobilitazione che dovrà avere carattere generale, invitiamo ad una maggiore connessione tra lavoratori, perché l’attacco ai diritti e ai salari, in Fiat o nel pubblico impiego riguardano tutti, anzi i precari sono i primi a pagare il prezzo che padroni e Governo impongono con leggi e contratti da schiavitù moderna di cui il lavoro precari lsu è stato e continua ad essere apripista del lavoro nero nello Stato.
Roma, 30 settembre 2010