Controriforma del lavoro e degli ammortizzatori sociali? tutti in piazza venerdì 27 a Roma corteo dalle ore 9.30 in piazza della Repubblica: necessario un deciso altolà dalla piazza alle manovre concertative per scambiare diritti con elemosine
mettono le mani sui diritti dei lavoratori: mentre Monti tira dritto per introdurre la flessibilità nel contratto a tempo indeterminato e si evoca il salario sociale ma si mettono già le mani avanti negando che vi siano le risorse necessarie, inizia il balletto dei tavoli concertativi e già si apre nei fatti a una ennesima controriforma sulla pelle dei lavoratori, dei cassintegrati, dei precari e dei disoccupati. Un film già visto? scendiamo in piazza e non stiamo a guardare mentre mettono le mani sul nostro futuro!
scendiamo TUTTI in piazza VENERDI' 27 GENNAIO a ROMA , CORTEO NAZIONALE ore 09,30 Piazza della Repubblica.
L’UNICA RIFORMA CHE VOGLIAMO, lavoratori, precari, disoccupati e studenti, è quella che garantisca NIENTE FLEX…SOLO SECURITY!!!!!
da ANSA.it > Politica > News Lavoro: Verso stretta Cig, solo ordinaria e durata breve. Fornero: partiti col piede giusto 23 gennaio, 17:55
Si va verso una revisione del sistema della cassa integrazione con una stretta sull'attuale durata e la sostanziale limitazione alla cassa ordinaria (52 settimane). L'uso della cassa sarà quindi limitatissimo e nei casi in cui si possa riprendere il lavoro rapidamente. Per il resto, dopo l'uscita dall'azienda, ci sarà un'indennità risarcitoria.
E' la novità più importante scaturita dal confronto tra governo e sindacati sul lavoro.
Il premier Monti rassicura che non si procederà per decreto sulla riforma del mercato del lavoro ma avverte che "i tempi non possono essere lunghi".
'Siamo partiti con il piede giusto' ha commentato il ministro del Lavoro Elsa Fornero. Cgil: no a scelte unilaterali da parte del governo.
FORNERO, PARTITI CON PIEDE GIUSTO -
Fornero ha illustrato al tavolo governo-parti sociali un documento con le per la riforma del mercato del lavoro. E' articolato in 5 capitoli.
I cinque capitoli sulle politiche per il lavoro sono: tipologie contrattuali; formazione e apprendistato; flessibilità; ammortizzatori sociali; servizi per il lavoro.
La riforma del mercato del lavoro si farà insieme alle parti sociali ma in tempi stretti, in tre, quattro settimane avvalendosi del coordinamento del Governo.
La riforma è "ambiziosa" ma il Governo non ha la pretesa di farla senza il "" delle parti sociali. "E' dovere di questo Governo - avrebbe detto Fornero - portare tutti a discutere non per conservazione dell'esistente ma per il futuro, per la crescita e per l'Europa". Il confronto proseguirà con gruppi di lavoro "tematici e informatici".
Misure "". Far costare di più la flessibilità. Favorire la conversione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato attraverso la graduazione degli sgravi contributivi anche in rapporto alla formazione svolta. Queste le linee indicate dal ministro del Lavoro al tavolo sulla riforma del mercato del lavoro sulla base del documento presentato alle parti sociali dal governo stesso.
- La Cgil avverte il Governo che sul mercato del lavoro non sono accettabili "scelte unilaterali". "Ciò che ci auguriamo - ha detto il segretario generale Cgil, Susanna Camusso - è che sia una giornata utile perché sia chiaro al Governo che il mercato del lavoro è complesso. Non ci possono essere scelte unilaterali del Governo su queste materie.
Le parti sociali al tavolo sono tutte d'accordo sul fatto che non si può superare la cassa integrazione straordinaria. Ha detto il segretario generale della Cgil.
MARCEGAGLIA, AL TAVOLO SENZA VETI O TABU' "Non si è parlato nello specifico dell'articolo 18, ma si è parlato di flessibilità in generale, sia in entrata ma anche in uscita", ha detto Marcegaglia.
21:11 23 GEN 2012
(AGI) - Roma, 23 gen. - E' iniziato in salita il confronto tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. Se per il ministro Elsa Fornero "si e' partiti con il piede giusto", perche' sindacati e imprese hanno dimostrato la volonta' di dialogare, ai rappresentanti dei lavoratori non e' piaciuto il metodo proposto per il prosieguo della trattativa. All'esecutivo che intende agire in tempi brevi affrontando i punti fondamentali della questione (tipologie contrattuali, apprendistato, flessibilita', ammortizzatori sociali e servizi per il lavoro), Susanna Camusso, leader della Cgil, risponde che le linee guida illustrate al tavolo di Palazzo Chigi "non sono state condivise" e sottolinea che la discussione non deve partire da "contenuti gia' predeterminati", perche' sul tema non sono accettabili "scelte unilaterali".
Il primo round e' durato quasi quattro ore, le parti si rivedranno la prossima settimana. Il vertice nella sede del governo e' iniziato con un intervento del presidente Monti, che poi ha lasciato la seduta per volare a Bruxelles per partecipare alle riunioni dei ministri finanziari dell'Eurogruppo. "Servono buone soluzioni strutturali per il mercato del lavoro", ha detto il primo ministro che ha espresso anche l'auspicio "che si riesca a non ridurre il messaggio che mandiamo sulla riforma del mercato del lavoro solo al tema dell'articolo 18". "Voi forze produttive - ha sottolineato il premier - avete il mondo dove competere. Noi, come Governo, agiamo in Italia e abbiamo un lavoro non facilissimo da condurre in Europa".
Il governo non procedera' per decreto sulla riforma del mercato del lavoro, ma chiede che i tempi del confronto siano brevi. E' quanto avrebbe detto, secondo quanto si apprende, il Presidente del Consiglio, Mario Monti, al tavolo che si aperto oggi a Palazzo Chigi con le parti sociali.
Il capo del Governo ha lasciato poco fa l'incontro per raggiungere Bruxelles dove e' in programma la riunione dell'Eurogruppo.
FORNERO, ABBIAMO TRE/QUATTRO SETTIMANE DI TEMPO
Secondo Elsa Fornero, ministro del Lavoro, e' necessario chiudere il confronto sulla riforma del lavoro in 3, 4 settimane. E' quanto il ministro avrebbe chiesto alle parti sociali. La riforma, ha aggiunto, si fara' insieme alle parti sociali avvalendosi del coordinamento del governo. E' necessario ridurre le tipologie contrattuali, superando il dualismo del mercato del lavoro
REDDITO MINIMO IN RIFORMA MA PARTENZA DILAZIONATA
Il reddito minimo "richiede risorse ora non individuabili" ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, alle parti sociali.
Per ragioni di bilancio, ha aggiunto, potrebbe essere gia' individuato in questa riforma, ma l'applicazione della normativa potrebbe essere dilazionata.
"GLI AMMORTIZZATORI? NON DIMENTICATE LO STATO DEI CONTI"
La riforma degli ammortizzatori sociali e' un capitolo importantissimo, ma dobbiamo considerare anche con lo stato dei conti e le poche risorse che abbiamo, ha aggiunto la Fornero, e' necessario fare una riforma degli ammortizzatori sociali ma non si puo' dimenticare che nel breve periodo non ci sono "risorse da spendere per questo importantissimo capitolo".
da www.repubblica.it :
</figure><//figure><//aside>ROMA - Alla riforma del lavoro servono "soluzioni strutturali" e la discussione non può essere limitata alla questione dell'Articolo 18. Era stata questa la premessa di Mario Monti all'incontro sulla riforma del lavoro con le parti sociali, che si è svolto stamattina a Palazzo Chigi. Ma l'Articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, ufficialmente "ignorato", è stato comunque il convitato di pietra di un vertice al termine del quale, per il premier, al prima delusione è arrivata dalle parole di Susanna Camusso: "Quelle presentate dal governo - ha detto il segretario della Cgil - non sono linee guida su cui si può sviluppare il confronto: vuol dire che non sono state condivise".
Con il sottosegretario alla presidenza, Antonio Catricalà, il ministro del Lavoro, Elsa Fornero e il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, al tavolo hanno partecipato Cgil, Cisl, Uil e Ugl (con i segretari generali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella), mentre a rappresentare Confindustria è stato il presidente, Emma Marcegaglia e per Rete Imprese Italia il presidente di turno, Marco Venturi. Presenti anche le delegazioni di Abi e Ania. Monti e la Fornero hanno detto che il governo non procederà con un decreto legge, ma che comunque i tempi del confronto devono essere brevi per arrivare a un testo (più o meno) condiviso entro "tre, quattro settimane".
Le linee guida del piano. Cinque i capitoli in cui
si divide il piano presentato dal governo: tipologie contrattuali; formazione e apprendistato; flessibilità; ammortizzatori sociali e servizi per il lavoro. Verranno istituiti altrettanti gruppi di discussione "informatici", un nuovo approccio alla trattativa in cui gli input verranno forniti dal governo per poi lasciare risposte, suggerimenti, indicazioni e critiche alle parti sociali. "E' una riforma ambiziosa, ma non c'è alcuna pretesa di farla senza un largo consenso", ha assicurato il ministro Fornero.
Stretta sulla Cig. Nel dettaglio, il documento del governo prevede una revisione drastica del sistema della cassa integrazione con una stretta sull'attuale durata e la sostanziale limitazione alla cassa ordinaria (52 settimane). L'uso della cig sarà quindi limitatissimo e in sostanza ridotto ai casi in cui si possa riprendere il lavoro rapidamente. Tutti gli altri ammortizzatori, a quel punto, riguarderebbero il sostegno al lavoratore in seguito al licenziamento e nei fatti si tratterebbe di indennità risarcitorie.
Sostegno al reddito dei licenziati - Il ministro Passera ha spiegato che, con l'obiettivo di "rendere il Paese attraente per gli investitori esteri", per il sistema degli ammortizzatori sociali si intende adottare "un sistema integrato su due pilastri" e dunque cassa integrazione per le riduzioni temporanee di attività e sostegno al reddito per chi ha perso il lavoro. Si sta ragionando sullo schema del reddito minimo, ha spiegato Passera, ma le risorse necessarie sarebbero al momento "non individuabili". Da qui l'ipotesi di inserirlo comunque nella riforma prevedendo però "una applicazione dilazionata".
Lavoro flessibile più caro. Un altro punto riguarda il lavoro flessibile che dovrà costare di più, mentre la conversione da contratto a tempo determinato a indeterminato sarà favorita con la graduazione degli sgravi contributivi anche in rapporto alla formazione svolta.
Contratto e ciclo di vita. Il documento prevede poi una tutela del lavoro "modellato sul ciclo di vita delle persone"; un contratto, in sostanza, che evolva con l'età dei lavoratori. A questi dunque saranno legati i futuri interventi innovativi. Il ministro Elsa Fornero ha detto che si valuterà se l'obiettivo è raggiungibile attraverso il modello del "contratto unico" con tutele alleggerite nella fase di ingresso nel mondo del lavoro.
Fornero: "Si parte col piede giusto" - Alla fine, il ministro Fornero ha annunciato che non avrebbe consegnato il documento del governo: "Lo riguardo un po' - ha detto - , ci lavorerò ancora, tengo conto delle cose che mi avete detto, formulerò alcune ipotesi sui cinque punti e nel giro di una settimana ci rivedremo". Il giudizio sull'incontro, intanto, è positivo: "Siamo partiti col piede giusto", ha detto rimarcando l'apertura al dialogo da parte dei sindacati.
Le reazioni: gelo Cgil - La bocciatura della Cgil arriva subito: "Non c'e stata nessuna condivisione delle proposte che il ministro ha illustrato - dice Susanna Camusso all'uscita dall'incontro - . Per questo aspettiamo l'agenda dei tavoli. Per noi si parte dall'agenda e non da contenuti già predeterminati". Per quanto riguarda la riforma della Cig, Camusso afferma che "le parti sociali al tavolo sono tutte d'accordo sul fatto che non si può superare la cassa integrazione straordinaria". Per Camusso, comunque, si è trattato di unincontro propedeutico ad attivare un confronto di merito, dunque, "utile" soprattutto a chiarire al governo che il mercato del lavoro "è una materia complessa", da gestire "con attenzione". "E credo che il messaggio sia arrivato chiaro", dice Camusso.
La Uil: "Disponibili a discutere" - "Abbiamo dato la nostra disponibilità a discutere", ha detto alla fine Luigi Angeletti leader della Uil. L'unico modo per uscire dalla crisi "è creare buoni posti di lavoro", ha aggiunto Angeletti, e per farlo non si può discutere solo di mercato di lavoro. "Per noi è decisivo che il confronto si svolga anche sui temi delle liberalizzazioni, delle politiche fiscali e degli investimenti. Siamo ottimisti - ha concluso Angeletti -. Ci accingiamo a fare questo lavoro per salvare il Paese".
La Cisl: no a forzature - Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, ritiene che il governo non debba procedere con forzature perché va fatto tutto per salvaguardare la coesione sociale. Tra le eventuali forzature ci sarebbe un eventuale colpo di mano sull'Articolo 18: "Focalizzare sull'articolo 18 tutti i mali della produttività e del lavoro - dice Bonanni - ci sembra un colpo alle persone, è irriverente e anche sbagliato perché distrae dalle cose davvero da fare. E se qualcuno pensa di risolvere queste carenze con l'articolo 18 sbaglia di grosso". Un messaggio rivolto soprattutto a Confindustria.
Ugl: anche riforma fiscale - Secondo Giovanni Centrella, segretario dell'Ugl, "la discussione dovrebbe partire dal documento di Cgil, Cisl e Uil condiviso dall'Ugl", mentre "accanto a quella del lavoro non possono mancare una riforma fiscale e stimoli agli investimenti, altrimenti questo tavolo non produrrà gli effetti sperati". A proposito dell'Articolo 18, Centrella ha detto che il governo dovrebbe cercare invece di accelerare il reintegro dei lavoratori licenziati, oggi affidato ai tempi lunghissimi della giustizia ordinaria.
Marcegaglia: "Più flessibilità in uscita" - Emma Marcegaglia, parlando di una "buona" riunione, sollecita infatti il governo a fare "attenzione a ridurre le forme di flessibilità in linea con l'Europa", mentre il problema, dice la presidente di Confindustria, "non è la flessibilità in entrata", che in Italia è minore che in Germania, ma quella in uscita. "Ma siamo pronti a combattere gli abusi". Sugli ammortizzatori sociali, Marcegaglia concorsa sul fatto che, dovendo "fronteggiare una grande crisi", per ora è meglio "non procedere a grandi cambiamenti". Anche Venturi, presidente di Rete imprese, ritiene che si debba affrontare il tema della maggiore flessibilità in uscita, ma occorre anche affrontare temi quali la riduzione del costo del lavoro e la lotta al sommerso.
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Dopo aver partorito una manovra "da urlo" contro pensionati, lavoratori dipendenti e ceto medio e basso, si avvicina il momento della resa dei conti anche sui temi del lavoro, dei diritti dei lavoratori e degli ammortizzatori sociali, in continuità sulla tabellina di marcia dettata dai mercati, dalle imprese e dalla Comunità Europea.
Ancora non sono chiari i particolari, ma dalla lettura dei giornali, sicuramente questa sarà la prossima tappa del Governo Monti. Riportiamo una rassegna stampa per cercare di essere informati sulle questioni che si dibattono da leggere con la dovuta attenzione nelle pieghe delle righe.
Il rischio forte é che si prepari un nuovo "patto" sociale che contrabbandi per riforma del lavoro e degli ammortizzatori sociali l'ennesima controriforma, togliendo sempre e solo diritti e tutele ai lavoratori e forse allargando solo elemosine e sussidi a tutti gli espulsi o emarginati dal mondo del lavoro, e solo per garantirsi la loro pace sociale. Mentre con una mano promettono un minimo vitale in cambio dell’accettazione della perdita del diritto al lavoro e sviliscono il diritto al salario sociale e il reddito minimo a “oppio dei popoli” (salvo premettere che le risorse sono insufficienti e quindi non garantire che non si tratti di sussidi di sopravvivenza se mai ci saranno) mentre con l'altra si istituzionalizza il precariato introducendolo di fatto nel contratto a tempo indeterminato che diventa “contratto unico” con flessibilità in entrata o in uscita che si voglia pure ma pur sempre un contratto che rende la precarietà l’unica certezza per tutti.
se questa è la loro nuova FLEX-SECURITY prepariamoci con le lotte a pretendere la TOTAL SECURITY
Lo sciopero e manifestazione del 27 Gennaio è una occasione da non perdere, vista anche l’agenda del Governo su questi temi nella prossima settimana, per dire FORTE E CHIARO A GOVERNI, IMPRESE, BANCHE E COMUNITà EUROPEA che NOI NON CI STIAMO! SU REDDITO E DIRITTI NON TRATTIAMO e NON BARATTIAMO.
scendiamo TUTTI in piazza VENERDI' 27 GENNAIO a ROMA , CORTEO NAZIONALE ore 09,30 Piazza della Repubblica.
L’UNICA RIFORMA CHE VOGLIAMO, lavoratori, precari, disoccupati e studenti, è quella che garantisca NIENTE FLEX…SOLO SECURITY!!!!!
buona lettura, buona lotta