con scope e camici anche gli ex-lsu scuola hanno partecipato numerosi allo sciopero generale e alla manifestazione a Roma dell'11 marzo
11 marzo 2011 - AMI
sciopero generale dei sindacati di base
Tende e vernice contro la Polizia. La protesta dei precari
Migliaia di lavoratori in corteo a Roma. Riuscita anche l'astensione nel settore dei trasporti
di Alessandro Fioroni
Sciopero generale indetto dal mondo sindacale di base. Alla manifestazione nazionale di Roma organizzata dall'Usb hanno partecipato migliaia di lavoratori. Dal personale scolastico a quello del mondo della sanità, dai pensionati e dal pubblico impiego agli operai fino agli immigrati, tutti accomunati dalla protesta contro le politiche economiche del governo e il cosiddetto modello Marchionne. Particolarmente significativa l'azione simbolica (video), ma di forte impatto, attuata dai Blocchi precari metropolitani vicino al Senato sbarrato dai blindati della Polizia. Tanti in lavoratori che hanno partecipato al corteo indetto dal sindacato di base usb in occasione della giornata di sciopero generale. La manifestazione che si è svolta a Roma ha visto scendere in piazza i dipendenti pubblici e quelli del settore privato. Praticamente erano rappresentati quasi tutti i comparti del lavoro in Italia, da i dipendenti delle aziende autoferrotranviarie a quelli della sanità e della scuola. Tutti uniti contro le politiche economiche del governo e il cosiddetto modello Marchionne. Particolarmente nutrito il gruppo dei lavoratori precari, tra le loro fila i ragazzi della ricerca che hanno protestato nei mesi scorsi occupando i tetti di università e laboratori. I dipendenti LSU (lavoratori socialmente utili) del mondo della scuola che rischiano il posto a causa dei tagli del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Ma la precarietà non e solo quella del lavoro, è anche quella di non avere una casa. Per questo lo spezzone dei Blocchi precari metropolitani ha attuato, nei pressi del Senato, una protesta simbolica ma fortemente visibile. Contro i blindati della Polizia, che chiudevano le vie d'accesso a Palazzo Madama, sono state lanciate decine di tende a rappresentare la mancanza di un tetto. Lanciati anche petardi e vernice rossa. La manifestazione poi è proseguita verso piazza Navona, punto originario di arrivo. Alla fine gli organizzatori hanno annunciato 50.000 partecipanti al corteo. La protesta di oggi è coincisa con quella dei trasporti alla quale l'adesione è stata massiccia in tutta Italia.
12 marzo 2011 - Il Manifesto
IN PIAZZA Usb, Snater, Uni e Slai Cobas: i «non confederali» contro il governo
Sciopero di base blocca tutto
Operai e impiegati: «Basta contrattini, no al Marchionne style»
di Rocco Di Michele
Tanto vale riconoscerlo: c'è in campo un soggetto sindacale che non è stato azzerato nemmeno dopo 18 anni di «concertazione», imperniata su quella clausola - «chi non firma i contratti non ha l'agibilità sul posto di lavoro» - che oggi viene impugnata da Marchionne, Cisl, Uil e Sacconi contro la Fiom e molte categorie Cgil. Conviene riconoscerlo perché altrimenti si rende un pessimo servizio a tutti i lettori, sorpresi come tanti - ieri mattina - dal blocco pressoché totale dei mezzi pubblici a Roma, Venezia, Milano e in molte altre città minori; o dalla chiusura di un'infinità di uffici pubblici in tutta Italia.
Merito dello sciopero generale indetto da quattro sindacati di base (Usb, Snater, Slai Cobas e Unicobas), anche se la prima organizzazione - nel corteo che ha attraversato Roma - è sembrata di gran lunga la più rappresentativa (l'unica peraltro che venga fuori da un processo di unificazione). Quattro sigle, a ricordare che ognuna ha un suo perché nel passato, anche se diventa sempre meno chiara la ragione - in questo futuro già iniziato - della persistente differenziazione. Comunque sia, la mobilitazione ha dato risultati inattesi. Nemmeno il fatto che la Cgil avesse all'ultimo momento revocato lo sciopero ha impedito che i trasporti si fermassero; le metro, soprattutto. Persino all'Atac di Roma, di recente inzeppata di centinaia di «parenti e amici» degli ex An («ma li hanno messi tutti in ufficio, mica a guidare un autobus», spiegavano ridendo gli autisti in piazza).
Il trasporto pubblico è del resto il settore dove il successo o meno di uno sciopero può esser misurato senza troppe incertezze o guerre dei numeri; più complicato è farlo nel pubblico impiego, nei servizi dove bisogna mantenere comunque «livelli minimi» spesso vicini alla normale operatività (come la sanità, per esempio), o tra i «lavoratori socialmente utili» che ormai vengono tenuti ogni anno sull'orlo del baratro a causa dei continui tagli alla spesa. Si potrebbe dire che in fondo è normale, proprio questi sono i settori dove i sindacati di base hanno scavato la propria nicchia o elevato una trincea abbandonata dai «confederali» (i cui dirigenti sono spesso diventati - dalla sera alla mattina - manager di aziende municipalizzate).
Ma significativa e visibile era comunque anche la presenza operaia (delegazioni Fiat sono arrivate da Mirafiori, Pomigliano, Cassino). Mentre donne e uomini dei servizi più dimenticati facevano di tutto per ricordare la propria condizione innalzando scope, camici, palette. I vigili del fuoco hanno costituito come sempre il lato «inattaccabile» del corteo, mantenendo un ordine di sfilata spesso estraneo ad altre categorie. Importante la presenza dei lavoratori Alitalia - in carica o cassintegrati - i primi a sperimentare sulla propria pelle quel trucco infame delle newco che poi ha tracimato nel «modello Marchionne».
Un corteo fatto solo di lavoratori; «stabili» o precari, qui non si fa differenza. Gli studenti del movimento, infatti, saranno impegnati oggi in altre manifestazioni. Altre figure sociali sono quelle che vengono faticosamente organizzate dai «blocchi metropolitani» - senza casa, precari, immigrati in via di regolarizzazione, ecc - una sorta di «sindacato metropolitano» che va prendendo forma e consistenza là dove le modalità classiche del fare sindacato mostrano la corda.
Un tratto che unisce tutte queste diversità però esiste e viene rivendicato con forza: «non abbiamo e non vogliamo avere niente a che spartire con i maneggioni della politica o dei sindacati ufficiali; qui non si scambiano i diritti di tutti con i privilegi di una burocrazia ristretta». È un altro mondo. Quello delle periferie e dei capannoni, degli uffici o dei servizi, spesso precarissimo. Girano quasi di forza sulla strada che porta al Senato. I poliziotti in borghese si ritirano dietro i blindati chiusi a testuggine, più intelligenti dei politici che li comandano, ormai. Lo sfogo è molto simbolico: tende da campeggio vengono tirate o issate sopra i furgoni della polizia, a simboleggiare quelle in piazza Tahrir, al Cairo, simbolo della rivolta di questi mesi nei paesi arabi. Qualche petardo «per farsi sentire da quelli lì dentro» e poi via, per chiudere una bella giornata nel teatro senza eguali di Piazza Navona. I tempi cambiano, i soggetti in campo pure.
11 marzo 2011 - Omniroma
SCIOPERO TPL, USB: «IN DECINE DI MIGLIAIA IN PIAZZA A ROMA»
(OMNIROMA) Roma, 11 MAR - «Una straordinaria adesione che testimonia la rabbia del mondo del lavoro e del non lavoro. Sono stati decine di migliaia i lavoratori, le donne, i precari, i migranti, i senza reddito, i cassintegrati, i senza casa, che hanno bloccato completamente il centro della capitale arrivando, nonostante i divieti, fin sotto le fineste del Senato». Lo dichiara, in una nota, Pierpaolo Leonardi dell'Esecutivo USB. «'Uniamo le lotte, mettiamoli in crisi» così lo striscione che apriva il corteo, dietro cui hanno sfilato insieme le maestre d'asilo con gli operai Fiat, gli autoferrotranvieri di tutta Italia con i lavoratori socialmente utili, gli insegnanti con i lavoratori del trasporto aereo, i lavoratori pubblici e i disoccupati, - prosegue Leonardi - la richiesta della piazza è di un profondo cambiamento di politica economica, proprio mentre a Bruxelles si riuniva l'Eurogruppo per decidere nuovi e pesanti provvedimenti contro i lavoratori e i cittadini europei«. »Siamo stati il 'convitato di pietrà e da oggi le mobilitazioni avranno anche come obiettivo proprio le politiche antipopolari dell'Unione Europea; questa bella giornata di mobilitazioni ci conferma quanto abbiamo scritto nei manifesti dello sciopero: 'bentornata, lotta di classe'« conclude Leonardi.
SCIOPERO, SINDACATI BASE IN CORTEO:
UOVA E VERNICE CONTRO SEDI CGIL E UIL
(OMNIROMA) Roma, 11 MAR - Manifestazione, Usb in corteo nazionale contro Governo e tagli «Uniamo le lotte, mettiamoli in crisì». È questo lo striscione che apre il corteo Usb che oggi sfila per Roma per il suo sciopero nazionale. Partito dalla stazione Termini il corteo è «guidato» da un tir fiancheggiati da alcuni enormi palloncini rossi con la scritta Usb. Il corteo composto da alcune migliaia di lavoratori giunti nella Capitale da tutta Italia si concluderà in piazza Navona dove è stato allestito il palco per gli interventi conclusivi. Ora la testa della manifestazione è in piazza Venezia. «Nessuna azienda deve essere chiusa. Nessun lavoratore deve essere licenziato» o «Rubano ai poveri per dare ai soliti» sono alcuni degli strisci presenti nel corteo mentre i bersagli degli slogan sono Berlusconi, Tremonti e Gelmini. A manifestare sono lavoratori di tutte le categorie: dai metalmeccanici alla scuola, dagli artisti ai dipendenti pubblici. Durante il transito del corteo in via Cavour alcuni manifestanti hanno lanciato uova e vernice rossa in direzione delle sedi di Cgil, Uil e Pirelli Re.
11 marzo 2011 - Agi
SCIOPERO COBAS: USB, OLTRE 50MILA IN PIAZZA A ROMA
(AGI) - Roma, 11 mar. - "Oltre 50mila persone in piazza: una straordinaria adesione che testimonia la rabbia del mondo del lavoro e del non lavoro". La stima e' di Pierpaolo Leonardi, dell'esecutivo dell'Unione sindacale di base, secondo cui "sono stati decine di migliaia i lavoratori, le donne, i precari, i migranti, i senza reddito, i cassintegrati, i senza casa, che hanno bloccato completamente il centro della capitale arrivando, nonostante i divieti, fin sotto le finestre del Senato". "Uniamo le lotte, mettiamoli in crisi", cosi' recitava lo striscione di apertura del corteo, dietro cui - sottolinea Leonardi - hanno sfilato "le maestre d'asilo con gli operai Fiat, gli autoferrotranvieri con i lavoratori socialmente utili, gli insegnanti con i lavoratori del trasporto aereo, i lavoratori pubblici e i disoccupati. La richiesta della piazza e' di un profondo cambiamento di politica economica, proprio mentre a Bruxelles si riuniva l'Eurogruppo per decidere nuovi e pesanti provvedimenti contro i lavoratori e i cittadini europei". Dai primi dati in possesso dell'Usb, sono stati "oltre un milione e 200mila i lavoratori che hanno incrociato le braccia".
SCIOPERI: USB, OLTRE 50 MILA OGGI IN PIAZZA A ROMA
(AGI) - Roma, 11 mar. - Oltre un milione di lavoratori hanno incrociato le braccia in tutta Italia e piu' di 50mila hanno manifestato a Roma. Sono i dati diffusi dall'Unione sindacale di base. "Una straordinaria adesione che testimonia la rabbia del mondo del lavoro e del non lavoro, - dichiara in una nota Pierpaolo Leonardi dell'Esecutivo Usb - sono state decine di migliaia i lavoratori, le donne, i precari, i migranti, i senza reddito, i cassintegrati, i senza casa, che hanno bloccato completamente il centro della capitale arrivando, nonostante i divieti, fin sotto le fineste del Senato". 'Uniamo le lotte, mettiamoli in crisi' era scritto sullo striscione che apriva il corteo. In testa alla sfilata gli operai Fiat, gli autoferrotranvieri di tutta Italia con i lavoratori socialmente utili, gli insegnanti con i lavoratori del trasporto aereo, i lavoratori pubblici e i disoccupati: "La richiesta della piazza - conclude - e' di un profondo cambiamento di politica economica, proprio mentre a Bruxelles si riuniva l'Eurogruppo per decidere nuovi e pesanti provvedimenti contro i lavoratori e i cittadini europei. Da oggi le mobilitazioni avranno anche come obiettivo proprio le politiche antipopolari dell'Unione Europea; questa bella giornata di mobilitazioni ci conferma quanto abbiamo scritto nei manifesti dello sciopero: 'bentornata, lotta di classe'".
Tende e vernice contro la Polizia. La protesta dei precari
Migliaia di lavoratori in corteo a Roma. Riuscita anche l'astensione nel settore dei trasporti
di Alessandro Fioroni
Sciopero di base blocca tutto
Operai e impiegati: «Basta contrattini, no al Marchionne style»
di Rocco Di Michele
Merito dello sciopero generale indetto da quattro sindacati di base (Usb, Snater, Slai Cobas e Unicobas), anche se la prima organizzazione - nel corteo che ha attraversato Roma - è sembrata di gran lunga la più rappresentativa (l'unica peraltro che venga fuori da un processo di unificazione). Quattro sigle, a ricordare che ognuna ha un suo perché nel passato, anche se diventa sempre meno chiara la ragione - in questo futuro già iniziato - della persistente differenziazione. Comunque sia, la mobilitazione ha dato risultati inattesi. Nemmeno il fatto che la Cgil avesse all'ultimo momento revocato lo sciopero ha impedito che i trasporti si fermassero; le metro, soprattutto. Persino all'Atac di Roma, di recente inzeppata di centinaia di «parenti e amici» degli ex An («ma li hanno messi tutti in ufficio, mica a guidare un autobus», spiegavano ridendo gli autisti in piazza).
Il trasporto pubblico è del resto il settore dove il successo o meno di uno sciopero può esser misurato senza troppe incertezze o guerre dei numeri; più complicato è farlo nel pubblico impiego, nei servizi dove bisogna mantenere comunque «livelli minimi» spesso vicini alla normale operatività (come la sanità, per esempio), o tra i «lavoratori socialmente utili» che ormai vengono tenuti ogni anno sull'orlo del baratro a causa dei continui tagli alla spesa. Si potrebbe dire che in fondo è normale, proprio questi sono i settori dove i sindacati di base hanno scavato la propria nicchia o elevato una trincea abbandonata dai «confederali» (i cui dirigenti sono spesso diventati - dalla sera alla mattina - manager di aziende municipalizzate).
Ma significativa e visibile era comunque anche la presenza operaia (delegazioni Fiat sono arrivate da Mirafiori, Pomigliano, Cassino). Mentre donne e uomini dei servizi più dimenticati facevano di tutto per ricordare la propria condizione innalzando scope, camici, palette. I vigili del fuoco hanno costituito come sempre il lato «inattaccabile» del corteo, mantenendo un ordine di sfilata spesso estraneo ad altre categorie. Importante la presenza dei lavoratori Alitalia - in carica o cassintegrati - i primi a sperimentare sulla propria pelle quel trucco infame delle newco che poi ha tracimato nel «modello Marchionne».
Un corteo fatto solo di lavoratori; «stabili» o precari, qui non si fa differenza. Gli studenti del movimento, infatti, saranno impegnati oggi in altre manifestazioni. Altre figure sociali sono quelle che vengono faticosamente organizzate dai «blocchi metropolitani» - senza casa, precari, immigrati in via di regolarizzazione, ecc - una sorta di «sindacato metropolitano» che va prendendo forma e consistenza là dove le modalità classiche del fare sindacato mostrano la corda.
Un tratto che unisce tutte queste diversità però esiste e viene rivendicato con forza: «non abbiamo e non vogliamo avere niente a che spartire con i maneggioni della politica o dei sindacati ufficiali; qui non si scambiano i diritti di tutti con i privilegi di una burocrazia ristretta». È un altro mondo. Quello delle periferie e dei capannoni, degli uffici o dei servizi, spesso precarissimo. Girano quasi di forza sulla strada che porta al Senato. I poliziotti in borghese si ritirano dietro i blindati chiusi a testuggine, più intelligenti dei politici che li comandano, ormai. Lo sfogo è molto simbolico: tende da campeggio vengono tirate o issate sopra i furgoni della polizia, a simboleggiare quelle in piazza Tahrir, al Cairo, simbolo della rivolta di questi mesi nei paesi arabi. Qualche petardo «per farsi sentire da quelli lì dentro» e poi via, per chiudere una bella giornata nel teatro senza eguali di Piazza Navona. I tempi cambiano, i soggetti in campo pure.
UOVA E VERNICE CONTRO SEDI CGIL E UIL
Tutti i video realizzati e recuperati fino ad ora sono visibili sul nostro canale di YouTube; verranno aggiunti i video che man mano saranno disponibili.
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COMUNICATO A TUTTI GLI EX-LSU ATA
Bisogna dare una risposta generale e generalizzata all’attacco generale in atto oggi contro i lavoratori che rischia di mietere vittime soprattutto tra i lavoratori esternalizzati dei servizi pubblici per colpa dei tagli e delle complicità dei governi, dei sindacati concertativi e delle imprese, che vogliono far pagare ancora una volta ai lavoratori e alle loro famiglie i costi degli sprechi e delle scelte scellerate delle politiche economiche nazionali e internazionali,
Come lavoratori ex-lsu delle scuole e’ necessario essere in prima fila e visibili con i nostri striscioni allo sciopero generale dell’11 marzo, visto che oggi, grazie ai Ministri Tremonti e Gelmini, si è deciso un pesante taglio sui servizi di pulizia nelle scuole che porterà tutti gli ex-lsu ad essere più precari, più poveri e più ricattati, a rischiare il proprio posto di lavoro e il proprio futuro. <//u><//u><//u><//u>
Un taglio contro il quale dobbiamo lottare senza farci incantare dalle sirene di cgil, cisl e uil ma facendo forza con tutti i lavoratori che scenderanno quel giorno in piazza per dire un forte BASTA a questo sistema di potere politico, padronale e sindacale.
COME EX-LSU ATA ADERIAMO TUTTI L’11 MARZO ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA E ALLO SCIOPERO GENERALE
CONTRO questo Governo che taglia i posti di lavoro e il diritto del lavoro, diminuisce le tasse per i più ricchi e le aumenta ai cittadini, vuole eliminare lo statuto dei lavoratori e il diritto di sciopero, intende dare carta bianca all'impresa modificando la costituzione, depotenzia la scuola, l'università e la ricerca pubblica, taglia i servizi sociali e non fornisce alcun sostegno al reddito.
PER CONTINUARE la NOSTRA LOTTA di QUESTI MESI CONTRO
i forti tagli decisi a partire dal prossimo anno scolastico, i licenziamenti a fine anno scolastico e i continui mancati pagamenti degli stipendi
UNITI PER OTTENERE
la vera difesa del posto di lavoro e del futuro: la reinternalizzazione del servizio e l’assunzione in pianta stabile negli organici ata, veri ammortizzatori sociali (prepensionamento), dignità del lavoro e del salario
SE NON ORA QUANDO?<//u><//u><//u><//u><//u><//u><//u>
SCIOPERO GENERALE GENERALIZZATO
11marzo 2011 ORE 9,30 P.ZZA DELLA REPUBBLICA
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
contattate le nostre federazioni territoriali e i nostri delegati pr organizzare l’adesione allo sciopero
e la partecipazione alla manifestazione nazionale a Roma