A Bologna Venti assunzioni per le precarie e ritornano i fondi per gli asili

Bologna -

1 maggio 2009 - Il Bologna

Nidi. Nuove maestre dall'1 settembre. RdB grida vittoria,di Diego Costa

Bologna - Per venti di loro sarà oggi una festa del lavoro bellissima. Venti maestre precarie di scuola materna saranno assunte "con decorrenza primo settembre" dal Comune di Bologna. Venti sorrisi, dunque, e altri 92 volti che si interrogano sul loro futuro. E lo fanno da molto tempo. Erano infatti 112 le educatrici che hanno occupato Palazzo d'Accursio, dunque se una ventina di loro "ce l'ha fatta" il problema rimane. "La mobilitazione e la determinazione delle lavoratrici, hanno portato i primi positivi risultati - ha commentato Massimo Betti (Rappresentanze Sindacali di Base). Betti che a fianco delle educatrici precarie ha combattuto molte battaglie, per esempio quella dell'autunno di due anni fa, contro quanto in materia fissava la Finanziaria del governo Prodi. Stavolta può cantare vittoria: "Fino al giorno prima dell'occupazione del Consiglio - spiega - gli esponenti dell'amministrazione dichiaravano pubblicamente che non vi era nessun posto disponibile negli asili spalleggiati da Cgil-Cisl-Uil, con tanto di volantino mandato a tutti i dipendenti". È Rdb che ha cambiato rotta, dice invece l'assessore Virgilio, "accettando di rivedere le attribuzioni di punteggio a tutte le aspiranti che nell'agosto 2008 erano state proposte e rigettate". In quella occasione l'ufficio personale offrì a Rdb "un riconoscimento di punteggio per titoli in forza dell'avvenuto superamento della selezione" di 174 (62 già assunte) insegnanti. "Fu bollato come un contentino" dice Virgilio. 60mila euro di contributo saranno poi dal Comune messi a disposizione delle famiglie che iscrivono i propri figli nei nidi privati non convenzionati, in quelli aziendali, nei piccoli gruppi educativi e nelle sezioni primavera. Nel 2008 l'iniziativa fu un flop, nessuno rispose all'offerta (nidi aziendali) e solo sei riscossero la cifra per gli asili privati.

Non "per occupazione"

L'assessore Virgilio smonta la tesi di RdB: le precarie sono state assunte perchè "si sono liberati per pensionamento dieci posti, che verranno attribuiti secondo l'accordo 2007 (firmato con Cgil, Cisl, Uil e Rdb) e a questi il Comune aveva già concordato di aggiungerne altri dieci di sostegno handicap".

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28 aprile 2009 - Il Bologna

La protesta. Mentre in Comune si approva il bilancio, l'irruzione. E la contromossaI precari gridano: assumeteci, il Consiglio si alza e se ne vaMonteventi: «Mai vista una tale indifferenza». Sit-in dei manifestanti per l'intera nottedi Diego Costa

Bologna - Faceva effetto l'altro giorno il loro grido, nel cortile di palazzo d'Accursio: assunzione assunzione. Un grido di dolore di chi rivendica il diritto al lavoro, di fronte alla chiusura del "pubblico". Pareva l'ultimo avamposto, un fortino, nel deserto dei Tartari. Quella che sembrava quel giorno essere l'estrema manifestazione dinanzi a una totale sordità-cecità ha ieri sera conosciuto una nuova puntata con un fuori programma dalle tinte ancora più cupe. Il Consiglio comunale stava approvando il bilancio consuntivo 2008, quando una cinquantina di precari ha fatto irruzione "armata" solo di voce e di striscioni. A quel punto, e dopo il voto, i consiglieri si sono alzati e se ne sono andati. Il presidente Sofri ha infatti annunciato la sospensione della seduta. Monteventi. «E' la prima volta che di fronte ad una protesta nessuno si assume la responsabilità di seguirla. Ogni volta c'era qualcuno che stava lì per vedere di aprire canale di discussione » dice con evidente imbarazzo Valerio Monteventi, tra i pochi a raccogliere l'invocazione dei manifestanti. «C'è una completa indifferenza per persone che o perderanno il posto di lavoro o si ritroveranno senza casa- dice Monteventi- noi, visto che siamo gli unici consiglieri rimasti, staremo qui a vedere cosa succederà. Comunque si è perso qualsiasi elemento di ragionevolezza» è il suo sconsolato commento. Gli fa eco Serafino d'Onofrio, anche lui di Bologna Città Libera. Spiega un retroscena della "fuga" dei consiglieri: «Volevano rientrare in aula dopo la sospensione e votare anche la variazione. Ma noi saremmo andati a spiegare che si stava facendo un braccio di ferro con gli sfrattati e i precari». Senza più platea, il coro è rimasto spiazzato. Forse anche con un nodo alla gola. Ma è nata lì la nuova forma di protesta: l'occupazione. In una cinquantina - insieme ai consiglieri Valerio Monteventi, Roberto Panzacchi e Serafino d'Onofrio, lavoratori e lavoratrici precari dei nidi e le famiglie sfrattate che sono senza casa si sono fatte chiudere all'interno del Comune e hanno deciso di trascorrere lì l'intera not


28 aprile 2009 - Corriere di Bologna

La protesta Una quarantina di persone ha bloccato Palazzo d’Accursio.
Pizze e coperte per la notte, poi la «resa»
Le maestre precarie (e i figli) occupano il consiglio
Le Rdb hanno occupato il Consiglio

Bologna - Una quarantina di persone ha occupato ieri per protesta l’aula del consiglio comunale con l’intenzione (infine abbandonata) di passarvi la notte. Ieri sera, intorno alle 22.30, dopo circa quattro ore di occupazione, i manifestanti erano ancora insediati nello spazio riservato al pubblico, con coperte e passeggini per bambini. Trattando con vigili e polizia, sono anche riusciti a farsi consegnare le pizze ordinate a domicilio. La protesta è stata animata dalle maestre precarie degli asili comunali che, aderenti al sindacato di base Rdb, chiedono da tempo il rinnovo del contratto che scade il 30 giugno e che non sembra arriverà. Presenti anche quattro famiglie con bambini, aderenti all’Asia, l’associazione inquilini delle Rdb: un paio sono immigrate e tutte, sfrattate per morosità, chiedono una casa dove abitare. Neanche l’intervento dell’assessore di turno, Elisabetta Calari, è riuscito a farli desistere. Massimo Betti delle Rdb ha chiesto «un incontro politico senza pregiudizi per far ripartire la trattativa».
I manifestanti hanno prima tentato di interrompere la seduta con striscioni e slogan, ma il presidente Gianni Sofri ha fatto proseguire il voto sul bilancio consuntivo e ha concluso i lavori. Maestre e famiglie si sono così accampate fra le tribune del consiglio ormai vuoto. Sono rimasti solo i tre consiglieri di «Bologna città libera». Anche il sindaco Sergio Cofferati l’ha lasciato, verso le 18.30. «Noi dormiamo qui», hanno subito detto gli occupanti ai vigili urbani. Non senza stupore, la protesta è stata più tardi osservata dal composito pubblico di un confronto elettorale organizzato fra tre diversi schieramenti, che intorno alle 21 si è trovato di fronte gli occupanti nel salire al piano superiore.
Alla fine la «resa», quando gli occupnati hanno ottenuto dallo staff del sindaco un incontro per domani alle 15 per discutere con la giunta della vertenza degli insegnanti precari. La parte che riguarda il nodo degli sfrattati verrà affrontata invece questa mattina. Gli occupanti a lungo ieri avevano invocato la presenza dell’assessore Milli Vigilio. «C’è una completa indifferenza per persone che o perderanno il posto di lavoro o si ritroveranno senza casa», ha commentato il candidato sindaco Monteventi.


28 aprile 2009 - Il Manifesto

BOLOGNA
Notte in consiglio comunale per precari asili e sfrattati

Notte in consiglio comunale per alcuni precari degli asili nido bolognesi del sindacato di base Rdb e per gli sfrattati aderenti al sindacato inquilini Asia. In una quarantina ieri pomeriggio si sono presentati nell'aula del consiglio per protestare verso l'amministrazione comunale e chiedere di affrontare in modo "vero" i problemi per le educatrici cui scadrà il contratto e per gli sfrattati che stanno diventando sempre più numerosi in città. Con una decisione inedita il presidente del consiglio comunale Gianni Sofri non ha sospeso il consiglio e ha proseguito nella votazione degli argomenti in discussione. Chiusi i lavori il consiglio è andato via ignorando la protesta. Famiglie e precari sono rimasti compatti e si sono preparati a passare la notte in Municipio, tra di loro ci sono anche sette bambini (alcuni in passeggino). Con loro sono rimasti i consiglieri comunali di Bologna Città Libera.