14 GIUGNO SCIOPERO GENERALE DEL PUBBLICO IMPIEGO INTERA GIORNATA CON MANIFESTAZIONI A ROMA,MILANO E NAPOLI
A Roma il corteo partirà alle ore 9.30 da Piazza della Repubblica per arrivare a Piazza Barberini.
A Milano, corteo in partenza da Largo Cairoli alle ore 9.30, arrivo a Piazzale Cordusio; una delegazione si sposterà sotto la Borsa.
A Napoli la partenza è da Piazza Mancini, sempre alle ore 9.30, con arrivo alla Prefettura di Piazza Plebiscito Piazza del Plebiscito Piazza del Plebiscito dove si terrà un sit-in.
MANIFESTAZIONE A ROMA – PIAZZA REPUBBLICA ORE 9,30 ANCHE PER TOSCANA, UMBRIA, MARCHE, ABRUZZO
MANIFESTAZIONE A MILANO – LARGO CAIROLI ORE 9,30 ANCHE PER PIEMONTE, FRIULI, LIGURIA, EMILIA-ROMAGNA, VENETO
MANIFESTAZIONE A NAPOLI – PIAZZA MANCINI ORE 9,30 ANCHE PER PUGLIA, CALABRIA, BASILICATA, SICILIA
14 GIUGNO SCIOPERO GENERALE DEL PUBBLICO IMPIEGO
RDB-USB P.I., BASTA SACRIFICI. I LAVORATORI NE HANNO FATTI FIN TROPPI
Si è svolta questa mattina a Roma la conferenza stampa di presentazione dello sciopero generale di 24 ore del Pubblico Impiego, proclamato per il prossimo 14 giugno da RdB-USB P.I. e Confederazione Cobas. “Contro una manovra che penalizza fortemente il lavoro dipendente ed in particolar modo il lavoro pubblico, impedendo di fatto la produzione dei servizi pubblici rivolti alla cittadinanza”, ha spiegato Giuliano Greggi, dell’Esecutivo Nazionale RdB-USB Pubblico Impiego.
“Il blocco del turn-over nel settore – ha aggiunto Greggi - considerando che l’età media dei lavoratori è di 50 anni con punte anche maggiori nei Ministeri, dopo un ventennio di blocco delle assunzioni ed unito ai licenziamenti del 50% dei precari della P.A. ed ai tagli agli Enti locali, di fatto mette in forse il funzionamento della previdenza, dell’istruzione, della sanità, della giustizia”.
Greggi ha ripercorso la lunga lista dei sacrifici imposti al lavoro dipendente sin dagli anni Novanta (in allegato), e fatti digerire ai lavoratori dai sindacati concertativi, ricordando come i benefici promessi in cambio non si siano mai realizzati e come il debito pubblico, che nel 1992 (anno della manovra da 80.000 miliardi del Governo Amato) ammontava al 107,7 % del Pil, ha oggi raggiunto il 118,2%.
In riferimento ai dati forniti dall’ARAN sulle retribuzioni dei lavoratori pubblici, in cui l’agenzia rende noto un aumento del 39,7% fra il 2000 e il 2010, Paola Palmieri, dell’Esecutivo Nazionale RdB-USB P.I. ha evidenziato come nel calcolo dell’ARAN siano incluse le fasce dirigenziali della P.A., le cui dinamiche retributive non sono certo quelle del personale dei livelli, nonché il personale non contrattualizzato (Forze armate, Polizia, Carabinieri, Magistrati, Diplomatici, Docenti Universitari, i cui aumenti sono determinati per legge a prescindere dai Dpef), generando così un risultato da “pollo di Trilussa”. In merito poi al calcolo degli aumenti nel settore privato, non è chiaro quali siano le retribuzioni prese a riferimento dall’ARAN (calcolate in base alle cosiddette “retribuzioni convenzionali”?), visto che le dinamiche contrattuali nel settore vengono decise dalle associazioni datoriali.
La dirigente RdB-USB ha inoltre sottolineato che nel periodo preso in esame la differenza fra inflazione programmata (14,3%) e inflazione effettiva (20,9%) dia un saldo negativo del 6,3%, col risultato di una consistente perdita del potere d’acquisto dei lavoratori, ricordando poi i gravissimi ritardi con cui i contratti sono stati rinnovati (esempio: la Ricerca, atteso per 54 mesi).
Palmieri ha inoltre sottolineato che dei circa 25 miliardi della manovra ben circa 16,8 provengano dai sacrifici che si vogliono imporre ai lavoratori pubblici: 7 miliardi dal blocco dei contratti e della contrattazione integrativa; 1,3 mld dal blocco degli scatti di anzianità nella Scuola; 8,5 mld, calcolati per difetto, dall’aumento dell’età pensionabile delle donne. “Ma le lavoratrici non staranno a guardare: daremo battaglia in tutte le sedi nazionali e internazionali”, ha concluso Palmieri.
“La RdB-USB, negli anni unica voce fuori dal coro, non chiede dunque di mitigare i sacrifici. Dice: basta, i lavoratori sono stati fin troppo sacrificati; ora paghi chi non ha mai pagato. Continueremo a lottare in difesa dello Stato Sociale e della civiltà del lavoro”, ha concluso per l’Esecutivo Nazionale RdB-USB P.I. Nazareno Festuccia.
Roma, 10 giugno 2010
UNA MANOVRA LACRIME E SANGUE
LA COLPA E’ SEMPRE DEI SOLITI: BANCHE, EVASORI E CORROTTI
La dolosa responsabilità delle Banche e degli speculatori finanziari, degli Evasori Fiscali e dei Corrotti e Corruttori hanno fatto sì che il governo approvi, in ossequio alle direttive dell’Europa dei padroni, una manovra finanziaria da oltre 25 miliardi che ricade tutta sulle spalle di chi in questi ultimi 20 anni ha sopportato i sacrifici imposti dai vari governi che si sono succeduti: i lavoratori dipendenti.
Il prelievo viene sopportato maggiormente dal pubblico impiego, ormai utilizzato come un vero e proprio Bancomat dal Tremonti di turno: blocco del rinnovo contrattuale 2010-2012; blocco delle retribuzioni per 4 anni, quindi fino al 2013; restituzione degli incrementi eccedenti il 3,2% eventualmente previsti nei contratti 2008-09; blocco degli scatti di anzianità nella scuola e università; riduzione del 50% delle spese per la formazione del personale; riduzione del 50% delle spese per il personale a tempo determinato; riduzione del 50% delle spese per le missioni; riduzione del 5% e del 10% delle retribuzioni superiori ai 90.000 e 120.000 euro; proroga per altri 2 anni del blocco delle assunzioni; riduzione delle finestre di uscita per il pensionamento con slittamento di un anno dalla maturazione dei requisiti; donne in pensione a 65 anni dal 2016 anziché dal 2018; liquidazione pagata in ritardo ed in tre tranches.
E questo oltre ai tagli ai trasferimenti alle Regioni (10 miliardi) e comuni (2 miliardi) che si ripercuoteranno pesantemente sui servizi erogati e sulle condizioni di lavoro del 1.500.000 dipendenti di Sanità ed Enti locali. E in ultimo, ma non per importanza, la chiusura di tutta una pletora di Enti minori con cui andare a finanziare le varie guerre in giro per il mondo che vedono impegnato il nostro Paese.
I LAVORATORI PUBBLICI NON SONO PIU’ DISPOSTI A PAGARE PER COLORO CHE IN QUESTI ANNI SI SONO INGRASSATI SULLE SPALLE DEI LAVORATORI DIPENDENTI A CUI VENIVANO RISERVATE SOLO SACRIFICI.
La RdB/USB P.I. ha immediatamente proclamato iniziative concrete di contrasto già dalla giornata di venerdì 28 maggio con presidi in tutte le città sotto le Banche, le imprese finanziarie e la Borsa; aderisce alla manifestazione nazionale del 5 giugno a Roma indetta da USB per arrivare al
14 GIUGNO
SCIOPERO GENERALE DEL PUBBLICO IMPIEGO
INTERA GIORNATA CON MANIFESTAZIONI A MILANO E ROMA
Roma, 26 maggio 2010
RdB/USB Pubblico Impiego