ULTIMISSIME: la versione definitiva della Direttiva della F.P. sul comma 519 e ssg.

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Pubblichiamo la versione definitiva della direttiva della Funzione Pubblica sui commi 519,520,529 e 940 art.1 della legge finanziaria attinente le procedure di stabilizzazione del personale precario di degli enti verticali (stato e parastato) nonchè delle università e enti di ricerca.

un nostro commento:

PRECARI P.A.: I NODI DEL PROBLEMA RIMANGONO IRRISOLTI

Si è tenuto oggi il tavolo di confronto tra il Ministero della Funzione Pubblica e le Organizzazioni Sindacali sulla circolare per l’applicazione dei commi 519 e 520 della legge Finanziaria riguardanti la stabilizzazione dei precari a tempo determinato della Pubblica Amministrazione.
La discussione sulla circolare applicativa ha messo in evidenza tutti i limiti e le contraddizioni contenuti nella norma. La delegazione delle RdB/CUB ne ha promosso un’interpretazione più estensiva possibile, ed ha chiesto e ottenuto la convocazione di un osservatorio per monitorare l’applicazione dei commi in questione, affinché vi sia omogeneità nelle varie amministrazioni.
Ma i nodi più spinosi della vicenda precariato rimangono irrisolti. Con questi provvedimenti infatti si stabilizza di fatto la minoranza dei precari della P.A., lasciando invariato il problema degli organici sottostimati di tutti gli Enti pubblici.
Per questo le RdB-CUB hanno rinnovato la richiesta di aprire subito il tavolo nel quale discutere i commi 417, 418 e seguenti della legge finanziaria. In questi commi, frutto delle mobilitazioni dei lavoratori, dovrà essere trovata la soluzione per tutte le tipologie contrattuali presenti nel settore, dando risposta alle giuste richieste di tutti coloro che sono stati finora esclusi dalla stabilizzazione.
Secondo le RdB-CUB è indispensabile aprire la discussione con la massima urgenza e con risorse già predisposte da parte del Governo. In caso contrario, questa organizzazione sindacale prenderà atto che sui precari della Pubblica Amministrazione si è inteso realizzare non una risposta complessiva, ma un’operazione di facciata.

 

Al tavolo sul precariato nella Ricerca, svoltosi questa mattina a Palazzo Vidoni fra Governo e parti sociali, la delegazione delle RdB-CUB ha posto con forza la necessità di una interpretazione estensiva dei commi 519 e 520 della legge Finanziaria - che prevedono la stabilizzazione solo per chi ha un contratto a tempo determinato della durata di tre anni - a tutti i precari con contratto a tempo determinato che matureranno i tre anni a fronte di successive proroghe.
La delegazione ha inoltre chiesto ed ottenuto che venga fissata con urgenza la discussione sui Commi 417 e 418 della Finanziaria, riguardanti la stabilizzazione dei precari della Pubblica Amministrazione, che secondo le RdB-CUB deve essere programmata per tutte le tipologie contrattuali presenti nel settore.
Le RdB-CUB hanno inoltre chiesto che tale discussione venga programmata prima dell’elaborazione del DPEF, in modo da individuare le risorse necessarie per la stabilizzazione.
Se nell’imminente tavolo sui precari della Pubblica Amministrazione, che si svolgerà nella tarda mattinata di oggi, il Governo accetterà le istanze poste dalle RdB-CUB, ciò verrà considerato come un segnale di concreta apertura per la risoluzione del problema precariato.

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PRECARIATO, UNA PARTITA ANCORA APERTA!

Il percorso di lotta che hanno compiuto i lavoratori precari insieme ad RdB/CUB nello scorso autunno è riuscito ad imporre all’attenzione del Governo la questione precariato producendo le norme contenute nella legge finanziaria.

Norme che abbiamo già giudicato come parziali ed insufficienti, ma che rappresentano comunque un inizio di soluzione scaturito direttamente dalle lotte dei lavoratori precari. 

 

In questi giorni è stata sottoposta all’attenzione dei sindacati la bozza delle linee guida per l’applicazione del comma 519 che individua i requisiti e le procedure per la stabilizzazione dei lavoratori precari.

Nel documento l’applicazione del comma 519 viene vincolata ad una serie di condizioni, primo fra tutti la compatibilità con le attuali piante organiche degli enti, che in molti casi rischiano di allontanare la prospettiva di “assunzione per davvero” dei lavoratori precari.

La questione dei posti vacanti in organico è centrale in questo senso, ed è legato a che Pubblica Amministrazione si vuole costruire.

Infatti nella P.A. si è assunto precari eludendo il blocco delle assunzioni e superando di fatto le piante organiche. Ogni giorno nei posti di lavoro si ha la conferma che i precari che sono stati così assunti sono indispensabili per il buon funzionamento degli Enti, quindi appare evidente che se si vuole realmente investire nel servizio pubblico le piante organiche vanno superate e rimodulate sugli “organici di fatto” che si sono creati in questi anni.

 

Pensiamo che si possa e si debba correggere l’interpretazione che viene data al comma 519 semplificando le procedure e cercando di interpretare al meglio la volontà del legislatore che è, come viene ripetuto più volte nel documento, quella di “sanare” una situazione giudicata evidentemente patologica. Quindi il provvedimento per la stabilizzazione dei precari deve rispondere a logiche che superano l’ordinarietà altrimenti rischia di perdere gran parte della sua pur limitata efficacia.

 

Ma la contraddizione più evidente è quando nel documento si argomenta la volontà del legislatore di voler sanare l’uso improprio di forme di lavoro flessibile. A questo punto il quadro normativo diventa inevitabilmente inadeguato in quanto prevede la “sanatoria” per i soli contratti a tempo determinato, mentre l’uso improprio è relativo a tutte le forme di flessibilità, dai Co.Co.Co. agli assegni di ricerca ai contratti interinali, etc.

 

I PRECARI SONO TUTTI UGUALI E

TUTTI DEVONO ESSERE STABILIZZATI

 

Già oggi ci sono gli strumenti per procedere in questa direzione, è una questione di volontà.             L’interpretazione estensiva del comma 417 non ancora oggetto del confronto tra Governo e Organizzazioni Sindacali, può dare soluzioni adeguate alle dimensioni del problema. Infatti il suddetto comma non individua precise forme contrattuali, come invece fanno il comma 519 e seguenti, ma lascia aperta la porta ad un’applicazione ad ampio respiro dei procedimenti per la

stabilizzazione individuando tra l’altro le fonti alle quali attingere per stanziare finalmente risorse di una certa importanza ed in grado di fornire risposte concrete e serie ai lavoratori precari.

 

La partita è ancora aperta. Con gli scioperi dell’autunno abbiamo segnato un punto importante a nostro favore e con lo sciopero del 30 marzo abbiamo fatto capire al Governo che non molliamo la presa, VOGLIAMO RISORSE IMPORTANTI PER IL COMMA 417.

RdB/CUB nei prossimi giorni invierà le proprie osservazioni al Dipartimento della Funzione Pubblica per consentire un’applicazione del comma 519 più favorevole possibile per i lavoratori, ma pretenderemo ai tavoli che si apriranno che si individuino al più presto le risorse per applicare il comma 417 nella sua versione più estensiva.

 

PRECARI RICERCA: AL TAVOLO COL GOVERNO LE RDB CHIEDONO STABILIZZAZIONE PER TUTTI I TEMPI DETERMINATI E OTTENGONO DISCUSSIONE SU STABILIZZAZIONE PER TUTTI I PRECARI DELLA P.A.