in lotta contro le finanziarie fatte per finanziare banche e poteri forti. Perchè noi la loro crisi non la paghiamo!

Nazionale -

CONTINUA IL PRESIDIO PERMANENTE, APPUNTAMENTO MERCOLEDì ORE 15, A PIAZZA MONTECITORIO, CONTRO LA 'MANOVRA'

13 settembre 2011 - Il Manifesto

Presidio permanente. Le tende si sono spostate a Montecitorio

di Ylenia Sina

Roma - Dopo i due giorni di tendopoli a piazza Navona davanti al Senato, le proteste contro la manovra finanziaria sono sbarcate a Montecitorio dove è in corso la discussione sul testo. Ieri pomeriggio, a partire dalle 15, sindacati di base (Usb, Cobas), movimenti (Bpm), Roma bene comune, partiti (Fds, Pcl, Sc) e studenti (Atenei in rivolta) hanno presidiato la Camera per riaffermare, ancora una volta, che «questo debito non deve essere pagato».
Tra i manifestanti la consapevolezza che «il governo sta approfittando della manovra per annullare gran parte del diritto del lavoro, a partire dal contratto nazionale e dallo statuto dei lavoratori» ha commentato Fabrizio Tomaselli dell'Esecutivo Nazionale Usb che ha criticato «l'apertura della Cgil a Cisl, Uil e Marcegaglia solo a pochi giorni di distanza dallo sciopero generale». Lungo l'elenco dei provvedimenti che più hanno sollevato il malcontento della piazza: l'art. 8 della manovra che riduce ulteriormente i diritti dei lavoratori, il blocco dei contratti, l'allungamento dell'età pensionabile, l'aumento dell'Iva, i tagli agli enti locali con consguente diminuzione dei servizi «a scapito delle tasche dei cittadini».
Parlando con Sabino Venezia dell'Usb-Sanità emerge come ad essere colpito ulteriormente sarà il diritto alla salute: «la sanità italiana, già colpita pesantemente dai tagli di rientro del deficit delle regioni, cercherà progressivamente finanziamenti dalle banche e dalle assicurazioni avvicinando il nostro sistema a quello americano». E così la scuola, che ieri ha preso avvio «tra i tagli della Gelmini, la meritocrazia di Brunetta e la morsa della manovra economica» denuncia Paola Requisini dell'Usb-Scuola. Intorno alle 17 l'esposizione dello striscione "No alla guerra in Libia Berlusconi e Napolitano imperialisti e assassini" dà avvio a qualche momento di tensione tra i manifestanti e le forze dell'ordine che, tra i flash dei fotografi, obbligano con la forza a ritirare una scritta considerata vilipendio alla massima carica dello Stato.
Ma la piazza non si lascia intimidire e continua il presidio improvvisando un'assemblea pubblica. C'è chi parla di «manovra permanente» come la definisce Piero Bernocchi dei Cobas. Chi, come Fabio Alberti della Federazione della Sinistra di «manovra costituente» perché «cancella quei diritti che fino ad adesso hanno costituito la base della nostra democrazia». Ma gli occhi non sono puntati solo su Montecitorio.

MANOVRA: PROTESTA SINDACATI DI BASE E PCL DAVANTI A MONTECITORIO

FERRANDO, UNICA VIA D'USCITA E' RIVOLTA SOCIALE

Roma - Esponenti dei sindacati di base e
del partito Comunisti dei lavoratori si sono raccolti davanti il
palazzo di Montecitorio<//u><//u>, in un sit-in di protesta, contro la manovra
economica in discussione in aula. "Siamo in una situazione paradossale
in cui l'<//u><//u>unica via d'<//u><//u>uscita sta nello sviluppo della vera e propria
rivolta sociale, l'<//u><//u>unica in grado di sgomberare il campo da questo
attacco contro i lavoratori e costruire una prospettiva nuova",
afferma Marco Ferrando del partito Comunista dei lavoratori.

"Noi crediamo che dal 6 settembre e'<//u><//u> iniziato un percorso nuovo
-gli fa eco Paola Palmieri, dell'<//u><//u>unione dei sindacati di base-
dobbiamo parlare con i colleghi, con i lavoratori, con i cittadini e
raccontargli cosa sta succedendo".

Il presidio continua anche domani, informano gli organizzatori
del sit-in, quando tutti si ritroveranno nella piazza davanti
Montecitorio<//u><//u>, in concomitanza con la discussione della manovra, per
manifestare il loro dissenso e opporsi all'<//u><//u>approvazione del
provvedimento.

MANOVRA: USB ANNUNCIA PRESIDIO A MONTECITORIO

Roma - Prosegue la mobilitazione dell’Unione Sindacale di Base e dei movimenti sociali contro la manovra. Il sindacato ha indetto per oggi un nuovo presidio in piazza di Monte Citorio e invita tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori pubblici e privati, i precari, i disoccupati, i pensionati, i migranti e tutti coloro che sono indignati contro la "macelleria sociale" in atto, a partecipare dalle ore 15.00, in concomitanza con i lavori della Camera, per rimanere "col fiato sul collo" alla manovra.