CHI CERCA LA RICERCA...TROVA I PRECARI! Riuscita l'assemblea nazionale di LUNEDÌ 5 OTTOBRE

Roma -

Il 5 Ottobre scorso si è svolta l'assemblea nazionale della ricerca pubblica, focalizzata sul ruolo fondante che in questo contesto hanno i lavoratori precari. L'iniziativa è nata per rilanciare le iniziative sul mondo precario nella ricerca, secondo alcuni definitivamente scomparso a valle delle stabilizzazioni ma in realtà ben vivo e presente.

 Attività strutturali, gestione di linee di ricerca avanzate, reperimento di fondi per finanziare progetti e servizi essenziali alla collettività: questo il contesto in cui operano i lavoratori precari, quello che è emerso dalla proiezione del film-documento Cerca la Ricerca girato presso alcuni Enti Pubblici di Ricerca a ridosso della data del 30 Giugno, che avrebbe dovuto essere il limite ultimo per centinaia di precari. Le testimonianze registrate dal documento descrivono tutte lo stesso scenario: anni di precarietà con una pletora di contratti diversi, intere linee di ricerca e servizi pubblici abbandonati dalle amministrazioni nel momento in cui il personale precario che se ne occupava è stato licenziato.

 Gli interventi dei precari presenti in assemblea dopo la proiezione del film hanno integrato questo scenario, sottolineando che la precarietà del lavoro implica la precarietà esistenziale, la sospensione dei diritto di pianificare la propria esistenza, l'annullamento della propria autonomia materiale. E la perdita secca, in termini di risorse ad altissima specializzazione, da parte dei territori e del sistema paese nel suo complesso. L'intervento del portavoce dei GEL lucani è stato centrato proprio su questo aspetto: il progressivo depauperamento delle risorse scientifiche di un'intera regione richiedono interventi urgenti per arginarlo. [NdR: alcuni dettagli dell'intervento sono nel documento allegato]

 Clamorosamente assente - con la notevole eccezione dell'Onorevole Lannutti - il mondo della politica.

 Dall'assemblea sono emerse indicazioni precise, sostenute dai precari intervenuti: l'isolamento e la ricerca di una soluzione individuale a quello che viene vissuto come un problema individuale non porta ad alcun risultato apprezzabile, mentre il riconoscimento della propria condizione di precarietà, la solidarietà fra lavoratori precari e non, e soprattutto la capacità di organizzarsi per "alzare il tiro" sul piano delle proposte e delle rivendicazioni porta a risultati apprezzabili.

USI/RdB Ricerca

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Ma quale fuga dei cervelli! scarica il manifestino allegato

In Italia lavorano migliaia di ricercatori, tecnici e operatori che senza mezzi scendono in trincea ogni giorno per portare avanti la ricerca pubblica italiana.

Metà di loro sono precari.

Sono loro oggi la fotografia della ricerca pubblica italiana, con le loro storie umanee professionali.La ricerca non è una cosaastratta. È lavoro.In assenza di diritti. In assenza di risorse. In assenza di futuro.

Parliamo davvero di ricerca, di chi la fa e di cosa serve per rilanciarla!

 ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA RICERCA

Roma Ore 10,00 c/o Istituto Superiore di Sanità - Aula Pocchiari - Viale Regina Elena 299 - Roma

organizzata da RdB/CUB USI/RdB Ricerca

Proiezione del film “Cerca la Ricerca” e a seguire dibattito con il lavoratori della Ricerca, esponenti della politica e della società civile.

Per vedere il video vai su:

 

www.youtube.com/watch

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 I precari con i contratti in scadenza dormiranno ad oltranza nella sede di via Brancati

Duecento precari, fra collaboratori coordinati e continuativi e a tempo determinato, da domani perderanno il posto di lavoro dopo anni di servizio in Apat e Icram, gli Enti che dal 2008 hanno costituito ISPRA.

“È paradossale che il governo parli di interventi contro la crisi e per difendere l’occupazione e poi, di fatto, licenzi sui dipendenti, per giunta in un ente di ricerca”, dichiara Enrico Morreale del coordinamento nazionale precari USI RdB Ricerca. “In un momento di crisi, con professionalità alte e specializzate, equivale a metterci sulla strade, noi e le nostre famiglie. Per questo abbiamo deciso che rimarremo ad oltranza nella sede centrale, perché noi siamo importanti per ISPRA e da ISPRA traiamo i nostri salari”.

“E’ importante che si sappia che ci sono i fondi e anche le norme per rinnovarci i contratti – prosegue Morreale - basterebbe un’autorizzazione del Ministro alla struttura commissariale. Ma fallito il tentativo di rinnovare i contratti attraverso una norma specifica il Ministro ed il Ministero ci ha abbandonato. Chiediamo un intervento immediato della Prestigiacomo, che ha il dovere di intervenire per evitare i nostri licenziamenti. La lotta è iniziata solo adesso e non abbandoneremo il nostro lavoro”, conclude il lavoratore licenziato.

Roma, 30 giugno 2009

 

 

RICERCA: ISPRA; IL MINISTRO PRESTIGIACOMO NON INCONTRA I PRECARI

USI/RDB, LA MOBILITAZIONE CONTINUA

DAREMO BATTAGLIA PER DIFENDERE I PRECARI E LA RICERCA PUBBLICA

“Il Ministro Prestigiacomo continua a non incontrare i precari Ispra, che ormai da mesi sono in mobilitazione a difesa del posto di lavoro, un atteggiamento che rafforza la convinzione che è in atto un processo di dei precari e della Ricerca Pubblica sull’ambiente”, dichiara Michela Mannozzi del Coordinamento Precari USI/RdB Ricerca.

“Nell’incontro di oggi con i dirigenti delegati dal Ministro, che si è svolto durante l’ennesimo presidio dei lavoratori, non è emersa nessuna risposta alle domande che i precari pongono da mesi”, aggiunge Mannozzi. “Ma il Ministro deve avere chiaro che le mobilitazioni non si fermeranno. Anzi, con l’avvicinarsi delle date di scadenza non potranno che intensificarsi, per difendere centinaia di posti di lavoro e un pezzo importante di Ricerca Pubblica”,  conclude Mannozzi.

Roma, 4 giugno 2009

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RICERCA: ALL’ISPRA PRECARI IN VIA DI LICENZIAMENTO

ISCRITTI A CORSO SU SICUREZZA. LAVORATORI DISERTANO PER PROTESTA

Domani presidio davanti Ministero dell’Ambiente

Via Cristoforo Colombo  44 - ore 10.00

L’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ex ICRAM), ha organizzato per oggi un corso sulla sicurezza sul lavoro a cui ha iscritto anche i precari (atipici e tempo determinato) che si accinge a licenziare. Per protesta i precari hanno scelto di non partecipare al corso, ricevendo la solidarietà dei lavoratori di ruolo, ed hanno affisso le foto di San Precario sui loro posti vuoti (foto in allegato).

“E’ paradossale che oltre a licenziare i precari li si prenda anche in giro - commenta Claudio Argentini, della Segreteria Nazionale dell’USI RdB Ricerca  - ma in cosa li vogliono formare se poi non gli rinnoveranno il contratto? E perché formano i lavoratori atipici? Forse perché in realtà sono in tutto e per tutto dipendenti subordinati che da anni svolgono funzioni istituzionali per l’Ente? Sul posto di lavoro il personale precario corre gli stessi rischi del personale a tempo indeterminato - continua il sindacalista - e per tutelarsi le amministrazioni iscrivono anche i precari ai corsi di formazione sulla sicurezza. Ma chi ripagherà i lavoratori precari delle malattie professionali dopo il licenziamento?”.

“Mercoledì i lavoratori precari ISPRA saranno in presidio davanti al Ministero dell’Ambiente, manifestazione a cui la nostra sigla ha aderito in maniera convinta per rilanciare il superamento del precariato, con la ripresa delle stabilizzazioni”, conclude Argentini.

Roma, 19 maggio 2009

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RICERCA: I PRECARI OCCUPANO SEDE CENTRALE CRA

USI RDB RICERCA CHIEDE TRATTATIVA PER CONVERSIONI A TEMPO DETERMINATO E PIANO TRIENNALE DI ASSUNZIONI

Roma, Via Nazionale 82, di fronte al Palazzo delle Esposizioni

 

Sono saliti all’ultimo piano della sede centrale del Consiglio della Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura, in via Nazionale 82 a Roma, e annunciano un’occupazione ad oltranza se non verrà aperta una trattativa. Sono i precari del CRA, hanno un’anzianità media di attività nell’Ente superiore ai 6 anni, e vanno dal personale specializzato nel mantenimento della fattoria di Monterotondo, ai ricercatori specializzati nello sviluppo di nuove terapie per proteggere i raccolti e al sequenziamento di virus, funghi, batteri e piante. Per questa protesta il direttore dell’Ente minaccia denuncie ai lavoratori.

“Dopo che, grazie al Ministro dell’Agricoltura, eravamo riusciti a far riassumere molti precari licenziati, la Direzione generale dell’Ente non ha continuato le trattative, anzi le rifiuta. Intanto le nostre condizioni di lavoro sono in continuo peggioramento”, dichiara Salvatore Vitale, del Coordinamento Precari USI RdB Ricerca.

“Chiediamo l’immediato ritiro di alcune circolari che impediscono la nostra conversione a tempo determinato - continua il sindacalista  - e un piano di assunzioni triennali che vada a sanare tutte le illegittime applicazioni di contratti a tempo determinato, i lavoratori in nero come i Co.co.co., la falsa formazione nascosta dietro a borse di studio e ai dottorati a ripetizione, od agli assegni di ricerca utilizzati per svolgere anche lavori istituzionali”.

Conclude il rappresentante USI RdB Ricerca: “Abbiamo occupato l’ultimo piano ed intendiamo accamparci sul terrazzo fino a che la trattativa non verrà riavviata. Dobbiamo riappropriarci del nostro futuro, dopo anni di sfruttamento ignorato da CGIL CISL e UIL e la loro co-gestione dell’Ente. Attendiamo notizie certe e chiare per togliere l’occupazione”.

Roma, 13 maggio 2009

 

 

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RICERCA PUBBLICA: I PRECARI ISPRA BLOCCANO IL CONVEGNO DI PRESENTAZIONE DEL SITO WEB DEI LABORATORI

IL SUB COMMISSARIO NON DÀ RISPOSTE, RIPARTE LA MOBILITAZIONE

Questa mattina a Roma, presso la Sala Fazzini dell’ISPRA in via Curtatone, i precari dell’ISPRA hanno bloccato il convegno Sito WEB dei laboratori ISPRA

“Tra i provvedimenti del Ministro Brunetta e il mancato intervento del Ministro Prestigiacomo già 21 nostri colleghi sono a casa”, racconta Michela Mannozzi, del Coordinamento Precari USI RdB Ricerca. “Neanche l’intervento del Comune di Roma ha sortito effetti, e nei fatti il Ministro sta delegando funzionari ministeriali al nostro licenziamento. Ma se i provvedimenti sul precariato pubblico andranno in porto, se la struttura commissariale non varerà un piano per il mantenimento di questo personale e la stabilizzazione, nei prossimi 3 anni resteranno solo altri 500 disoccupati in più, proprio ora che c’è la crisi”.

“L’intervento di oggi del Sub Commissario all’ISPRA Santori ci ha confermato il disinteresse su questo tema – aggiunge Mannozzi – noi invece vogliamo che tutti gli stabilizzandi, anche quelli esclusi ingiustamente, siano assunti entro giugno; che tutti i precari ISPRA siano assunti a tempo determinato con contratti quinquennali, che sia avviato un piano triennale di assunzione. Siamo una risorsa importante per le politiche ambientali del paese, non una spesa da tagliare, non siamo da buttare a mare. Per questo da oggi riprendiamo con forza la mobilitazione”, conclude la sindacalista Usi-RdB.

Roma, 17 aprile 2009

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“Addossare al governo Prodi la colpa del precariato negli Enti di Ricerca è un inaccettabile scaricabarile da parte del Ministro Brunetta, tanto più in un momento di crisi acuta come questo che stiamo attraversando. E comunque non nega la realtà dei fatti, che rimane grave e per la quale è urgente trovare soluzioni”, così Cristiano Fiorentini, della Direzione Nazionale di RdB/CUB Pubblico Impiego, a commento delle dichiarazioni di Brunetta in risposta ad un articolo apparso ieri su La Repubblica.

“È vero che le norme sul precariato volute da Nicolais erano insufficienti ed escludevano dai processi di stabilizzazione migliaia di lavoratori precari, ma proprio per questo andavano estese fino a riguardare tutto quell’esercito di precari che da anni manda avanti la ricerca pubblica italiana. Invece - continua il dirigente sindacale - Brunetta non solo non è intervenuto in questo senso, ma ha interpretato in maniera restrittiva le leggi vigenti, con un emendamento ad un disegno di legge che blocca le stabilizzazioni al 30 giugno ed inserendo norme nella legge 133 che rischiano di espellere dagli enti un gran numero di lavoratori che fanno ricerca o che sono di supporto ad essa. D’altronde lo stesso Ministro ha definito i ricercatori capitani di ventura – sottolinea Fiorentini - facendo capire molto chiaramente che cosa pensa della ricerca pubblica e quale destino intende riservare ai lavoratori precari della ricerca”.

 Conclude il dirigente RdB-CUB: “Dopo il nostro lancio dell’autodenuncia dei precari, molti Enti sono stati costretti a dire la verità sui numeri e ci sono già in piedi diverse vertenze. Ma non mancheranno i momenti di mobilitazione generale, perché è necessaria un’inversione di tendenza della politica di questo Paese sulla Ricerca Pubblica e sul Lavoro. Il 23 aprile i precari della ricerca saranno in piazza in occasione dello sciopero generale indetto dal Patto di Base (CUB, Cobas, SDL) e stiamo pensando ad un appuntamento a maggio specifico per i lavoratori precari”.

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L’USI RDB RICERCA LANCIA LO SPRINT: 100 GIORNI DI LOTTA PER “SALVARE I CERVELLI” DELLA RICERCA DALLA SCURE BRUNETTA

Primo obiettivo centrato oggi dai precari dell’Istituto Superiore di Sanità

Tra 100 giorni la mannaia dei provvedimenti presentati dal Ministro Brunetta cadrà sui diritti di migliaia di precari degli enti di ricerca, vanificando anni di lotte ed i diritti che ne sono derivati. Solo a Roma, se le norme fossero applicate correttamente, si determinerebbero circa 4.000 licenziamenti: più di 800 all’ISS, 250 all’ISFOL, 150 all’INRAN e all’INEA, 300 al CRA,  400 all’ENEA, 500 all’ISPRA, 500 all’INGV, circa 1000 tra CNR, INFN e INAF. Di questo problema ha preso atto anche l’Assessorato al Lavoro del Comune di Roma, che ha concordato con USI RdB di attivare la sede conciliativa per eventuali licenziamenti, già avvenuti all’ISPRA e al CRA.

“Non lasceremo trascorrere questi 100 giorni nell’indifferenza - annuncia Claudio Argentini della Segreteria Nazionale USI-RdB Ricerca – ma lanciamo una serie di iniziative di lotta per denunciare il depauperamento della ricerca pubblica italiana, attuato anche attraverso la mancata assunzione di un’intera generazione di ricercatori e tecnici di altissimo livello. Oggi si è svolta la prima iniziativa significativa, con 200 precari dell’Istituto Superiore di Sanità che hanno manifestato davanti all’ex Ministero della Salute ottenendo un incontro con una delegazione inviata dal Sottosegretario Fazio. Ne è scaturito un impegno a livello ministeriale per studiare una norma che permetta il completamento delle stabilizzazioni e per valutare un incremento dei fondi  destinati al personale. Incremento che permetterebbe l’emersione di tutte quelle forme contrattuali molto vicine al lavoro nero, le quali per tanti anni hanno nascosto l’esistenza dei precari”.

“La nostra proposta è semplice - prosegue Argentini - chiediamo investimenti per allargare le piante organiche degli enti e avviarci verso numeri di assunti paragonabili a quella dei paesi europei, che sono circa 3 volte quelli italiani; chiediamo che sparisca il lavoro nero rappresentato da falsi contratti di collaborazione e assegni di ricerca, e che tutti i lavoratori siano avviati all’assunzione a tempo indeterminato, senza utilizzare strumenti clientelari come i concorsi ma verificando l’attività svolta, un metodo sicuramente più certo per assicurare all’Italia un futuro di sviluppo. Le nostre lotte convergono con quelle del sindacalismo di base, e parteciperemo alla manifestazione nazionale del 28 marzo a Roma, perché la ricerca pubblica e i suoi lavoratori la crisi non la vogliono pagare”, conclude il dirigente sindacale.

Roma, 20 marzo 2009

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Bordoni scrive all’Ispra ed apre il monitoraggio dello stato occupazionale

agli Enti di Ricerca presenti a Roma 

Grazie al presidio dei lavoratori dell’Istituto Superiore della Ricerca Ambientale, organizzato ieri mattina in Campidoglio dall’Usi-RdB Ricerca, il sindacato ha incontrato l’assessore al Lavoro del Comune di Roma, Davide Bordoni.

Ne riferisce Claudio Argentini, della Segreteria nazionale USI-RdB Ricerca: “L’incontro ha avuto un esito a nostro avviso positivo. L’assessore ha subito compreso che in un momento di crisi come quello attuale i 4.000 posti messi a rischio dal 1 luglio a causa dalla legge 133 sono un prezzo veramente alto per la città di Roma. Oltretutto si tratta di  un personale di alto valore professionale ed impegnato in un settore che dovrebbe promuovere il rilancio del  Paese”.

“Bordoni - continua l’esponente sindacale  - si è impegnato ad intervenire direttamente per i 28 licenziati romani dell’ISPRA, e chiederà all’Ente quale siano le azioni che intende assumere per riassorbire questo personale. Inoltre ci sarà un’azione più generale, inserendo nell’Osservatorio della Capitale sullo stato occupazionale anche il monitoraggio dei numerosi Enti di Ricerca romani e chiamando le organizzazioni sindacali ad incontri specifici sul tema”.

“La lotta sarà dura, anche perché solo USI-RdB sta sostenendo le mobilitazioni dei precari - precisa Argentini - ma ci auguriamo che il coinvolgimento del Comune di Roma sia di stimolo per il Ministero dell’Ambiente e l’ISPRA, che invece continuano a non dare risposte”, conclude il dirigente USI RdB Ricerca.

Roma, 12 febbraio 2009

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Mercoledì 4 febbraio presidio davanti al Ministero dell’Ambiente

Roma, Via Cristoforo Colombo n 44 - ore 11.00 

Aumentano i licenziamenti all’Istituto Superiore per la protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) dove i precari non rinnovati sono ormai oltre i 40, tenendo conto dei 12 atipici che a fine gennaio hanno perso il lavoro a Bologna.

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<pstify></pstify>“Il Ministro vigilante per l’ISPRA, Stefania Prestigiacomo, non sta ascoltando le ragioni dei lavoratori inopinatamente e illegittimamente licenziati”, riporta Claudio Argentini, della Segreteria Nazionale USI RdB Ricerca. “E’ facile a parole dichiarare sensibilità per i giovani e le donne, ma i fatti dimostrano che sono stati mandati a casa 40 lavoratori ultra specializzati, pur in presenza di fondi di ricerca, il tutto con il complice silenzio del Ministro”.

 

<pstify></pstify>“Se qualcuno si aspetta che smetteremo di rivendicare i diritti di coloro che hanno contribuito e contribuiscono fattivamente alla Ricerca pubblica italiana si sbaglia di grosso – prosegue Argentini – la lotta continua e domani saremo nuovamente davanti al Ministero dell’Ambiente. Inoltre USI RdB Ricerca vigilerà attentamente che i fondi destinati a riassumere i precari non vengano destinati ad esternalizzazioni. I politici e i dirigenti devono avere chiaro che, specie in un periodo di crisi come quello che il Paese sta vivendo, non permetteremo alle logiche clientelari o nepotistiche di avere il sopravvento sulla vita ed i diritti dei lavoratori.”, conclude il dirigente sindacale.

 

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Roma, 3 febbraio 2009

 

29 gennaio 2009 - Dire

AMBIENTE. RDB ISPRA: SENZA I PRECARI LA RICERCA E' A RISCHIO
DOMANI 'MARE NERO', PRESIDIO DI PROTESTA AL MINISTERO AMBIENTE

(DIRE) Roma, 29 gen. - "Senza il personale precario non potremmo far fronte ai progetti di ricerca gia' avviati, con pesanti ripercussioni sulle nostre attivita'". E' l'allarme che lancia Emma Persia, coordinatrice dell'Usi-RdB dell'Ispra, l'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Nell'Ispra, spiega Persia, "lavorano piu' di 600 precari, che grazie alle loro mobilitazioni hanno ottenuto un provvedimento legislativo ad hoc in cui si consentono i prolungamenti contrattuali, le stabilizzazioni ed un piano di concorsi". Cio' nonostante "l'amministrazione, contravvenendo l'obbligo normativo, non ha rinnovato 28 contratti atipici, di cui ben 21 afferenti all'ex Icram" (l'ente di ricerca sul mare confluito nell'Ispra)". In questo modo, lamenta Persia, "si indeboliscono fortemente gli studi e i risultati necessari per la salvaguardia del nostro mare, danneggiando cosi' tutta la comunita'". Per questo, annuncia, "domani mattina alle 11 saremo davanti al ministero dell'Ambiente, dove metteremo in scena il 'mare nero', una performance che mostra cosa puo' accadere al nostro mare e alle nostre coste se non si difende la ricerca pubblica. Terremo inoltre lezioni all'aperto e proietteremo documentari sul nostre attivita' in mare". Al ministro, conclude Persia, "chiediamo di dare un segnale di responsabilita' e chiarezza sul futuro dell'Ispra. La riassunzione dei 28 precari sarebbe un passo importante per dimostrare l'attenzione del ministro per il settore".

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Per superare la precarietà, il 5 dicembre scioperano i lavoratori della ricerca

di Cristiano Fiorentini*

Il Governo, a fronte di una gravissima crisi economica, ha scelto, per fare cassa, di tagliare sul pubblico impiego, anche in quei settori che

normalmente garantiscono la prospettiva per un paese sviluppato:

formazione e ricerca. Un imponente movimento di protesta ha costretto Brunetta & co. a compiere qualche passo indietro, che però non basta. Il Governo lega l'argomento efficienza ai tagli, mentre noi riteniamo che un paese serio debba investire in un sistema-ricerca riformato, ripulito dai vecchi vizi di gestione. Per questo contestiamo la scelta del ministro Brunetta che ha individuato come unico interlocutore la Conferenza dei Presidenti i quali, oltre ad essere portatori di interessi diversi da quelli dei lavoratori, sono anche tra i maggiori responsabili di molte delle problematiche che presentano oggi gli enti. Qualsiasi ragionamento sulla ricerca non può che partire dalla valorizzazione di quel patrimonio di professionalità rappresentato dai lavoratori precari, oggi ancora più precari di ieri. Non per mantenere lo status quo, ma per superare la precarietà ed arrivare alla stabilizzazione di tutti i lavoratori precari degli Epr. Perché i precari della ricerca hanno maturato questo diritto nel corso di anni di lavoro sfruttato e malpagato, perché in tutto questo tempo hanno dato molto agli enti e al paese, perché sui diritti e sulla dignità non siamo disposti a trattare. Solo così, dopo, potremo pensare a riformare l'organizzazione del lavoro e le modalità di reclutamento, per arrivare ad un sistema più equo e trasparente. Ed è proprio su questo terreno che intendiamo sfidare il Governo e le forze politiche su una proposta di legge che affronti l'intera materia. Così, dopo lo sciopero generale del 17 ottobre, chiamiamo i lavoratori della ricerca allo sciopero di categoria, per l’intera giornata di venerdì 5 dicembre, su una piattaforma che va nella direzione di un rilancio complessivo della ricerca, partendo da coloro che la ricerca la fanno sul campo o alla quale contribuiscono con attività di supporto:completare le stabilizzazioni; trasformare a tempo determinato tutte le forme di contratto atipiche per poi procedere all'assorbimento in ruolosecondo un programma pluriennale di investimenti; separare formazione e lavoro; riformare le modalità di reclutamento. Queste le rivendicazioni che venerdì prossimo, dalle ore 10, porteremo davanti al Parlamento dove sottoporremo una nostra proposta di legge alle forze politiche.

*Segreteria nazionale Usi/RdB-Ricerca

 

5 DICEMBRE SCIOPERO NAZIONALE DELLA RICERCA PUBBLICA:

SUPERARE LA PRECARIETA’ PER RILANCIARE LA RICERCA

PRESIDIO USI/RDB DAVANTI AL PARLAMENTO – DALLE ORE 11.00

“La precarietà nella Ricerca Pubblica italiana rimane il problema dei problemi”, dichiara Cristiano Fiorentini della Direzione Nazionale RdB/CUB Pubblico Impiego annunciando lo sciopero nazionale degli Enti di Ricerca indetto per domani, venerdì 5 dicembre, da USI/RdB Ricerca e RdB/CUB che vede al centro della piattaforma proprio il superamento della precarietà.

“Non ci sono dubbi che affrontando seriamente la questione precariato, anche con investimenti adeguati, si potrebbe innescare un percorso virtuoso del quale beneficerebbe tutto il sistema ricerca. È questo che andremo a proporre alle forze politiche con lo sciopero ed il presidio di domani davanti al Parlamento. Stiamo inoltre elaborando una  proposta di legge mirata a riformare l’organizzazione del lavoro e dei metodi di reclutamento del sistema ricerca, partendo dalla valorizzazione del patrimonio di professionalità che già lavora negli Enti”.

USI/RdB Ricerca e RdB/CUB valutano assolutamente insufficienti le misure adottate dal governo di concerto con i Presidenti degli Enti: “Sono misure sicuramente importanti, ma non sufficienti - prosegue Fiorentini - perché nella migliore delle ipotesi servono solamente a mantenere la precarietà, mentre noi crediamo fermamente che questa vada superata per poter dare certezze ai lavoratori e nuova linfa alla Ricerca Pubblica. Anche gli stanziamenti che il MIUR ha sbloccato proprio in questi giorni riguardano solo alcuni enti, con il rischio che si crei una ricerca di serie A ed una di serie B”.

“Il 5 dicembre chiamiamo dunque i lavoratori allo sciopero su una piattaforma molto chiara che chiede il completamento delle stabilizzazioni, investimenti finalizzati ad un percorso di stabilizzazione per tutte le altre forme di precariato, con conseguente liberazione dei fondi dei progetti che finalmente potrebbero essere usati per fare ricerca e non per pagare i precari. Insomma - conclude il dirigente sindacale – chiediamo di superare la precarietà per rilanciare la Ricerca”.

Roma, 4 dicembre 2008

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RICERCA: I PRECARI VANNO A CONSEGNARE

I LORO CURRICULA A BRUNETTA 

GIOVEDÌ 27 NOVEMBRE PRESIDIO DAVANTI AL MINISTERO

DELLA FUNZIONE PUBBLICA

Roma, Corso Vittorio Emanuele 116 - dalle ore 11.30

Domani, 27 novembre, i precari degli Enti di Ricerca si sono dati appuntamento a Roma davanti al Ministero della Funzione Pubblica per il presidio indetto da Usi-RdB. Nel corso della manifestazione i ricercatori intendono consegnare al Ministro Brunetta i loro curricula e le pubblicazioni scientifiche prodotte in tanti anni di precariato, a testimonianza del grande patrimonio di professionalità presente negli Enti.

“I concorsi non sono una soluzione accettabile per i precari, che meritano di essere assunti a tempo indeterminato”, dichiara Claudio Argentini dell’USI RdB Ricerca. “Se lo sono meritato con anni di lavoro sfruttato e sottopagato, anni in cui sono stati continuamente sottoposti a verifica ed hanno consentito agli Enti di Ricerca di funzionare e di svolgere la propria missione istituzionale”.

Continua il dirigente sindacale: “Inoltre l’esperienza e le numerose indagini della magistratura ci hanno insegnato come il sistema concorsuale nel settore della ricerca e dell’università rappresenti un raffinato escamotage per favorire clientele e nepotismo. Ma il dettato costituzionale richiama anche la necessità che ad essere assunto nell’Amministrazione Pubblica sia il cittadino che meglio supporti la funzione dell’Amministrazione stessa. E nella ricerca pubblica il meglio sono i precari, che da anni costruiscono il futuro del paese”.

“Per questo giovedì andremo da Brunetta - conclude Argentini  - e gli consegneremo un bel po’ di curricula di coloro che il Ministro non calcola o definisce capitani di ventura. Ed il 5 dicembre chiameremo i precari allo sciopero, su una piattaforma che prevede anche un’iniziativa di legge per mettere mano seriamente all’organizzazione del lavoro e al reclutamento negli Enti di Ricerca”.

Roma, 26 novembre 2008

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RICERCA: CONFERMATO SCIOPERO DEL 5 DICEMBRE

INSODDIFACENTI GLI IMPEGNI DEL MINISITRO GELMINI

PER EPR E UNIVERSITA’

Si è concluso nella serata di ieri, 11 dicembre, l’incontro fra USI-RdB Ricerca, RdB/CUB P.I. Università ed il Ministro Maria Stella Gelmini sui problemi dell’Università e della Ricerca.

Il Ministro ha aperto l’incontro con l’invito ad un confronto costruttivo, che la delegazione ha accolto evidenziando tuttavia che la legge 133 rappresenta un macigno sulla strada del dialogo. In merito al decreto legge 180 recentemente emanato dal governo, RdB ha sottolineato che appaiono assolutamente insufficienti le timide aperture del governo in materia di Università. In particolare viene ritenuto inaccettabile il meccanismo della “premialità” degli Atenei virtuosi, che rischia di penalizzare studenti e lavoratori e non i veri responsabili della cattiva conduzione degli Atenei, aprendo così la strada alla trasformazione delle università pubbliche in fondazioni.

Il confronto è proseguito sulla soluzione di situazioni patologiche presenti sia negli Enti di Ricerca che negli Atenei; prima tra tutte la questione precariato, vera emergenza negli Enti di Ricerca, dove sono circa 15.000 i precari di cui due terzi con contratti atipici che mascherano lavoro subordinato. La delegazione ha inoltre chiesto di avviare urgentemente la chiusura del Contratto del comparto Ricerca biennio 2006/2007, scaduto da 35 mesi. USI/RdB e RdB hanno inoltre sottolineato la necessità di riforme che consentano un vero rilancio della Ricerca e dell’Università pubblica.

A fronte degli esiti insoddisfacenti dell’incontro e ritenendo insufficienti le proposte ricevute in sede di conciliazione, che riguardano solo le stabilizzazione già previste dalle due scorse leggi finanziarie e non il fenomeno precariato nella sua globalità, USI/RdB Ricerca conferma lo sciopero indetto per il 5 dicembre.

Lo sciopero verrà preceduto da un presidio dei lavoratori della Ricerca, che si svolgerà giovedì 13 Novembre alle ore 16.00 davanti al Ministero della Funzione Pubblica, in occasione della riunione fra Presidenti degli Enti e il Ministro Brunetta.

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PRECARI RICERCA: RESTITUIRE DIRITTI E DIGNITÀ AI LAVORATORI

VENERDÌ 7 NOVEMBRE PRESIDIO DAVANTI ALL’ISS

Viale Regina Elena 299  - ore 11.00

La mobilitazione dei precari della ricerca ha indotto il Ministro Brunetta a costituire una commissione  composta da cinque Presidenti degli Enti di Ricerca a cui è stato affidato il compito di approfondire le peculiarità del lavoro precario nel mondo della ricerca.

“Le notizie che ci arrivano sui lavori di questa Commissione sono tutt’altro che rassicuranti” riferisce Cristiano Fiorentini della Direzione Nazionale di RdB-CUB Pubblico Impiego. “Per coloro che hanno i requisiti per la stabilizzazione si parla di concorsi, e noi riteniamo intollerabile ed offensivo che questi lavoratori che hanno già superato una selezione pubblica e lavorano negli Enti in media da 10 anni debbano sottoporsi ad un nuovo concorso. Inoltre - prosegue Fiorentini  - si continua ad ignorare la stragrande maggioranza dei precari della ricerca, che ha contratti di varia natura, dai Co.co.co agli assegnisti fino agli esternalizzati. Tutte forme contrattuali che nascondono un rapporto di lavoro subordinato e che sono escluse dai processi di stabilizzazione.”

USI/RdB Ricerca ha pertanto organizzato un presidio di tutti i precari della ricerca per domani, 7 novembre, davanti all’ISS dalle ore 11.00, e chiede il confronto su questi temi con il Prof. Garaci, Presidente del Comitato di Settore degli Enti di Ricerca nonché membro della commissione istituita da Brunetta.

“Si tratta di capire” conclude il dirigente sindacale “se si vuole davvero superare la precarietà o se si vuole mantenere il precariato così com’è, una situazione che fa comodo a tanti. USI/RdB continuerà a combattere la precarietà per restituire diritti e dignità ai lavoratori e per rilanciare la Ricerca Pubblica”.

 Roma, 6 novembre 2008

 

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“MA QUALI CAPITANI DI VENTURA!

I PRECARI DELLA RICERCA MERITANO RISPETTO

ED UN POSTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO”

 

 

“Il Ministro Brunetta finalmente ha fatto chiarezza dicendo che vuole mandare a casa la stragrande maggioranza dei precari della ricerca” Così Cristiano Fiorentini della Direzione Nazionale di RdB/CUB Pubblico Impiego commenta le recenti dichiarazioni  del Ministro della Funzione Pubblica. “Il Ministro dovrebbe evitare di fare dell’ironia sul dramma di persone che rischiano il posto di lavoro. Ma quali !” Continua il dirigente RdB stigmatizzando il Ministro che così ha definito i ricercatori precari aggiungendo che . “I precari della ricerca e le loro famiglie vivono del magro e saltuario stipendio che percepiscono e sono essenziali per gli Enti nei quali operano, non meritano di essere presi in giro”.

 

Relativamente ai numeri dati dal Ministro il dirigente sindacale ne contesta qualità e quantità “Innanzitutto i precari sono ben oltre i numeri dati da Brunetta arrivando a rappresentare circa il 40% della forza lavoro in seno agli enti pubblici di ricerca, lavorano in questi enti in media da dieci anni e spesso con contratti atipici che nascondono un rapporto di lavoro dipendente a tutti gli effetti. Noi abbiamo criticato aspramente le norme parziali del Ministro Nicolais, dietro alle quali si nasconde oggi il nuovo Ministro, proprio perché lasciavano fuori la stragrande maggioranza dei precari, quindi o si ragiona su un piano di stabilizzazione dei precari come investimento nella ricerca pubblica o continueremo a dare battaglia negli Enti e nelle piazze”

 

Comunque sia chiaro che” conclude Fiorentini “i precari non intendono farsi cacciare senza opporre resistenza, lo hanno già dimostrato e lo ribadiranno il 17 ottobre partecipando massicciamente allo sciopero generale indetto dal sindacalismo di base”

 

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RICERCA: INCONTRO AL MINISTERO PER IMPEDIRE I LICENZIAMENTI E RILANCIARE LE STABILIZZAZIONI

 Questa mattina, nell’ambito del presidio che ha visto oltre 1000 precari manifestare con RdB e Usi-RdB davanti al Ministero della Funzione Pubblica, una delegazione sindacale ha incontrato alcuni rappresentanti del Ministero.

 “Abbiamo chiesto con determinazione il mantenimento dei posti di lavoro dei precari attraverso l'applicazione dell'articolo 5 del Contratto Nazionale (conversione per co.co.co. ed assegni di ricerca), insieme al rilancio del piano di stabilizzazione ed un aumento delle piante organiche e dei  fondi strutturali. Questo è quello che si deve fare se si vuole investire nella Ricerca Pubblica, il resto sono chiacchiere”, ha dichiarato dopo l’incontro Claudio Argentini, vice segretario nazionale di USI/RdB Ricerca.

“Dall’incontro -  continua Argentini - è emerso inoltre che molte problematiche scaturiscono anche da quanto previsto dal protocollo sul welfare 

I rappresentanti del Ministero hanno confermato che il Ministro Brunetta inizierà un percorso di ricognizione del precariato nel settore Ricerca allo scopo di valutare meglio la situazione, sottolineando che le norme che hanno disposto la stabilizzazione restano al momento vigenti così come l'articolo 5 del contratto, che prevede per i contratti durata quinquennale.

Conclude Argentini: “In attesa del monitoraggio predisposto dal Ministro, l’atteggiamento riscontrato oggi va valutato positivamente ma con molta cautela. Certo è che non intendiamo interrompere le mobilitazioni fino a quando non avremo la certezza che i precari della ricerca manterranno il posto di lavoro e che si costruirà per loro una prospettiva di stabilizzazione. Il prossimo appuntamento è quello dello sciopero generale del prossimo 17 ottobre, appuntamento che vedrà i precari della ricerca partecipare massicciamente, contro le politiche di questo Governo tese a smantellare tutto ciò che è pubblico, Ricerca compresa”.  

 Roma, 7 ottobre 2008

------------------------------------------------------------------------------------------Continua la mobilitazione dei LAVORATORI DELLA RICERCA.

Mercatino dei cervelli: la nostra lotta non si ferma

 

TUTTO QUESTO SENZA FONDI PER ASSUMERE, CON PIANTE ORGANICHE PIENE, CON IL CONTROLLO FINALE DELLO STESSO MINISTERO CHE FINORA HA RALLENTATO LE ASSUNZIONI E PREDISPOSTO LE NORME DI LICENZIAMENTO.

 

MA, ASPETTO DA NON DIMENTICARE, DI FATTO AL 1° LUGLIO SI LICENZIA.

 

I PRECARI CONTINUANO A RICHIEDERE IL RITIRO DEL PROVVEDIMENTO.

 

 

DIVERREBBERO CERVELLI IN FUGA ALL’ESTERO!

 

MARTEDI’ 7 OTTOBRE DAVANTI AL MINISTERO DELLA FUNZIONE PUBBLICA, IN PIAZZA VIDONI A ROMA, SI SVOLGERA’:

IL MERCATINO DEI CERVELLI

 

con il conseguente ritiro dei pacchi provenienti da inea, cra, isfol, inran, enea, iss ed ingv. Diretti alla ricerca internazionale.

 

MA IL MERCATINO SI SVOLGERA’ IN UNA GIORNATA DI LOTTA, PER OTTENERE DIGNITA’ E DIRITTI, PER VEDERE IL RICONOSCIMENTO DI ANNI DI LOTTA E DIFENDERE GLI ENTI IN CUI ABBIAMO LAVORATO.

 

PER OTTENERE PIANTE ORGANICHE EUROPEE, ASSUNZIONI E SALARI DECENTI. LOTTA CHE CONTINUERA’ IL 17 OTTOBRE CON LO SCIOPERO

 

USI RdB RICERCA

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 DICONO NO ALLA SVENDITA DELLA RICERCA PUBBLICA!

 DIFENDERE I LAVORATORI PRECARI SIGNIFICA DIFENDERE LA RICERCA PUBBLICA: STABILIZZAZIONE PER TUTTI I PRECARI DELLA RICERCA

 Contro i licenziamenti di Brunetta    Per la continuazione delle stabilizzazioni

Contro il riordino selvaggio                 Per la conversione di tutti i precari a td

Contro il taglio dei bilanci                         Per l’aumento delle piante organiche

 Martedì 7 ottobre 2007

Presidio al Ministero della Funzione Pubblica ore 9,30 - Roma 

 

* Il personale dell’ISFOL riunito in assemblea permanente dal 26 settembre scorso in data odierna ha deciso all’unanimità il blocco totale delle attività. Ciò in relazione alla gravissima situazione determinata dalla presentazione, da parte del Governo, dell’emendamento all’art.37 del ddl 1441-quater con cui si vuole di fatto impedire la stabilizzazione del personale a Tempo Determinato in possesso dei requisiti previsti dal comma 519 della Legge 296/06.